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martedì, 23 Aprile, 2024

#veloscrivetateo. FACCIO SEMPRE PIÙ FATICA A DISTINGUERE L’INFLUENCER DALLA DIVULGAZIONE SCIENTIFICA. Dov’è l’inghippo?

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di Antonello Tateo

 

Purtroppo sì. Sempre più spesso, leggo articoli di medici che assomigliano alle consulenze di cosmetica e tendenza di Kim Kardashian, e post d’influencers che hanno il tono e la profondità scientifica di un’intervista a Ivo Pitanguy, noto padre della chirurgia estetica brasiliana e mondiale  venuto a mancare recentemente.

Il mio dubbio e la domanda che vi faccio è la seguente: sono i chirurghi che si stanno influencerizzando o le influencer che si stanno Pitanguyzzando? Io una risposta, forse, ce l’avrei, perchè tendo sempre a castigare la mia categoria ponendola facilmente in qualche girone dantesco. In questo caso, tuttavia, voglio prendere le parti dei miei simili e bacchettare leinfluencers. Qualche tempo fa, leggevo un articolo su un giornale che parlava degli effetti dei social network sulla chirurgia plastica; il focus era indirizzato principalmente sul desiderio di molte ragazze di somigliare a note influencers mondiali o seguire le loro indicazioni sulla chirurgia o sui “ritocchini” mini-invasivi. Questo è vero perchè negli ultimi tempi, per esempio, ho osservato un’impennata di richieste assurde di giovani donne che richiedevano la cosiddetta bichectomia, intervento per asportare una bolla adiposa della guancia allo scopo di smagrire il volto e mettere in rilievo arco e corpo dello zigomo. Il messaggio scatenante non arrivava in questi casi da un articolo di un medico ma da un tentativo di emulazione, generato da un post di Instagram cui aveva fatto seguito un’accurata ricerca on line sui dettagli della metodica.

Tuttavia, questa procedura può essere correttamente indicata solo di rado per i suoi effetti collaterali a distanza. Il follower, spesso, non vuole solo lo stesso trattamento medico per ottenere lo stesso risultato ma vuole anche lo stesso medico con lo stesso costo. Mi dispiace, non so se sono mai stato vero follower anch’io e quindi non sono in grado di percepire la profondità del fenomeno, ma di qualcosa sono sicuro: nel 2020 sono morte sotto i ferri del chirurgo estetico due note influencer (una italiana e, recentissimamente, una messicana).

Banalizzando, potremmo dire con cinismo che le influencers, almeno non sempre, sanno scegliere ed indirizzare dal giusto chirurgo. Volendo essere pedanti e noiosi, la morale è che ancora oggi l’argomento “bellezza e chirurgia” è serio e perciò destinato ad un livello professionale.

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