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venerdì, 19 Aprile, 2024

#conosciiltuosguardo. VITA EXTRATERRESTRE. Riflessione teologica

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di Angelo Portale

 […] SEGUE

Per due settimane ho messo da parte la riflessione sulla vita extraterrestre. Oggi la riprendiamo e la concludiamo.

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Come abbiamo già detto la Chiesa non ha pregiudizi né esclude eventuali possibilità di vita extraterrestre, proprio per affermare l’onnipotenza di Dio (che può fare qualsiasi cosa) e l’enorme valore della vita soprattutto per le forme più intelligenti. Comunque sia, il cristianesimo quanto l’ebraismo, credono nell’esistenza degli angeli e ciò dimostra il fatto che entrambe non esauriscono pretenziosamente il senso della creazione solo nella prospettiva dell’uomo e della vita terrestre. Anche con gli angeli Dio fa una storia di salvezza. L’immagine del Dio Uno-Trino che ci ha consegnato la tradizione ebraico cristiana non è geocentrica né antropocentrica. È fondamentale ribadirlo perché non sono poche le letture limitanti e limitate che ne hanno fatto alcuni scienziati teologicamente poco preparati. Sia la paternità, sia la figliolanza, sia la presenza dello Spirito come espressione di amore e dono sono, senza ombra di dubbio, “categorie” condivisibili da qualsiasi creatura ragionevole. Con ciò possiamo affermare che la teologia cristiana non ha bisogno di accantonare la sua concezione di Dio (che deriva comunque dalla sua stessa Rivelazione) per iniziare ad adorare un eventuale Dio in comune se esistessero altre forme di vita.

La lettera agli Ebrei parla della capitalità di Cristo su ogni creatura, anche su quelle angeliche. Ciò, quindi, deve essere trasferito ad ogni forma di creatura. Ora, se affermiamo la capitalità universale e cosmica di Cristo, anche l’unione ipostatica e di conseguenza il sacrificio vicario avranno un effetto redentivo e meritorio infinito; indipendentemente e senza la necessità che Cristo si incarni nuovamente in altri luoghi.

La teologia cristiana non ha bisogno di verificare la validità delle sue affermazioni e dei suoi dogmi di fede da un confronto con l’ipotesi dell’esistenza di altre creature intelligenti extraterrestri. È vero che una certa tematica rappresenterebbe uno stimolo anche per la stessa teologia, chiamata sempre a crescere nella comprensione intelligente della Rivelazione e nell’approfondimento delle sue formulazioni ma, questo, non significa che essa non possa restare salda sui punti fermi e aperta su ciò che non è essenziale. Riaffermiamo quindi che la “posizione classica” (non esistono altre forme di vita) anche se non ha valore inconfutabile, tuttavia si rivela essere ragionevole e giustificabile almeno fino a prova contraria.

Concludiamo ricordando inoltre che per quanto possa essere stimolante per i teologi e i filosofi trattare e approfondire una simile questione tuttavia essa rimane prevalentemente di competenza scientifica.

Chi volesse approfondire di più e trovare maggiori riferimenti bibliografici può consultare la seguente pagina: https://disf.org/vita-extraterrestre

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