di Angelo Portale
Se sei triste, non nascondertelo ma non dirlo a chiunque e non mostrarlo troppo per esser compatito. Ti faresti ancora più male a piangere in giro. Ti identificheresti ancora di più con il tuo stato di tristezza e finiresti per cronicizzare tale emozione che, invece, esiste per svelarti il presente, come un profeta, e poi sparire di nuovo. Parlane solo con chi può capirti. Guardala in faccia, vuol dirti qualcosa. Esamina te stesso, chiediti cosa ti manca, cosa dovrebbe essere diverso. Puoi fare qualcosa? Fallo subito. Non puoi far nulla? Accetta la circostanza e prova a ridimensionarla. Non assolutizzarla. Osservala sotto la luce di Dio e cerca di trovarle un significato attuale per sfruttarla a tuo vantaggio. Non c’è infatti nessuna tristezza che è assoluta, che hai solo te, che non si possa risolvere, che dura per sempre. Solo Dio è eterno e infinito.
La tristezza è anche una questione di sguardo, è figlia della nostra visione. Pertanto molte cose potremmo valutarle in maniera diversa e meno drammatica. Suo compito non è bloccarci definitivamente, ma fermarci momentaneamente, per portarci ad una nuova luce su noi stessi e rielaborare una mancanza\un lutto nel modo giusto. La sua mansione è difatti anche volutamente medicinale.
Nondimeno, per superarla, è necessario, volenti o nolenti, saper accettare quel che è, non avere la superbia di sapere quel che dovrebbe essere, né l’incontentabilità insaziabile dei buchi neri.
Essere meno presuntuosi nei confronti della realtà è una soluzione per tormentarsi di meno.
Infine, quando sei triste, non rattristarti di essere triste. Non agitarti troppo per il fatto di essere triste. Sii triste e basta. Lascia che la tristezza fluisca dentro di te, non reprimerla. Lascia ch’essa ti parli sinceramente, ma attento a come l’ascolti! Può darsi che ti accada di capire altro rispetto a ciò che essa vuol dirti. Se coglierai pensieri del tipo: “sarà sempre così”, o “sono la persona più sfigata del mondo”, o “a me andrà sempre tutto storto”, o “non c’è rimedio a questa situazione” e cose simili, sappi che stai interpretando male.
Sii gentile con la tua tristezza. Se puoi, falle una carezza e ascolta con pazienza la sua amarezza.
Questo testo è molto chiaro, spiega il concetto della tristezza e il modo di affrontarla. Poi con la sua simpaticissima lezione che ha fatto mi ha aiutato molto a capire
Questo testo è molto chiaro, spiega il concetto della tristezza e il modo di affrontarla. Poi con la sua simpaticissima lezione che ha fatto mi ha aiutato molto a capire
Questo testo è molto chiaro, spiega il concetto della tristezza e il modo di affrontarla. Poi con la sua simpaticissima lezione che ha fatto mi ha aiutato molto a capire
Devo dire che prima di leggere questo post mi ero già posto la domanda “perché devo essere triste?” senza trovare altra risposta che “lasciamo stare”.
Grazie a questo post e alla spiegazione del prof. che c’è lo ha introdotto ho capito che la tristezza non è una emozione tossica ma che serve ad analizzare il tuo presente,l e che se sei triste c’è un motivo spesso anche semplice.
Devo dire che prima di leggere questo post mi ero già posto la domanda “perché devo essere triste?” senza trovare altra risposta che “lasciamo stare”.
Grazie a questo post e alla spiegazione del prof. che c’è lo ha introdotto ho capito che la tristezza non è una emozione tossica ma che serve ad analizzare il tuo presente,l e che se sei triste c’è un motivo spesso anche semplice.
Devo dire che prima di leggere questo post mi ero già posto la domanda “perché devo essere triste?” senza trovare altra risposta che “lasciamo stare”.
Grazie a questo post e alla spiegazione del prof. che c’è lo ha introdotto ho capito che la tristezza non è una emozione tossica ma che serve ad analizzare il tuo presente,l e che se sei triste c’è un motivo spesso anche semplice.
Secondo me la tristezza è un sentimento molto importante, ma anche molto sottovalutato perché in particolare durante l’adolescenza (questo periodo che per alcuni ragazzi è un po’ buio) è presente in molte giornate e appare come un’emozione solo negativa e “inutile”, perché la si vede come un qualcosa che non ti da “nulla in cambio”. In verità dietro alla tristezza c’è molto di più. Come scrive anche lei “esamina te stesso, chiediti cosa ti manca, cosa dovrebbe essere diverso”. Bisogna, quindi, prima capirne il motivo e “accettare le circostanze e provare a ridimensionarla”. È importante questo per capire cosa c’è che non va e superare la cosa, facendoci diventare più consapevoli di noi stessi.
Mi piace molto la frase “la tristezza è figlia della nostra visione”. Mi trovo totalmente d’accordo con lei, perché spesso la tristezza ci condiziona e ci fa vedere la realtà in maniera “distorta”, portandoci magari ad essere più tristi.
Voglio concludere dicendo che questo articolo mi è piaciuto molto e mi ha fatto ragionare più attentamente su questo sentimento, a tratti complesso.
Secondo me la tristezza è un sentimento molto importante, ma anche molto sottovalutato perché in particolare durante l’adolescenza (questo periodo che per alcuni ragazzi è un po’ buio) è presente in molte giornate e appare come un’emozione solo negativa e “inutile”, perché la si vede come un qualcosa che non ti da “nulla in cambio”. In verità dietro alla tristezza c’è molto di più. Come scrive anche lei “esamina te stesso, chiediti cosa ti manca, cosa dovrebbe essere diverso”. Bisogna, quindi, prima capirne il motivo e “accettare le circostanze e provare a ridimensionarla”. È importante questo per capire cosa c’è che non va e superare la cosa, facendoci diventare più consapevoli di noi stessi.
Mi piace molto la frase “la tristezza è figlia della nostra visione”. Mi trovo totalmente d’accordo con lei, perché spesso la tristezza ci condiziona e ci fa vedere la realtà in maniera “distorta”, portandoci magari ad essere più tristi.
Voglio concludere dicendo che questo articolo mi è piaciuto molto e mi ha fatto ragionare più attentamente su questo sentimento, a tratti complesso.
