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Meloni ad Arcore per far da ponte tra Berlusconi e Salvini

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Milano, 10 aprile 2017, fonte Agi. Primo incontro ‘a due’ tra Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni dopo il caso Roma. Ieri la presidente di Fratelli d’Italia, che si trovava al Nord, impegnata in un tour a Como e Monza, in vista delle amministrative, e’ stata accolta ad Arcore, nella residenza privata dell’ex premier, a villa San Martino. E’ quanto confermano fonti di FdI dopo l’anticipazione del ‘Corriere della sera’. Si e’ trattato di un incontro cordiale, viene riferito, non programmato ma che segue il ‘corteggiamento’ avviato da Berlusconi, che nei giorni scorsi ha speso, pubblicamente e tramite ‘ambasciatori’, parole di stima nei confronti di Meloni. In particolare, e’ il primo incontro da soli dopo le frizioni registrate in seguito alla decisione di Forza Italia di appoggiare Alfio Marchini e non l’ex ministro dello Sport alle scorse Comunali nella capitale. Dopo di allora, Meloni e Berlusconi si erano visti a settembre, in un incontro a tre con Matteo Salvini. Questo nuovo ‘vis a vis’ – che avviene in un momento di raffreddamento dei rapporti tra il leader di FI e il segretario federale della Lega Nord – potrebbe rilanciare il ruolo di Meloni come ‘pontiere’ nelle relazioni tra Berlusconi e Salvini. Meloni – si spiega – ha insistito nel sostenere che la sua volontà e’ di ritrovare unita’ all’interno del centrodestra, pur ribadendo i tre “paletti” che FdI mette nella trattativa con FI (ovvero le ridefinizione dei rapporti con l’Unione europea; le primarie per la leadership del centrodestra e la cosiddetta clausola anti-inciucio con Matteo Renzi). In particolare, FdI – si rammenta – ha presentato una proposta di legge per regolare le primarie (come chiede l’ex Cavaliere) e Meloni considera che un’eventuale adesione di altri partiti a questa proposta potrebbe rappresentare un banco di prova della reale volontà, soprattutto di Forza Italia, di riprendere concretamente il dialogo. Per quanto riguarda la legge elettorale, sia Berlusconi sia Meloni, infine, avrebbero espresso preferenza per un sistema che premi la coalizione e non i partiti.

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