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domenica, 4 Giugno, 2023

ITINERARI: GRADARA. Un angolo di mondo al confine tra l’Emilia Romagna e le Marche

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“Siede la terra dove nata fui su la marina dove ‘l Po discende per aver pace co’ seguaci sui”.

Con queste parole Francesa da Polenta, meglio conosciuta come Francesa da Rimini, si presenta a Dante nel quinto canto della Comedia, nel suo viaggio nell’Inferno. Figlia di Guido da Polenta, signore di Ravenna, venne data in sposa per procura al claudicante Gianciotto Malatesta, signore di Rimini, quant’ella ebbe circa 15-16 anni, per sancire un’alleanza tra le due casate romagnole.

Secondo la storia, Francesca, si innamorò del cognato Paolo Malatesta: un amore che portò i due amanti verso una tragica morte, di cui Dante narrà con dolci e poetici versi sempre nel quinto canto dell’Inferno nella sua Divina Comedia.

10173723_10203551580739496_4597538166067915566_aL’amore tra Paolo e Francesca sbocciò e tragicamente finì, nella sfera del contingente, in un angolo di mondo, al confine tra l’Emilia Romagna e le Marche, in una cittadina poggiata su una dolce collina a due chilometri dall’Adriatico, in cui pare che il tempo si sia fermato: Gradara.

Posta su un’altura di circa 140 metri sul livello del mare, da cui dista circa due chilometri, Gradara è una stupenda cittadina che, potremmo definire, fa parte di quei gioielli della nostra Italia che pochi conoscono o che hanno visitato. Il paesaggio collinare da una parte e la vista della marina dall’altra, fanno, soprattutto la tramonto, da magico sfondo al borgo fortificato ed alla rocca malatestiana della cittadina.

Esempio di architettura medievale, Gradara, nei secoli, è stata al centro delle vicissitudini politiche e militari di quattro grandi signorie italiane che hanno segnato la storia medievale e rinascimentale dell’Italia: i Malatesta, signori di Rimini, gli Sforza, signori di Milano, i Montefeltro, signori di Urbino e i Della Rovere, seppure originari di Savona il loro nome è molto legato alle vicende del Ducato di Urbino di cui divennero signori nel 1508 per intercessione di Giuliano Della Rovere meglio conosciuto come Giulio II, il papa guerriero nonché come colui che commissionò a Michelangelo la decorazione della Cappella Sistina.

Passeggiando per le strette viuzze ed assaporando, nei vari ristoranti presenti, le ricette marchigiane, la visita del castello sarà obbligatoria e successivamente il camminamento delle mura da cui si potrà, con un po’ di fantasia, immaginare ciò che i valenti difensori di Gradara poterono vedere tra i merli durante l’assedio del 1446 ad opera di Francesco Sforza che ebbe fine il 23 novembre dello stesso anno con la sconfitta del duca milanese.

Siamo in primavera, le giornate soleggiate e lunghe ci permettono di poter organizzare le “gite fuoriporta”, approfittiamo quindi per conoscere antichi gioielli che l’italico scrigno conserva, immergendoci in quella che è la nostra storia, la nostra cultura e  le nostre radici.

Gian Giacomo William Faillace

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