Secondo me la tristezza è un sentimento molto importante, ma anche molto sottovalutato perché in particolare durante l’adolescenza (questo periodo che per alcuni ragazzi è un po’ buio) è presente in molte giornate e appare come un’emozione solo negativa e “inutile”, perché la si vede come un qualcosa che non ti da “nulla in cambio”. In verità dietro alla tristezza c’è molto di più. Come scrive anche lei “esamina te stesso, chiediti cosa ti manca, cosa dovrebbe essere diverso”. Bisogna, quindi, prima capirne il motivo e “accettare le circostanze e provare a ridimensionarla”. È importante questo per capire cosa c’è che non va e superare la cosa, facendoci diventare più consapevoli di noi stessi.
Mi piace molto la frase “la tristezza è figlia della nostra visione”. Mi trovo totalmente d’accordo con lei, perché spesso la tristezza ci condiziona e ci fa vedere la realtà in maniera “distorta”, portandoci magari ad essere più tristi.
Voglio concludere dicendo che questo articolo mi è piaciuto molto e mi ha fatto ragionare più attentamente su questo sentimento, a tratti complesso.
Davvero un bell’articolo, trovo che la tristezza sia un argomento un po’ sottovalutato da chiunque. Lei è riuscito a mostrare che ogni cosa, perfino la tristezza ha un lato buono che quasi nessuno vede o vuole vedere, un lato che semplicemente va ascoltato e capito. La ringrazio per questo meraviglioso articolo che sicuramente aiuterà me e tutti le altre persone a non pensare alla tristezza con negatività.
Davvero un bell’articolo, trovo che la tristezza sia un argomento un po’ sottovalutato da chiunque. Lei è riuscito a mostrare che ogni cosa, perfino la tristezza ha un lato buono che quasi nessuno vede o vuole vedere, un lato che semplicemente va ascoltato e capito. La ringrazio per questo meraviglioso articolo che sicuramente aiuterà me e tutti le altre persone a non pensare alla tristezza con negatività.
Davvero un bell’articolo, trovo che la tristezza sia un argomento un po’ sottovalutato da chiunque. Lei è riuscito a mostrare che ogni cosa, perfino la tristezza ha un lato buono che quasi nessuno vede o vuole vedere, un lato che semplicemente va ascoltato e capito. La ringrazio per questo meraviglioso articolo che sicuramente aiuterà me e tutti le altre persone a non pensare alla tristezza con negatività.
Caro Angelo penso che ognuno dovrebbe fare tesoro e meditare questo tuo scritto, così lucido e incoraggiante. Apre una porta a quel buio che ti assale quando si cade nel baratro della tristezza. Certamente affrontandola con coraggio ,aprendo il cuore e sicuramente prendersi anche un po’ in giro potremmo scorgere quella luce che da speranza e che ci fa dire che dove c’è il problema c’è anche la soluzione. Spesso basta guardare attentamente dentro noi stessi.
Caro Angelo penso che ognuno dovrebbe fare tesoro e meditare questo tuo scritto, così lucido e incoraggiante. Apre una porta a quel buio che ti assale quando si cade nel baratro della tristezza. Certamente affrontandola con coraggio ,aprendo il cuore e sicuramente prendersi anche un po’ in giro potremmo scorgere quella luce che da speranza e che ci fa dire che dove c’è il problema c’è anche la soluzione. Spesso basta guardare attentamente dentro noi stessi.
Caro Angelo penso che ognuno dovrebbe fare tesoro e meditare questo tuo scritto, così lucido e incoraggiante. Apre una porta a quel buio che ti assale quando si cade nel baratro della tristezza. Certamente affrontandola con coraggio ,aprendo il cuore e sicuramente prendersi anche un po’ in giro potremmo scorgere quella luce che da speranza e che ci fa dire che dove c’è il problema c’è anche la soluzione. Spesso basta guardare attentamente dentro noi stessi.
L’articolo scritto mi è piaciuto a dir poco molto.
Non sono solo d’accordo sulla frase:”Sii triste e basta. Lascia che la tristezza influisca dentro di te.”
Perché dovrei far influire un qualcosa che la maggior parte delle volte della vita, è negativo?
Le emozioni soprattutto tristezza/rabbia che sono quelle che “toccano” maggior parte la persona, non devono influire su ciò chi IO sono. Le vicende che ci procurano un’emozione triste, ci rafforzano per un domani,ma dobbiamo cercare di non farci toccare più di tanto, affinché non riescono a cambiare chi noi siamo.
(La tristezza è qualcosa di positivo per rafforzare il carattere, ma se la lasci troppo andare ti distrugge)
Caro Angelo penso che ognuno dovrebbe fare tesoro e meditare questo tuo scritto, così lucido e incoraggiante. Apre una porta a quel buio che ti assale quando si cade nel baratro della tristezza. Certamente affrontandola con coraggio ,aprendo il cuore e sicuramente prendersi anche un po’ in giro potremmo scorgere quella luce che da speranza e che ci fa dire che dove c’è il problema c’è anche la soluzione. Spesso basta guardare attentamente dentro noi stessi.
L’articolo scritto mi è piaciuto a dir poco molto.
Non sono solo d’accordo sulla frase:”Sii triste e basta. Lascia che la tristezza influisca dentro di te.”
Perché dovrei far influire un qualcosa che la maggior parte delle volte della vita, è negativo?
Le emozioni soprattutto tristezza/rabbia che sono quelle che “toccano” maggior parte la persona, non devono influire su ciò chi IO sono. Le vicende che ci procurano un’emozione triste, ci rafforzano per un domani,ma dobbiamo cercare di non farci toccare più di tanto, affinché non riescono a cambiare chi noi siamo.
(La tristezza è qualcosa di positivo per rafforzare il carattere, ma se la lasci troppo andare ti distrugge)
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L’articolo scritto mi è piaciuto a dir poco molto.
Non sono solo d’accordo sulla frase:”Sii triste e basta. Lascia che la tristezza influisca dentro di te.”
Perché dovrei far influire un qualcosa che la maggior parte delle volte della vita, è negativo?
Le emozioni soprattutto tristezza/rabbia che sono quelle che “toccano” maggior parte la persona, non devono influire su ciò chi IO sono. Le vicende che ci procurano un’emozione triste, ci rafforzano per un domani,ma dobbiamo cercare di non farci toccare più di tanto, affinché non riescono a cambiare chi noi siamo.
(La tristezza è qualcosa di positivo per rafforzare il carattere, ma se la lasci troppo andare ti distrugge)
Caro Angelo penso che ognuno dovrebbe fare tesoro e meditare questo tuo scritto, così lucido e incoraggiante. Apre una porta a quel buio che ti assale quando si cade nel baratro della tristezza. Certamente affrontandola con coraggio ,aprendo il cuore e sicuramente prendersi anche un po’ in giro potremmo scorgere quella luce che da speranza e che ci fa dire che dove c’è il problema c’è anche la soluzione. Spesso basta guardare attentamente dentro noi stessi.
