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venerdì, 19 Aprile, 2024

MANIFESTING: L’ARTE DI OTTENERE CIO’ CHE SI VUOLE

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di Veronica Graf

 

A chi non è mai capitato di desiderare ardentemente qualcosa? Il desiderio, la determinazione sono alla base del manifesting, teoria per cui il pensiero umano, se canalizzato correttamente, è potentissimo e può mettere in atto meccanismi altrettanto potenti. Desiderare ardentemente qualcosa è forse il desiderio umano per antonomasia, sin da quando si nasce si desidera qualcosa. 

Esiste una pratica che, se condotta con concentrazione e, ovviamente, credendoci, può catalizzare le energie positive su quell’obiettivo e aiutare a raggiungerlo in fretta. A parlarne, qualche giorno fa, il californiano Nicholas Ashbaugh, YouTuber specializzato in temi spirituali, vera autorità nel suo campo (il suo canale ha 193.000 iscritti). Attivo da molti anni in pratiche energetiche e lettura dei tarocchi, Ashbaugh ha dedicato un video di inizio 2021 alla pratica del manifesting. Immaginate una forma di meditazione che aiuta a far sì che accadano e si concretizzino i propri desideri. Ecco quello che ha raccontato da Los Angeles, ricordando come questi primi mesi dell’anno  e l’inizio della primavera siano i migliori per iniziare la pratica del manifesting.

Come in tutte le cose che portano ad un cambiamento, ad un’evoluzione personale bisogna mettere in conto una riprogrammazione cognitiva ed energetica, oltre a una buona dose di fiducia e pazienza, lo sforzo  attivo personale è il punto di partenza. Non è il classico caso dei buoni propositi di inizio anno nuovo, una semplice lista di obiettivi o desideri scritta su un foglio e appesa allo specchio. Per il manifesting si usano frasi che mettono l’accento sulla propria capacità di azione. Ad esempio al posto di “voglio un nuovo lavoro”, si dirà “ho intenzione di trovare un nuovo lavoro”. Bisogna riscoprire una forza proattiva dentro se stessi per attivare questo processo di cambiamento.

Quando si parla di questa pratica inoltre si possono associare due carte-simbolo del mondo dei Tarocchi. Il Bagatto, ossia la prima carta degli arcani maggiori dei tarocchi, che incarna colui che ha in sé la capacità di fare qualcosa e, riconoscendo il proprio dono e lavorando di immaginazione, sogna di iniziare un processo di creazione. C’è poi la Papessa, chiamata anche Sacerdotessa, ossia la carta numero due dei tarocchi, simbolo di forza personale, di fede, di speranza. Ispirandosi a lei e alla sua potenza e saggezza, possiamo immaginare anche noi di sentirci pronti per i nostri sogni, anche i più ambiziosi. 

Solo quando è veramente in atto un autentico cambiamento nel direzionare le proprie energie l’universo si accorge di ciò e le cose iniziano ad accadere velocemente e spontaneamente. Fondamentale crederci e credere in se stessi.

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