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venerdì, 19 Aprile, 2024

Fenomenologia dell’auto-lockdown

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di Gabriele Rizza

Siamo arrivati ai due milioni di attualmente positivi, i tamponi si mantengono sul milione al giorno, la crescita dei contagi è da giorni mai sotto i centocinquantamila al giorno. Alla TV c’è omicron che se la gioca con delta, e chissà, magari nemmeno si fanno guerra e andranno avanti a braccetto ancora per molto. Si dice che dobbiamo paradossalmente tifare per omicron, molto meno pericolosa, però se vince saremo ancora in emergenza sanitaria. E dobbiamo sperare che non arrivino altre varianti, e mentre speriamo eccola lì una nuova variante, la deltacron, incrocio tra delta e omicron, nome così buffo da sembrare una nuova disciplina olimpica. Continua la lotta ai no vax, mentre anche i super vaccinati si contagiano e spesso vanno in pronto soccorso per una tosse e un raffreddore perché, chiunque accenda la televisione la sera, non può che avere paura, tanta paura, anche il più razionale ha inconsciamente paura. C’è il bollettino giornaliero, tema discusso sulla tavola degli italiani più di cosa ha fatto oggi il bimbo a scuola, che a scuola nemmeno si sa per quanto ancora ci andrà. E allora si resta sempre a casa, anche il sabato sera, per il caffè c’è la moca, i vestiti nuovi non servono perché tanto nemmeno usciamo più, e mal che vada c’è Amazon che ce li porta a casa, anzi, ce li lascia nell’atrio del palazzo che è più sicuro, come farebbe il ministro Roberto Speranza.
Tutti hanno paura, chi più chi meno, chi con più criterio – magari vive con dei parenti anziani o non è un lavoratore dipendente e se non lavora per quei dieci e più giorni di quarantena obbligata è un grosso problema perché nessuno lo tutela – chi più per isteria – magari il trentenne ipocondriaco vaccinato con tre dosi che vive da solo. Nessuno esce più, o esce per una passeggiata veloce. Basti pensare alla Roma dell’epifania, con il centro storico vuoto. Ancora peggio a Milano. Male in tutte le città d’arte con gli alberghi vuoti, malissimo in qualsiasi città italiana dai ristoranti vuoti ma con le luci accese e la spesa fatta lo stesso, proprio con quei prodotti artigianali e non di bassa qualità che trainano la piccola imprenditoria locale.
Bar, ristoranti e alberghi sono aperti, ma l’auto-lockdown degli italiani li ha fatti ritornare a qualche mese fa. Solo che adesso consumano l’energia elettrica, non hanno ristori e la cassa integrazione. Si dice che la pandemia va verso l’endemia, ma si dice l’emergenza è e sarà critica per molti mesi. Idee chiare poche, guai per tanti.

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