Ringrazio tutti per i commenti ma soprattutto i miei alunni. Avervi come allievi è per me una soddisfazione bellissima! ❤️❤️❤️
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“La tristezza esiste per svelarti il presente”: credo che non ci sia frase più vera di questa e più piena di significato. Io penso, infatti, che la tristezza sia, a volte, una specie di allarme che ci avverte quando c’è qualcosa che non va, o che non è positivo per noi. Se non comprendiamo subito il motivo proviamo a parlarne con le persone a noi più vicine, che non devono neutralizzare le nostre emozioni negative, ma renderle sopportabili, chiacchierando con noi o semplicemente facendoci compagnia. Mi è capitato di essere triste in un determinato momento e non capire il perché, e, parlando di altri argomenti con i miei amici, sono riuscita a comprenderne il motivo: ho capito che la tristezza mi stava avvertendo di un cambiamento decisivo e imminente in una specifica situazione. Questa consapevolezza ha fatto “scomparire” la tristezza, e ha lasciato posto ad una amarezza camuffata da spensieratezza. Questo articolo mi ha trasmesso leggerezza, e spero che la trasmetta anche agli altri lettori.
“La tristezza esiste per svelarti il presente”: credo che non ci sia frase più vera di questa e più piena di significato. Io penso, infatti, che la tristezza sia, a volte, una specie di allarme che ci avverte quando c’è qualcosa che non va, o che non è positivo per noi. Se non comprendiamo subito il motivo proviamo a parlarne con le persone a noi più vicine, che non devono neutralizzare le nostre emozioni negative, ma renderle sopportabili, chiacchierando con noi o semplicemente facendoci compagnia. Mi è capitato di essere triste in un determinato momento e non capire il perché, e, parlando di altri argomenti con i miei amici, sono riuscita a comprenderne il motivo: ho capito che la tristezza mi stava avvertendo di un cambiamento decisivo e imminente in una specifica situazione. Questa consapevolezza ha fatto “scomparire” la tristezza, e ha lasciato posto ad una amarezza camuffata da spensieratezza. Questo articolo mi ha trasmesso leggerezza, e spero che la trasmetta anche agli altri lettori.
“La tristezza esiste per svelarti il presente”: credo che non ci sia frase più vera di questa e più piena di significato. Io penso, infatti, che la tristezza sia, a volte, una specie di allarme che ci avverte quando c’è qualcosa che non va, o che non è positivo per noi. Se non comprendiamo subito il motivo proviamo a parlarne con le persone a noi più vicine, che non devono neutralizzare le nostre emozioni negative, ma renderle sopportabili, chiacchierando con noi o semplicemente facendoci compagnia. Mi è capitato di essere triste in un determinato momento e non capire il perché, e, parlando di altri argomenti con i miei amici, sono riuscita a comprenderne il motivo: ho capito che la tristezza mi stava avvertendo di un cambiamento decisivo e imminente in una specifica situazione. Questa consapevolezza ha fatto “scomparire” la tristezza, e ha lasciato posto ad una amarezza camuffata da spensieratezza. Questo articolo mi ha trasmesso leggerezza, e spero che la trasmetta anche agli altri lettori.
La tristezza è una delle emozioni più importanti e fondamentali che si possano provare.
Infatti, anche se non è tra le più amate, è necessaria: essa da valore alla felicità, che senza la tristezza perderebbe il suo senso.
Non si può considerare veramente felice una vita di sola felicità, perché l’assenza di altre emozioni , la rende non diversa dalla normalità e quindi dalla neutralità .
Tutti coloro che disprezzano la tristezza o vorrebbero una vita senza di essa, in realtà hanno paura di confrontarsi con se stessi.
La tristezza “esiste per svelarti il presente”.
Questa frase sintetizza pienamente questo concetto: essere tristi è naturale perché ci permette di conoscere noi stessi con le nostre forze e debolezze e l’unico modo di superarla è appunto accettarla.
Accettarla, ascoltandola e assecondandola.
Ritengo infatti, che l’unico modo per non essere tristi, sia essere tristi.
Questo però non significa sfociare nel vittimismo o nel pessimismo cosmico.
No. Questo significa essere tristi nella propria intimità, aprendosi alla tristezza senza annunciarlo per forza al mondo attirando così l’attenzione su di sé, ma focalizzando la propria attenzione sulla tristezza stessa.
Essere tristi fa dunque parte del nostro percorso di formazione e della nostra crescita e maturazione, perché capire come affrontare la tristezza ci permette di imparare a dare il giusto peso alle cose e ad affrontare la vita nel modo corretto.
Testo molto bello, significato veramente forte ed emotivo.
La tristezza è una delle emozioni più importanti e fondamentali che si possano provare.
Infatti, anche se non è tra le più amate, è necessaria: essa da valore alla felicità, che senza la tristezza perderebbe il suo senso.
Non si può considerare veramente felice una vita di sola felicità, perché l’assenza di altre emozioni , la rende non diversa dalla normalità e quindi dalla neutralità .
Tutti coloro che disprezzano la tristezza o vorrebbero una vita senza di essa, in realtà hanno paura di confrontarsi con se stessi.
La tristezza “esiste per svelarti il presente”.
Questa frase sintetizza pienamente questo concetto: essere tristi è naturale perché ci permette di conoscere noi stessi con le nostre forze e debolezze e l’unico modo di superarla è appunto accettarla.
Accettarla, ascoltandola e assecondandola.
Ritengo infatti, che l’unico modo per non essere tristi, sia essere tristi.
Questo però non significa sfociare nel vittimismo o nel pessimismo cosmico.
No. Questo significa essere tristi nella propria intimità, aprendosi alla tristezza senza annunciarlo per forza al mondo attirando così l’attenzione su di sé, ma focalizzando la propria attenzione sulla tristezza stessa.
Essere tristi fa dunque parte del nostro percorso di formazione e della nostra crescita e maturazione, perché capire come affrontare la tristezza ci permette di imparare a dare il giusto peso alle cose e ad affrontare la vita nel modo corretto.
Testo molto bello, significato veramente forte ed emotivo.
La tristezza è una delle emozioni più importanti e fondamentali che si possano provare.
Infatti, anche se non è tra le più amate, è necessaria: essa da valore alla felicità, che senza la tristezza perderebbe il suo senso.
Non si può considerare veramente felice una vita di sola felicità, perché l’assenza di altre emozioni , la rende non diversa dalla normalità e quindi dalla neutralità .
Tutti coloro che disprezzano la tristezza o vorrebbero una vita senza di essa, in realtà hanno paura di confrontarsi con se stessi.
La tristezza “esiste per svelarti il presente”.
