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giovedì, 25 Aprile, 2024

Coronavirus o Coronavairus?

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di Martina Biassoni

Ieri sera, diretta di Radio Informazione Libera sul Coronavirus.

È ovviamente l’argomento più discusso e su cui si specula sempre di più ogni minuto che passa. Ma che cos’è il Coronavirus? La Dott.ssa Chiara Giannini ci spiega che è un virus mai verificatosi negli umani, di cui una cinquantina di ceppi si trovano all’interno degli intestini dei pipistrelli ed è appartenente alla stessa famiglia di raffreddori ed influenze, ma presenta una sintomatologia più acuta e diversi modi di dimostrarsi attivamente nell’essere umano: o con crisi da raffreddamento acute, oppure con gravi crisi respiratorie come polmoniti o broncopolmoniti, ed ha un tasso di mortalità del 10%.

Sicuramente in Italia – continua la dottoressa – questa grave situazione è stata inizialmente sottovalutata, pensando potesse rimanere interessata solamente la zona di inizio contagio, quindi la Cina; e solo ora che siamo toccati da vicino da continui ritrovamenti di casi di contagio, abbiamo iniziato ad essere sottoposti a periodi di quarantena, e ad adottare delle misure contenitive e di difesa per evitare che i casi aumentino e soprattutto per assicurarci che il minor numero di persone appartenenti alle fasce a maggior rischio (quindi persone anziane e/o con patologie immunodepressive pregresse, problema che tocca molto da vicino Antonio Corcione il direttore di Radio Informazione Libera, visto che sua moglie – che ha testimoniato durante la diretta raccontandoci tutte le sue paure ed i problemi che le provoca questa situazione, fra cui il dover girare con la mascherina e l’essere additata negativamente e come infetta…- ha dei problemi immunitari) venga contagiato.

La Dottoressa procede accusando le nostre Istituzioni di aver utilizzato poca (se non nessun tipo di) precauzione nelle settimane precedenti i contagi in Italia, di non aver limitato abbastanza entrate ed uscite verso i Paesi contagiati e di non essere state in grado, a livello comunicativo, di evitare di far dilagare panico ed allarmismo nella popolazione, mancando nella consegna di direttive precauzionali semplici, chiare e che potessero aiutare nel concreto la popolazione italiana a ridurre al massimo la dispersione del Virus.

E nonostante la sua delusione nei confronti del nostro governo, la dottoressa procede con il riconoscere loro una diversa attitudine al controllo rispetto a quella di altre nazioni europee: infatti, il ritrovamento di un numero di casi di positività al tampone maggiore rispetto a stati come Francia o Germania, è perché stiamo praticando un numero maggiore di controlli sulla popolazione: insomma i numeri potrebbero essere simili a livello di contagio, ma non essendo controllati non lo sapremo mai. Non c’è però bisogno di ulteriori polemiche ed ulteriori impedimenti alle autorità sanitarie competenti per riuscire a porre limiti a questa situazione.

Intervengono anche imprenditori, una, Simona Pedrazzini, in diretta da Codogno, il primissimo paese messo in quarantena già da venerdì scorso, e racconta che la situazione ha dell’incredibile. Parla di un paesino di circa 15 mila abitanti, lasciato a se stesso, l’unico supermercato è accessibile soltanto se si stanno indossando mascherine con filtro, per evitare che dilaghi il Virus. Mascherine che però non sono più in commercio perché finite. Finite come ormai lo sono anche i soldi al distributore del bancomat, e finché nessuno potrà dirigersi in banca a lavorare, la situazione sarà di disagio visto che il contante scarseggia ormai nelle case di molti. Racconta di come siano stati lasciati a loro stessi, senza delle chiare comunicazioni da parte delle Istituzioni, e di quanto necessitino di aiuto, da parte di tutta Italia, per ricevere mascherine o anche solo di qualcuno che ne abbia e che possa portare loro dei generi di prima necessità finché saranno in quarantena. Aggiunge, inoltre, che anche la sua piccola attività subirà parecchio gli esiti di questa chiusura forzata.

Un altro imprenditore del milanese, nonché il nostro Direttore Editoriale, Massimiliano Buonocore racconta di come non stiano risentendo solo le piccole imprese, ma anche grandi colossi mondiali in diversi settori (tecnologie, informatica, moda…) si trovano a dover ricorrere a misure d’emergenza con attività di smart working da casa, lasciando chiuse le aziende fisiche, per evitare spostamenti sui mezzi pubblici, ma anche agglomerati di persone tutte a stretto contatto.

Anche qui, a “meravigliarlo” – dice – è la disorganizzazione iniziale e a livello comunicativo per combattere e prevenire questa catastrofe. Abbiamo fatto infiniti progressi a livello medico-scientifico – continua-  rispetto a situazioni simili avvenute in passato, eppure non siamo riusciti né a prevedere un danno di queste dimensioni e nemmeno ad arginare contagi e diffusione, praticando semplici misure igieniche ed accorgimenti che avrebbero potuto salvarci.

Per finire chi scrive si domanda quindi se situazioni di allarmismo diffuso e di isteria condivisa siano da ritenersi normali, e la risposta, condividendo le opinioni già precedentemente riportate, è che lo è soltanto in un caso di mala comunicazione come quello che si sta sviluppando in Italia in questo momento. Non ci arrivano direttive chiare e semplici a cui attenerci, è quindi normale che noi cittadini iniziamo a spaventarci e a temere per la nostra incolumità, quindi cerchiamo di “accaparrarci” tutte le provviste che riusciamo per non morire di fame in un periodo di quarantena forzata, anche se si è sani.

C’è anche da dire che (purtroppo per i cari pinguini in Antartide ed il surriscaldamento globale) un aumento delle temperature aiuterebbe a portarci verso una situazione di tranquillità perché il Coronavirus resiste poco alle alte temperature (come faceva presente il virologo candidato al Nobel Giulio Tarro), ma qui si aprirebbero infiniti altri discorsi riguardanti i virus e i batteri rinchiusi nei ghiacci polari che si scioglierebbero conseguentemente ad un aumento delle temperature in cui sono poco competente e per parlare di cui questa non è la sede giusta.

Staremo a vedere quali sono gli sviluppi nei prossimi giorni ed a sperare che questa situazione non provochi troppe vittime, umanamente parlando, ma anche economicamente parlando.

Vi lascio le immagini ufficiali per le norme di igiene e detersione quotidiana rilasciate dal Ministero della Salute che possano fare da reminder ad ognuno di noi.

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