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venerdì, 4 Ottobre, 2024

Le vittime ideali dei vampiri energetici sono le persone empatiche

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Ci sono moltissime persone, donne soprattutto, che a dispetto di una vita condotta in maniera sana, continuano a soffrire di condizioni di salute apparentemente inspiegabili. Si alimentano bene, fanno attività fisica, gestiscono meravigliosamente il lavoro, la famiglia e la casa. Eppure non stanno bene.

Scavando nella loro storia personale, si individua spesso la presenza di una persona che letteralmente drena la loro energia e che impedisce loro di essere in piena salute. Si tratta sempre di un vampiro energetico.

Si sente spesso parlare di questa figura che si può definire camaleontica: il vampiro energetico è un manipolatore, che ottiene sempre ciò che vuole dagli altri senza offrire nulla in cambio.

Le vittime preferite dei vampiri energetici sono le persone particolarmente empatiche, che mettono sempre da parte le loro necessità primarie a vantaggio di terzi. I quali, mettendo in atto una tattica perfetta, percepiscono gli elevati livelli di compassione negli altri e li sfruttano per nutrirsi della loro energia.

Nessuno è però a questo mondo per essere la fonte di sostentamento energetico di questi individui. Per questa ragione è importante imparare a riconoscerli e a fronteggiarli.

Può trattarsi di un genitore, del partner, di un collega, di un parente, di un figlio o di un amico. Chiunque con cui si spende molta parte della propria vita. Possono essere persone che si amano profondamente, ma che ci fanno letteralmente diventare pazzi. Talvolta, sono persone che si incontrano per caso, che ci fanno improvvisamente provare rabbia o tristezza senza che nessun motivo giustifichi queste sensazioni. Può capitare al cinema, ad esempio. Riconoscerli immediatamente permette di prendere subito l’iniziativa e andare a sedersi da un’altra parte.

Perché gli empatici sono più a rischio di altri? Perché emettono, come tutti, una vibrazione. Ma, nel loro caso, si tratta di un’energia di comprensione e di compassione che appare sfiziosa agli occhi del vampiro.

Alla base ci sono episodi di abuso e di bassa stima mutuati nel corso dell’infanzia. La vittima ha interiorizzato la credenza di avere qualcosa di sbagliato in sé e si autopunisce, convinta di dover compiacere gli altri in ogni modo, di dover dimostrare sempre il proprio valore e di ricevere approvazione, a qualunque costo. La persona empatica, poi, ha una qualità. Che le si può però ritorcere contro: vede il potenziale di chiunque da lontano un miglio e ha la tendenza innata a voler fare di tutto per farlo fiorire, allo scopo di migliorare la vita altrui. Non tutti, però, hanno questo fine nei rapporti interpersonali. Anche se l’empatico vede sempre il buono che c’è nelle altre persone, molte di queste sono semplicemente idealizzate, perché il vampiro energetico gioca sulle ferite che individua e attua le sue manipolazioni in maniera astuta e indisturbata. E’ come se avesse un sesto senso.

Molti ritengono che i comportamenti del vampiro energetico siano inconsapevoli. In realtà non è proprio così: nella maggior parte dei casi egli individua le debolezze altrui e le sfrutta, volutamente, a suo favore. Sono pochi i vampiri energetici che si nutrono dell’energia delle persone inavvertitamente.

Come smascherare un vampiro energetico

Si può fare un test molto semplice e alla portata di tutti. Se abbiamo idea che una persona specifica ci stia abbattendo con i suoi modi e con la sua energia, diciamoglielo. Troviamo il miglior modo possibile per farlo, naturalmente. Sarà la sua reazione a parlare per lui. Se si mortifica, accetta le critiche e ammette i suoi comportamenti, non si tratta di un vampiro energetico, ma di un essere umano che, come tutti, può sbagliare. Se, invece, inizia a comportarsi da vittima, oppure si arrabbia e cerca di ribaltare la situazione, lo abbiamo smascherato: eccolo qua, il vampiro energetico da cui prendere le distanze. Questo tipo di persona ama i drammi e non si prende mai la responsabilità delle proprie azioni.

Un vampiro energetico tende a risucchiare l’energia di ogni luogo che frequenta. Le persone più sensibili possono persino sentirsi improvvisamente così stanche, a fianco a lui, da desiderare di andare a dormire quanto prima.

Il vampiro energetico ha la tendenza a comprare gli altri con uno zuccherino per poi sparire dopo aver preso ciò che desidera e non essere mai veramente presente quando gli altri ne hanno bisogno.

In genere è un bugiardo compulsivo, che commette i suoi crimini più efferati quando non è sotto i riflettori, per poi recitare come un cittadino modello quando gli occhi sono puntati su di lui e negare qualsiasi accusa a suo carico.

Cosa fare di fronte a un vampiro energetico

E’ inutile girarci intorno. Per quanto si sia compassionevoli e altruisti, per quanto si sia convinti di poter fare qualcosa per aiutare il vampiro energetico a cambiare atteggiamento, questo non accadrà. L’unica strada è allontanarsene. Senza giudizio. Anzi, questa può essere l’unica maniera per aiutarlo. Un vampiro energetico, a meno di trovare subito una nuova vittima, solo così potrà essere messo con le spalle al muro e avere lo stimolo di cambiare. Quando resta solo.

Se si persiste nel rimanere invischiati in una relazione con lui, possono verificarsi conseguenze a livello fisico, portate dallo stress che si protrae: stanchezza cronica, disturbi alla tiroide, difficoltà a perdere peso, sindrome dell’intestino irritabile, diabete e persino cancro al seno. Oltre che misteriosi disturbi a livello del sistema immunitario. La difficoltà a perdere peso o la tendenza a ingrassare di un empatico deriva dalla necessità di innalzare una protezione inconscia dalle minacce esterne.

Per un empatico non è facile ammettere che esistano persone che non abbiano buone intenzioni, in fondo in fondo. Eppure, questi predatori esistono: mancano di empatia e compassione e riconoscerli quanto prima può letteralmente salvare la vita.

Se si tratta di un membro della famiglia o di un collega di lavoro? Bisogna per forza rompere i rapporti o cambiare lavoro? No. E’ sufficiente fare un passo indietro e interagire il meno possibile. Imparare a rifiutare le sue richieste pressanti e non accettare più i suoi atteggiamenti distruttivi.

Un esempio.

A quanti è capitato di avere una madre iper critica? Una donna che magari non vediamo da tempo, che andiamo a trovare e che, dopo cinque minuti, inizia a riversarci addosso la sua dose di negatività. Critica la nostra pettinatura, il nostro lavoro, i nostri figli. Di fronte a questo, bisogna agire e non subire. Non c’è altro modo di riprendere il controllo di sé e delle emozioni che iniziano a prendere piede che non sia abbandonare la scena. Spostandosi magari in un’altra stanza.

Dato che hai iniziato a essere come sempre critica, vado di là

Glielo diciamo. Con tranquillità e calma. E ce ne andiamo. Mai per nessun motivo bisogna reagire sull’onda delle proprie emozioni. Non serve piangere, non serve aspettarsi che chieda scusa. E’ semplice: si va via.

Non le piacerà il nostro nuovo modo di comportarci, questo è certo. Pazienza. Ma così facendo non le avremo permesso, come sempre in passato, di spegnere la nostra luce e di nutrirsi della nostra energia.

Emilia Prisco
Giornalista

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