Questa frase sintetizza pienamente questo concetto: essere tristi è naturale perché ci permette di conoscere noi stessi con le nostre forze e debolezze e l’unico modo di superarla è appunto accettarla.
Accettarla, ascoltandola e assecondandola.
Ritengo infatti, che l’unico modo per non essere tristi, sia essere tristi.
Questo però non significa sfociare nel vittimismo o nel pessimismo cosmico.
No. Questo significa essere tristi nella propria intimità, aprendosi alla tristezza senza annunciarlo per forza al mondo attirando così l’attenzione su di sé, ma focalizzando la propria attenzione sulla tristezza stessa.
Essere tristi fa dunque parte del nostro percorso di formazione e della nostra crescita e maturazione, perché capire come affrontare la tristezza ci permette di imparare a dare il giusto peso alle cose e ad affrontare la vita nel modo corretto.
Testo molto bello, significato veramente forte ed emotivo.
La tristezza è una delle emozioni più importanti e fondamentali che si possano provare.
Infatti, anche se non è tra le più amate, è necessaria: essa da valore alla felicità, che senza la tristezza perderebbe il suo senso.
Non si può considerare veramente felice una vita di sola felicità, perché l’assenza di altre emozioni , la rende non diversa dalla normalità e quindi dalla neutralità .
Tutti coloro che disprezzano la tristezza o vorrebbero una vita senza di essa, in realtà hanno paura di confrontarsi con se stessi.
La tristezza “esiste per svelarti il presente”.
Questa frase sintetizza pienamente questo concetto: essere tristi è naturale perché ci permette di conoscere noi stessi con le nostre forze e debolezze e l’unico modo di superarla è appunto accettarla.
Accettarla, ascoltandola e assecondandola.
Ritengo infatti, che l’unico modo per NON essere tristi, sia ESSERE TRISTI.
Questo però non significa sfociare nel vittimismo o nel pessimismo cosmico.
No. Questo significa essere tristi nella propria intimità, aprendosi alla tristezza senza annunciarlo per forza al mondo attirando così l’attenzione su di sé, ma focalizzando la propria attenzione sulla tristezza stessa.
Essere tristi fa dunque parte del nostro percorso di formazione e della nostra crescita e maturazione, perché capire come affrontare la tristezza ci permette di imparare a dare il giusto peso alle cose e ad affrontare la vita nel modo corretto.
La tristezza è una delle emozioni più importanti e fondamentali che si possano provare.
Infatti, anche se non è tra le più amate, è necessaria: essa da valore alla felicità, che senza la tristezza perderebbe il suo senso.
Non si può considerare veramente felice una vita di sola felicità, perché l’assenza di altre emozioni , la rende non diversa dalla normalità e quindi dalla neutralità .
Tutti coloro che disprezzano la tristezza o vorrebbero una vita senza di essa, in realtà hanno paura di confrontarsi con se stessi.
La tristezza “esiste per svelarti il presente”.
Questa frase sintetizza pienamente questo concetto: essere tristi è naturale perché ci permette di conoscere noi stessi con le nostre forze e debolezze e l’unico modo di superarla è appunto accettarla.
Accettarla, ascoltandola e assecondandola.
Ritengo infatti, che l’unico modo per NON essere tristi, sia ESSERE TRISTI.
Questo però non significa sfociare nel vittimismo o nel pessimismo cosmico.
No. Questo significa essere tristi nella propria intimità, aprendosi alla tristezza senza annunciarlo per forza al mondo attirando così l’attenzione su di sé, ma focalizzando la propria attenzione sulla tristezza stessa.
Essere tristi fa dunque parte del nostro percorso di formazione e della nostra crescita e maturazione, perché capire come affrontare la tristezza ci permette di imparare a dare il giusto peso alle cose e ad affrontare la vita nel modo corretto.
La tristezza è una delle emozioni più importanti e fondamentali che si possano provare.
Infatti, anche se non è tra le più amate, è necessaria: essa da valore alla felicità, che senza la tristezza perderebbe il suo senso.
Non si può considerare veramente felice una vita di sola felicità, perché l’assenza di altre emozioni , la rende non diversa dalla normalità e quindi dalla neutralità .
Tutti coloro che disprezzano la tristezza o vorrebbero una vita senza di essa, in realtà hanno paura di confrontarsi con se stessi.
La tristezza “esiste per svelarti il presente”.
Questa frase sintetizza pienamente questo concetto: essere tristi è naturale perché ci permette di conoscere noi stessi con le nostre forze e debolezze e l’unico modo di superarla è appunto accettarla.
Accettarla, ascoltandola e assecondandola.
Ritengo infatti, che l’unico modo per NON essere tristi, sia ESSERE TRISTI.
Questo però non significa sfociare nel vittimismo o nel pessimismo cosmico.
No. Questo significa essere tristi nella propria intimità, aprendosi alla tristezza senza annunciarlo per forza al mondo attirando così l’attenzione su di sé, ma focalizzando la propria attenzione sulla tristezza stessa.
Essere tristi fa dunque parte del nostro percorso di formazione e della nostra crescita e maturazione, perché capire come affrontare la tristezza ci permette di imparare a dare il giusto peso alle cose e ad affrontare la vita nel modo corretto.
La frase che più mi ha colpito dell’articolo è 《esiste per svelarti il presente》.
Concordo pienamente con questa affermazione, la tristezza è considerata come un’allarme che deve far riflettere la persona nel momento in cui prova questo sentimento; come scritto nell’articolo, appunto, spinge il soggetto a farsi delle domande e quindi cercare di risolvere eventuali problemi o mancanze.
Un altro aspetto che si evince è il fatto che la tristezza non deve essere vista come un problema duraturo nel tempo ma che prima o poi passerà e per questo non bisogna avvilirsi.
La frase che più mi ha colpito dell’articolo è 《esiste per svelarti il presente》.
Concordo pienamente con questa affermazione, la tristezza è considerata come un’allarme che deve far riflettere la persona nel momento in cui prova questo sentimento; come scritto nell’articolo, appunto, spinge il soggetto a farsi delle domande e quindi cercare di risolvere eventuali problemi o mancanze.
Un altro aspetto che si evince è il fatto che la tristezza non deve essere vista come un problema duraturo nel tempo ma che prima o poi passerà e per questo non bisogna avvilirsi.
La frase che più mi ha colpito dell’articolo è 《esiste per svelarti il presente》.
Concordo pienamente con questa affermazione, la tristezza è considerata come un’allarme che deve far riflettere la persona nel momento in cui prova questo sentimento; come scritto nell’articolo, appunto, spinge il soggetto a farsi delle domande e quindi cercare di risolvere eventuali problemi o mancanze.
