7 C
Milano
venerdì, 19 Aprile, 2024

DL LAVORO MAGGIORANZA SPACCATA. NCD annuncia il no e vota si, Brunetta: la maggioranza non c'è più

- Advertisement -spot_imgspot_img
Annunci sponsorizzatispot_imgspot_img

Maggioranza divisa sul decreto Lavoro. Il vertice tra i partiti che sostengono l’esecutivo si è chiuso con una spaccatura e il governo che ha deciso di porre la fiducia sul decreto. Ncd e Scelta Civica annunciano il voto a favore alla Camera ma promettono battaglia al Senato sul testo uscito dalla Commissione. Nunzia De Girolamo: “A Palazzo Madama difenderemo il decreto Poletti”. Il ministro del Lavoro: “La discussione continua”.

Nessuna intesa è stata trovata durante il vertice di maggioranza convocato per ricucire le fratture sul dl Lavoro. I ministri dei Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, e del Lavoro, Giuliano Poletti, hanno tentato una mediazione ma, a quanto si apprende, tra Pd e Ncd non si è raggiunto un accordo sulle modifiche: Ncd voleva modifiche sulle sanzioni per l’apprendistato e il Pd che scendesse da 5 a 4 il numero dei contratti a termine.

Con l’ok dello stesso vertice di maggioranza, il governo ha deciso di porre la questione di fiducia sul testo del decreto Lavoro uscito dalla Commissione e criticato da Ncd. Cominceranno mercoledì alle 13.30, alla Camera, le dichiarazioni di voto sulla fiducia, seguito dalla chiamata nominale. Giovedì, alle 12, ci sarà il voto finale. 

 Scelta Civica propende per un sì alla fiducia posta dal governo sul dl. E’ quanto si apprende da fonti parlamentari secondo le quali, tuttavia, l’ok è subordinato alla necessità di correggere il testo al Senato. 

Più definita la posizione del Nuovo centrodestra: “Voteremo la fiducia alla Camera ma non rinunciamo a dare battaglia al Senato”, dichiara Nunzia De Girolamo, capogruppo di Ncd alla Camera. 

“Forse Renzi dovrebbe convocare un tavolo del Pd – prosegue la De Girolamo -. Dall’incontro emerge che esistono due sinistre: una, riformista, di Poletti e Renzi e quella conservatrice di Damiano. Penso che ci sia un problema targato Pd. Noi siamo leali con Renzi e la nostra alleanza ha prodotto il testo Poletti che poi Damiano ha stravolto. E’ un problema del Pd”. 

“Il ministro per i rapporti con il Parlamento presenterà in Aula il decreto Lavoro e chiederà la fiducia”. Così Poletti. “Al Senato si continuerà a discutere naturalmente”, afferma il ministro del Lavoro. 

Con Ncd “credo non ci siano distanze incolmabili”, aggiunge Poletti. “I punti di discussione sono noti ed Ncd ha dichiarato le proprie posizioni. Penso che nessuno possa prendersi la responsabilità di mettere a rischio la conversione del decreto lavoro, che è troppo importante per le imprese”, osserva il ministro. 

Il parere della commissione Bilancio sul decreto Lavoro è passato con quattro voti di scambio. Assenti i parlamentari di Ncd, Scelta Civica e Udc. Hanno votato contro Forza Italia, Lega e Movimento 5 Stelle. Dopo la sospensione, sono arrivati, a quanto si apprende, undici deputati Pd di altre commissioni in soccorso viste le assenze dentro il gruppo. 

Già in mattinata Maurizio Sacconi, presidente dei senatori del Nuovo centrodestra, aveva esposto la sua perplessità: “Insistiamo a chiedere il ripristino sostanziale delle semplificazioni ai contratti a termine e di apprendistato perché siamo convinti che esse sono essenziali per incoraggiare la maggiore occupazione. A questo punto solo un accordo nella maggioranza può consentire l’ulteriore iter del provvedimento”. Il capogruppo degli “Alfaniani” a Palazzo Madama aveva poi sottolineato che, come rilevato dalle organizzazione dei commercianti e degli artigiani, le rigidità riproposte dagli emendamenti Pd inibirebbero l’uso dei contratti di apprendistato che “rimangono il miglior modo con cui i giovani possono entrare nel mercato del lavoro”.

“Questo governo non ha più la maggioranza e i numeri per governare. Altro che treno veloce, corre solo per andare a sbattere”. Lo afferma il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta. “Hanno messo la fiducia e già concordato dei cambiamenti al Senato. Questo è vergognoso”, aggiunge l’ex ministro.

La Critica

- Advertisement -spot_imgspot_img

Ultime notizie

- Advertisement -spot_img

Notizie correlate

- Advertisement -spot_img