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sabato, 20 Aprile, 2024

MASSIMO GALLI SOTTO INCHIESTA, UN SISTEMA ALLO STADIO FINALE DI DETERIORAMENTO

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Di Susanna Russo

Sono 33 gli indagati nell’inchiesta della procura di Milano inerente ai concorsi truccati all’Università, tra questi sono 24 i docenti provenienti da importanti atenei italiani, uno su tutti il virologo Massimo Galli.
Galli è uno dei volti più noti del dibattito sulla pandemia in Italia. Accanito, perentorio e a tratti allarmista, non ha mai avuto dubbi su come gestire l’emergenza sanitaria, su quali fossero le rigide precauzioni da adottare e la severa linea da seguire per combattere il virus.
A Settembre il virologo è andato in pensione dichiarando di non abbandonare però la trincea, ed infatti, con questa inchiesta, è stato colpito nel vivo.
Galli, in quanto professore dell’Università degli Studi di Milano, avrebbe favorito 2 candidate, assunzioni invece osteggiate da un’altra importante virologa dell’Ospedale Sacco, Maria Rita Gismondo, che proprio nelle ultime ore è stata interrogata dai pm, ed in seguito ha voluto precisare che non ha provveduto lei a denunciare il collega.
Galli prova maldestramente a difendersi e, durante un suo intervento a Cartabianca spiega a Bianca Berlinguer che non trova nessuna consistenza nelle accuse che gli sono state rivolte ed aggiunge “diventare un personaggio pubblico ha una serie di contro e pochi pro”; l’accusa di falso sarebbe quindi uno di questi contro.
Non manca di far sentire la sua Vittorio Sgarbi, anche riguardo lo spazio concesso a Galli dalla Berlinguer: “la Rai continua ad invitarlo, ai sessantottini si perdona tutto”.
Non meno interessante è la dichiarazione rilasciata dal collega Massimo Puoti: “che il sistema funzioni così è una cosa normalissima, non c’è niente da stupirsi, chi fa finta di non saperlo persegue questo o quello, sulla base di inchieste mirate, si processa il dito e non si guarda la luna”. La luna in questione sarebbe quindi il solito sistema corrotto, che ormai non può più stare in piedi se non attraverso sotterfugi e clientelismi.
Eppure di grosse inchieste, in questo periodo, ne stanno spuntando parecchie, e per la maggior parte di esse non si sembra essere pronti a chiudere un occhio perché conseguenza scontata di un sistema malato, perché quindi lo si dovrebbe fare in questo caso?
Se ci si dovesse mettere adesso a guardare la luna si rimarrebbe accecati, rimaniamo quindi a fissare il dito, ma stiamo attenti a puntarlo verso chi abbiamo di fronte, perché il il più delle volte, se lo puntassimo contro noi stessi, non sarebbe a torto.

 

 

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