Un altro aspetto che si evince è il fatto che la tristezza non deve essere vista come un problema duraturo nel tempo ma che prima o poi passerà e per questo non bisogna avvilirsi.
L’articolo è molto bello, è il significato molto forte, mi associo con lei per quello che ha scritto sulla tristezza.
L’articolo e molto bello e coglie molto il significato, mi associo con lei per quello che a scritto!!!
L’articolo è molto bello, è il significato molto forte, mi associo con lei per quello che ha scritto sulla tristezza.
L’articolo e molto bello e coglie molto il significato, mi associo con lei per quello che a scritto!!!
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L’articolo e molto bello e coglie molto il significato, mi associo con lei per quello che a scritto!!!
“Sii gentile con la tua tristezza”. Sono perfettamente d’accordo, visto che non per forza è qualcosa di negativo. Già gli antichi vedevano nel dolore un qualcosa di positivo, il dolore ci eleva, ed essendo la tristezza un sottogenere del dolore, anch’essa ci eleva, ci migliora, ci porta consiglio. È bellissima la frase “dalle una carezza e ascolta con pazienza la sua amarezza”, quasi a indicare di ascoltarci e capirci, dovremmo entrare di più in comunione con noi stessi. Parole sagge sono “essere meno presuntuosi nei confronti della realtà è una soluzione per tormentarsi di meno”, perché anche se siamo tristi non dobbiamo mai scordarci la cosa più importante, ovvero vivere, e in un certo senso la tristezza ci fa capire come vivere, perché talvolta siamo “troppo pieni di noi”.
Bello questo articolo.
Anche per me la tristezza non è per forza una cosa negativa.
“La tristezza”è una tematica che colpisce tutti ma pochi ne riescono veramente a parlare.
Essa è fondamentale per la nostra vita, perché si differenzia dagli altri stati d’animo, e a volte ti aiuta anche a riflettere sulla gente o sulle cose che ti circondano.
Il più delle volte noi ci immaginiamo la tristezza come uno stato d’animo negativo, iniziando anche ad assumere anche atteggiamenti che non ci consentono di stare con altra gente. Ma se solo ci ascoltiamo veramente nel profondo individuiamo la nostra vera tristezza e ritrovare così il cammino verso la serenità
“Sii gentile con la tua tristezza” proprio questa frase ti aiutare a trovare il cammino.
L’articolo e molto bello e coglie molto il significato, mi associo con lei!!!
Devo dire che prima di leggere questo post mi ero già posto la domanda “perché devo essere triste?” senza trovare altra risposta che “lasciamo stare”.
Grazie a questo post e alla spiegazione del prof. che c’è lo ha introdotto ho capito che la tristezza non è una emozione tossica ma che serve ad analizzare il tuo presente,l e che se sei triste c’è un motivo spesso anche semplice.
L’articolo e molto bello e coglie molto il significato, mi associo con lei!!!
“Sii gentile con la tua tristezza”. Sono perfettamente d’accordo, visto che non per forza è qualcosa di negativo. Già gli antichi vedevano nel dolore un qualcosa di positivo, il dolore ci eleva, ed essendo la tristezza un sottogenere del dolore, anch’essa ci eleva, ci migliora, ci porta consiglio. È bellissima la frase “dalle una carezza e ascolta con pazienza la sua amarezza”, quasi a indicare di ascoltarci e capirci, dovremmo entrare di più in comunione con noi stessi. Parole sagge sono “essere meno presuntuosi nei confronti della realtà è una soluzione per tormentarsi di meno”, perché anche se siamo tristi non dobbiamo mai scordarci la cosa più importante, ovvero vivere, e in un certo senso la tristezza ci fa capire come vivere, perché talvolta siamo “troppo pieni di noi”.
Bello questo articolo.
Anche per me la tristezza non è per forza una cosa negativa.
“La tristezza”è una tematica che colpisce tutti ma pochi ne riescono veramente a parlare.
Essa è fondamentale per la nostra vita, perché si differenzia dagli altri stati d’animo, e a volte ti aiuta anche a riflettere sulla gente o sulle cose che ti circondano.
Il più delle volte noi ci immaginiamo la tristezza come uno stato d’animo negativo, iniziando anche ad assumere anche atteggiamenti che non ci consentono di stare con altra gente. Ma se solo ci ascoltiamo veramente nel profondo individuiamo la nostra vera tristezza e ritrovare così il cammino verso la serenità
“Sii gentile con la tua tristezza” proprio questa frase ti aiutare a trovare il cammino.
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“Sii gentile con la tua tristezza”. Sono perfettamente d’accordo, visto che non per forza è qualcosa di negativo. Già gli antichi vedevano nel dolore un qualcosa di positivo, il dolore ci eleva, ed essendo la tristezza un sottogenere del dolore, anch’essa ci eleva, ci migliora, ci porta consiglio. È bellissima la frase “dalle una carezza e ascolta con pazienza la sua amarezza”, quasi a indicare di ascoltarci e capirci, dovremmo entrare di più in comunione con noi stessi. Parole sagge sono “essere meno presuntuosi nei confronti della realtà è una soluzione per tormentarsi di meno”, perché anche se siamo tristi non dobbiamo mai scordarci la cosa più importante, ovvero vivere, e in un certo senso la tristezza ci fa capire come vivere, perché talvolta siamo “troppo pieni di noi”.
Bello questo articolo.
Anche per me la tristezza non è per forza una cosa negativa.
“La tristezza”è una tematica che colpisce tutti ma pochi ne riescono veramente a parlare.
Essa è fondamentale per la nostra vita, perché si differenzia dagli altri stati d’animo, e a volte ti aiuta anche a riflettere sulla gente o sulle cose che ti circondano.
Il più delle volte noi ci immaginiamo la tristezza come uno stato d’animo negativo, iniziando anche ad assumere anche atteggiamenti che non ci consentono di stare con altra gente. Ma se solo ci ascoltiamo veramente nel profondo individuiamo la nostra vera tristezza e ritrovare così il cammino verso la serenità
“Sii gentile con la tua tristezza” proprio questa frase ti aiutare a trovare il cammino.
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Anche per me la tristezza non è per forza una cosa negativa ma può aiutarti a superare le difficoltà e mi associo a lei col dire di ascoltare la tristezza che proviamo in quel momento e non reprimerla facendola diventare depressione
P.S. Mi è piaciuta davvero questa pagina
La tristezza non è per forza una cosa brutta,ma può essere anche una cosa per dimenticare qualcuno o qualcosa.
L’articolo scritto mi è piaciuto a dir poco molto.
Non sono solo d’accordo sulla frase:”Sii triste e basta. Lascia che la tristezza influisca dentro di te.”
Perché dovrei far influire un qualcosa che la maggior parte delle volte della vita, è negativo?
Le emozioni soprattutto tristezza/rabbia che sono quelle che “toccano” maggior parte la persona, non devono influire su ciò chi IO sono. Le vicende che ci procurano un’emozione triste, ci rafforzano per un domani,ma dobbiamo cercare di non farci toccare più di tanto, affinché non riescono a cambiare chi noi siamo.
Questo articolo è molto interessante e fa riflettere tanto.
Innanzitutto la tristezza non è nulla di negativo, anzi ti da una mano.
Quando siamo tristi, un po’ giù di morale, riflettiamo molto su cos’è giusto e cos’è sbagliato,ci poniamo domande su domande. Molte volte anche senza sapere le risposte.
Tutto questo ci aiuta a saper “vivere”, a mettere al primo posto LE COSE davvero importanti e non delle semplici mancanze…
Quando ci si sente persi, non bisogna rinchiudersi in se stessi ma affrontare la realtà e dare delle risposte a tutte quelle domande.
🙂
Questo è un testo molto particolare e profondo, scritto con parole semplici che riescono a toccare anche i più giovani…. la cosa che lo rende particolare è l’argomento di cui tratta ( la tristezza ) ed il come lo tratta.
Viene mostrato “l’altro lato della medaglia” di una cosa che medaglia può sembrare un proiettile che colpisce tutti, anche gli “adolescenti” ed i ragazzi, e questo articolo ci aiuta a capire come poter rimanere saldi nella fede sempre riuscendo anche a rendere una delle cose più dolorose e fastidiose un motivo di ringraziamento per il Signore.
Un’altra particolarità di questo articolo è che ci permette di fermarci a riflettere, cosa che tante volte non ci è concesso o non ci concediamo di fare.
Grazie proffessor Angelo Portale
L’articolo è molto interessante , tratta di una tematica che di solito è sottovalutata.
Mi piace il suo punto di vista , è interessante perché si riesce a trarre qualcosa di positivo da un emozione come la tristezza . La frase “dalle una carezza e ascolta la sua amarezza ” fa pensare molto e dovremmo tutti prenderne atto. Complimenti.
Anche per me la tristezza non è per forza una cosa negativa ma può aiutarti a superare le difficoltà e mi associo a lei col dire di ascoltare la tristezza che proviamo in quel momento e non reprimerla facendola diventare depressione
P.S. Mi è piaciuta davvero questa pagina
La tristezza non è per forza una cosa brutta,ma può essere anche una cosa per dimenticare qualcuno o qualcosa.
L’articolo scritto mi è piaciuto a dir poco molto.
Non sono solo d’accordo sulla frase:”Sii triste e basta. Lascia che la tristezza influisca dentro di te.”
Perché dovrei far influire un qualcosa che la maggior parte delle volte della vita, è negativo?
Le emozioni soprattutto tristezza/rabbia che sono quelle che “toccano” maggior parte la persona, non devono influire su ciò chi IO sono. Le vicende che ci procurano un’emozione triste, ci rafforzano per un domani,ma dobbiamo cercare di non farci toccare più di tanto, affinché non riescono a cambiare chi noi siamo.
Questo articolo è molto interessante e fa riflettere tanto.
Innanzitutto la tristezza non è nulla di negativo, anzi ti da una mano.
Quando siamo tristi, un po’ giù di morale, riflettiamo molto su cos’è giusto e cos’è sbagliato,ci poniamo domande su domande. Molte volte anche senza sapere le risposte.
Tutto questo ci aiuta a saper “vivere”, a mettere al primo posto LE COSE davvero importanti e non delle semplici mancanze…
Quando ci si sente persi, non bisogna rinchiudersi in se stessi ma affrontare la realtà e dare delle risposte a tutte quelle domande.
🙂
Questo è un testo molto particolare e profondo, scritto con parole semplici che riescono a toccare anche i più giovani…. la cosa che lo rende particolare è l’argomento di cui tratta ( la tristezza ) ed il come lo tratta.
Viene mostrato “l’altro lato della medaglia” di una cosa che medaglia può sembrare un proiettile che colpisce tutti, anche gli “adolescenti” ed i ragazzi, e questo articolo ci aiuta a capire come poter rimanere saldi nella fede sempre riuscendo anche a rendere una delle cose più dolorose e fastidiose un motivo di ringraziamento per il Signore.
Un’altra particolarità di questo articolo è che ci permette di fermarci a riflettere, cosa che tante volte non ci è concesso o non ci concediamo di fare.
Grazie proffessor Angelo Portale
L’articolo è molto interessante , tratta di una tematica che di solito è sottovalutata.
Mi piace il suo punto di vista , è interessante perché si riesce a trarre qualcosa di positivo da un emozione come la tristezza . La frase “dalle una carezza e ascolta la sua amarezza ” fa pensare molto e dovremmo tutti prenderne atto. Complimenti.
Anche per me la tristezza non è per forza una cosa negativa ma può aiutarti a superare le difficoltà e mi associo a lei col dire di ascoltare la tristezza che proviamo in quel momento e non reprimerla facendola diventare depressione
P.S. Mi è piaciuta davvero questa pagina
La tristezza non è per forza una cosa brutta,ma può essere anche una cosa per dimenticare qualcuno o qualcosa.
L’articolo scritto mi è piaciuto a dir poco molto.
Non sono solo d’accordo sulla frase:”Sii triste e basta. Lascia che la tristezza influisca dentro di te.”
Perché dovrei far influire un qualcosa che la maggior parte delle volte della vita, è negativo?
Le emozioni soprattutto tristezza/rabbia che sono quelle che “toccano” maggior parte la persona, non devono influire su ciò chi IO sono. Le vicende che ci procurano un’emozione triste, ci rafforzano per un domani,ma dobbiamo cercare di non farci toccare più di tanto, affinché non riescono a cambiare chi noi siamo.
Questo articolo è molto interessante e fa riflettere tanto.
Innanzitutto la tristezza non è nulla di negativo, anzi ti da una mano.
Quando siamo tristi, un po’ giù di morale, riflettiamo molto su cos’è giusto e cos’è sbagliato,ci poniamo domande su domande. Molte volte anche senza sapere le risposte.
Tutto questo ci aiuta a saper “vivere”, a mettere al primo posto LE COSE davvero importanti e non delle semplici mancanze…
Quando ci si sente persi, non bisogna rinchiudersi in se stessi ma affrontare la realtà e dare delle risposte a tutte quelle domande.
🙂
Questo è un testo molto particolare e profondo, scritto con parole semplici che riescono a toccare anche i più giovani…. la cosa che lo rende particolare è l’argomento di cui tratta ( la tristezza ) ed il come lo tratta.
Viene mostrato “l’altro lato della medaglia” di una cosa che medaglia può sembrare un proiettile che colpisce tutti, anche gli “adolescenti” ed i ragazzi, e questo articolo ci aiuta a capire come poter rimanere saldi nella fede sempre riuscendo anche a rendere una delle cose più dolorose e fastidiose un motivo di ringraziamento per il Signore.
Un’altra particolarità di questo articolo è che ci permette di fermarci a riflettere, cosa che tante volte non ci è concesso o non ci concediamo di fare.
Grazie proffessor Angelo Portale
L’articolo è molto interessante , tratta di una tematica che di solito è sottovalutata.
Mi piace il suo punto di vista , è interessante perché si riesce a trarre qualcosa di positivo da un emozione come la tristezza . La frase “dalle una carezza e ascolta la sua amarezza ” fa pensare molto e dovremmo tutti prenderne atto. Complimenti.
Innanzitutto l’articolo è molto interessante perché è una tematica che ci può toccare a tutti ma pochi ne parlano. È è vero che è fondamentale nonostante sia quasi paradossale essere “gentili con la nostra tristezza ” perché in fondo è un nostro stato d’animo e visto che come si usufruisce la gioia, la rabbia, la paura anche la tristezza deve fare la sua parte perché è una valvola di sfogo. E parlare con qualcuno che ci può capire può aiutarci e confortarci. A vote vedere le cose in negativo può anche farci aprire gli occhi, visto che il mondo in cui viviamo è assai complesso e per persone fragili o incomprese può essere un ostacolo difficile; ma ciò non deve assolutamente fermare nessuno, anzi bisogna alzare le testa e far scivolare giù le malelingue. E in ultima cosa la tristezza è fondamentale come punto di vista perché se si ha solo gioia allora quelle cose che ti rendono felice perdono valore perché non comprenderesti la differenza, infatti grazie alla tristezza riusciamo ad apprezzarle sempre di piu.
Bello questo articolo, a Napoli si dice “non buttarti a terra che nessuno ti alza” in questi momenti che toccano un po’ tutti bisogna avere subito la forza di reagire, a volte lo faccio proprio con una preghiera, basterebbe pensare quanto Dio ci ha dato nel corso della nostra vita che già dovremmo subito tornare a sorridere, un abbraccio, ciao
Questo è un testo molto particolare e profondo, scritto con parole semplici che riescono a toccare anche i più giovani…. la cosa che lo rende particolare è l’argomento di cui tratta ( la tristezza ) ed il come lo tratta.
Viene mostrato “l’altro lato della medaglia” di una cosa che medaglia può sembrare un proiettile che colpisce tutti, anche gli “adolescenti” ed i ragazzi, e questo articolo ci aiuta a capire come poter rimanere saldi nella fede sempre riuscendo anche a rendere una delle cose più dolorose e fastidiose un motivo di ringraziamento per il Signore.
Un’altra particolarità di questo articolo è che ci permette di fermarci a riflettere, cosa che tante volte non ci è concesso o non ci concediamo di fare.
Grazie proffessor Angelo Portale
Hai proprio ragione: “non buttarti a terra che nessuno ti alza”. Un abbraccio forte forte caro Angelo.
Questo testo è molto chiaro, spiega il concetto della tristezza e il modo di affrontarla. Poi con la sua simpaticissima lezione che ha fatto mi ha aiutato molto a capire
Mi trovo molto con questa sua opinione, anche perché è così! La tristezza non fa altro che farci credere che tutto stia andando male e che non ci sia soluzione ad essa, quando in realtà, per quanto mi riguarda, credo sia un momento, un attimo che poi svanisce e lascia spazio alla felicità.
Per far sì di arrivare “prima” a questo momento di felicità, penso che parlarne con chi ci faccia sentire bene, al sicuro e capiti, siano le persone che fanno al caso nostro! Queste persone ci possono aprire gli occhi sulle vicende che ci possono destabilizzare, dando un punto di vista differente dal nostro, che magari è anche sbagliato, visto che siamo quasi “abbagliati” da questo senso di delusione e tristezza, facendoci così sentire sbagliati.
La tristezza è come un trampolino, ci lancia nel vuoto e poi però, ad un certo punto, ci fa tornare anche a galla. La tristezza quindi ci lancia, portandoci così ad un momento lieto di cui abbiamo bisogno nelle nostre vite e che ci aiuta a comprendere a pieno gli attimi di gioia che arrivano poco dopo essa, perché se tutto fosse così semplice, con che gusto potremmo ancora aspettare questi istanti? Istanti che non avremmo nemmeno più la voglia di sperare o di vivere, anche perché dopo che ne raggiungi il culmine, non ti aspetti più nient’altro in cambio, quindi poi torni a galla, perché la tua vita ti impedisce di proseguire verso questa strada, una strada che sarebbe fin troppo poco ripida e che non ci porterebbe da nessuna parte.
Non potremmo comprendere nulla dalla vita se fosse tutto così semplice.
Innanzitutto l’articolo è molto interessante perché è una tematica che ci può toccare a tutti ma pochi ne parlano. È è vero che è fondamentale nonostante sia quasi paradossale essere “gentili con la nostra tristezza ” perché in fondo è un nostro stato d’animo e visto che come si usufruisce la gioia, la rabbia, la paura anche la tristezza deve fare la sua parte perché è una valvola di sfogo. E parlare con qualcuno che ci può capire può aiutarci e confortarci. A vote vedere le cose in negativo può anche farci aprire gli occhi, visto che il mondo in cui viviamo è assai complesso e per persone fragili o incomprese può essere un ostacolo difficile; ma ciò non deve assolutamente fermare nessuno, anzi bisogna alzare le testa e far scivolare giù le malelingue. E in ultima cosa la tristezza è fondamentale come punto di vista perché se si ha solo gioia allora quelle cose che ti rendono felice perdono valore perché non comprenderesti la differenza, infatti grazie alla tristezza riusciamo ad apprezzarle sempre di piu.
Bello questo articolo, a Napoli si dice “non buttarti a terra che nessuno ti alza” in questi momenti che toccano un po’ tutti bisogna avere subito la forza di reagire, a volte lo faccio proprio con una preghiera, basterebbe pensare quanto Dio ci ha dato nel corso della nostra vita che già dovremmo subito tornare a sorridere, un abbraccio, ciao
Questo è un testo molto particolare e profondo, scritto con parole semplici che riescono a toccare anche i più giovani…. la cosa che lo rende particolare è l’argomento di cui tratta ( la tristezza ) ed il come lo tratta.
Viene mostrato “l’altro lato della medaglia” di una cosa che medaglia può sembrare un proiettile che colpisce tutti, anche gli “adolescenti” ed i ragazzi, e questo articolo ci aiuta a capire come poter rimanere saldi nella fede sempre riuscendo anche a rendere una delle cose più dolorose e fastidiose un motivo di ringraziamento per il Signore.
Un’altra particolarità di questo articolo è che ci permette di fermarci a riflettere, cosa che tante volte non ci è concesso o non ci concediamo di fare.
Grazie proffessor Angelo Portale
Hai proprio ragione: “non buttarti a terra che nessuno ti alza”. Un abbraccio forte forte caro Angelo.
Questo testo è molto chiaro, spiega il concetto della tristezza e il modo di affrontarla. Poi con la sua simpaticissima lezione che ha fatto mi ha aiutato molto a capire
Mi trovo molto con questa sua opinione, anche perché è così! La tristezza non fa altro che farci credere che tutto stia andando male e che non ci sia soluzione ad essa, quando in realtà, per quanto mi riguarda, credo sia un momento, un attimo che poi svanisce e lascia spazio alla felicità.
Per far sì di arrivare “prima” a questo momento di felicità, penso che parlarne con chi ci faccia sentire bene, al sicuro e capiti, siano le persone che fanno al caso nostro! Queste persone ci possono aprire gli occhi sulle vicende che ci possono destabilizzare, dando un punto di vista differente dal nostro, che magari è anche sbagliato, visto che siamo quasi “abbagliati” da questo senso di delusione e tristezza, facendoci così sentire sbagliati.
La tristezza è come un trampolino, ci lancia nel vuoto e poi però, ad un certo punto, ci fa tornare anche a galla. La tristezza quindi ci lancia, portandoci così ad un momento lieto di cui abbiamo bisogno nelle nostre vite e che ci aiuta a comprendere a pieno gli attimi di gioia che arrivano poco dopo essa, perché se tutto fosse così semplice, con che gusto potremmo ancora aspettare questi istanti? Istanti che non avremmo nemmeno più la voglia di sperare o di vivere, anche perché dopo che ne raggiungi il culmine, non ti aspetti più nient’altro in cambio, quindi poi torni a galla, perché la tua vita ti impedisce di proseguire verso questa strada, una strada che sarebbe fin troppo poco ripida e che non ci porterebbe da nessuna parte.
Non potremmo comprendere nulla dalla vita se fosse tutto così semplice.
Innanzitutto l’articolo è molto interessante perché è una tematica che ci può toccare a tutti ma pochi ne parlano. È è vero che è fondamentale nonostante sia quasi paradossale essere “gentili con la nostra tristezza ” perché in fondo è un nostro stato d’animo e visto che come si usufruisce la gioia, la rabbia, la paura anche la tristezza deve fare la sua parte perché è una valvola di sfogo. E parlare con qualcuno che ci può capire può aiutarci e confortarci. A vote vedere le cose in negativo può anche farci aprire gli occhi, visto che il mondo in cui viviamo è assai complesso e per persone fragili o incomprese può essere un ostacolo difficile; ma ciò non deve assolutamente fermare nessuno, anzi bisogna alzare le testa e far scivolare giù le malelingue. E in ultima cosa la tristezza è fondamentale come punto di vista perché se si ha solo gioia allora quelle cose che ti rendono felice perdono valore perché non comprenderesti la differenza, infatti grazie alla tristezza riusciamo ad apprezzarle sempre di piu.
Bello questo articolo, a Napoli si dice “non buttarti a terra che nessuno ti alza” in questi momenti che toccano un po’ tutti bisogna avere subito la forza di reagire, a volte lo faccio proprio con una preghiera, basterebbe pensare quanto Dio ci ha dato nel corso della nostra vita che già dovremmo subito tornare a sorridere, un abbraccio, ciao
Questo è un testo molto particolare e profondo, scritto con parole semplici che riescono a toccare anche i più giovani…. la cosa che lo rende particolare è l’argomento di cui tratta ( la tristezza ) ed il come lo tratta.
Viene mostrato “l’altro lato della medaglia” di una cosa che medaglia può sembrare un proiettile che colpisce tutti, anche gli “adolescenti” ed i ragazzi, e questo articolo ci aiuta a capire come poter rimanere saldi nella fede sempre riuscendo anche a rendere una delle cose più dolorose e fastidiose un motivo di ringraziamento per il Signore.
Un’altra particolarità di questo articolo è che ci permette di fermarci a riflettere, cosa che tante volte non ci è concesso o non ci concediamo di fare.
Grazie proffessor Angelo Portale
Hai proprio ragione: “non buttarti a terra che nessuno ti alza”. Un abbraccio forte forte caro Angelo.
Questo testo è molto chiaro, spiega il concetto della tristezza e il modo di affrontarla. Poi con la sua simpaticissima lezione che ha fatto mi ha aiutato molto a capire
Mi trovo molto con questa sua opinione, anche perché è così! La tristezza non fa altro che farci credere che tutto stia andando male e che non ci sia soluzione ad essa, quando in realtà, per quanto mi riguarda, credo sia un momento, un attimo che poi svanisce e lascia spazio alla felicità.
Per far sì di arrivare “prima” a questo momento di felicità, penso che parlarne con chi ci faccia sentire bene, al sicuro e capiti, siano le persone che fanno al caso nostro! Queste persone ci possono aprire gli occhi sulle vicende che ci possono destabilizzare, dando un punto di vista differente dal nostro, che magari è anche sbagliato, visto che siamo quasi “abbagliati” da questo senso di delusione e tristezza, facendoci così sentire sbagliati.
La tristezza è come un trampolino, ci lancia nel vuoto e poi però, ad un certo punto, ci fa tornare anche a galla. La tristezza quindi ci lancia, portandoci così ad un momento lieto di cui abbiamo bisogno nelle nostre vite e che ci aiuta a comprendere a pieno gli attimi di gioia che arrivano poco dopo essa, perché se tutto fosse così semplice, con che gusto potremmo ancora aspettare questi istanti? Istanti che non avremmo nemmeno più la voglia di sperare o di vivere, anche perché dopo che ne raggiungi il culmine, non ti aspetti più nient’altro in cambio, quindi poi torni a galla, perché la tua vita ti impedisce di proseguire verso questa strada, una strada che sarebbe fin troppo poco ripida e che non ci porterebbe da nessuna parte.
Non potremmo comprendere nulla dalla vita se fosse tutto così semplice.