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venerdì, 19 Aprile, 2024

#conosciiltuosguardo. La povertà che rivela il cuore

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di Angelo Portale

Un povero, suscita, in chi si accorge di lui, in chi lo vede, per sbaglio oppure perché i suoi occhi sono socialmente attenti, una reazione differente, a secondo del cuore, una reazione che mostra cosa c’è nel cuore, appunto, dell’osservatore. 

Può quindi generare compassione e, di conseguenza, la decisione di aiutarlo. Può invece generare sì una forma di compassione ma, oltre, nulla più, nessuna scelta di farsi prossimo. Questo accade per una forma di debolezza del volere, per una forma di immatura compassione, incapace di trasformare in azione il sentimento che si prova. Magari, successivamente, la persona si farà pure tanti sensi di colpa ma non farà nessun passo per aiutare il bisognoso. Si tratta di inedia, pigrizia nell’amore, puro sentimentalismo senza nessuna volontà, superficialità, egoismo. 

I poveri rivelano il nostro amore, la nostra capacità di amare, di essere attenti, di solidarietà. Sono i fatti concreti che fanno verità su di noi, non i pensieri, i sentimenti, le parole. La capacità di passare all’azione mostra chi siamo veramente. 

Il teologo Giovanni Moioli disse: «I poveri ci sono di imbarazzo perché sono “il sacramento del peccato del mondo”». Il termine ‘sacramento’ in questo caso vuol dire ‘segno’. I poveri sono quindi il segno che nel mondo esiste l’egoismo, il peccato, l’ingiustizia. 

Ci sono anche tipi di anime alle quali i poveri suscitano fastidio e disprezzo, invece che comprensione e generosa pietà. Tante possono essere quindi le nostre reazioni interiori ed esteriori, di fronte alla povertà, ai poveri, a noi stessi poveri, quando siamo poveri. Ora, però, è da tenere in considerazione che la povertà non è solo materiale. Tante sono oggi le forme di povertà che soggiogano il mondo. C’è la povertà psicologica, spirituale, di chi non è sereno, di chi non è in pace, di chi è tossicodipendente dagli affetti. Ognuno di noi conosce le sue povertà, spero. Ognuno di noi conosce le sue reazioni di fronte ai poveri, alla povertà, alle sue povertà. 

Il Vangelo di questa domenica ci fa leggere il racconto del povero Lazzaro e del ricco Epulone che neanche si accorge della presenza di quello davanti alla porta della sua casa. 

Disattenzione? Indifferenza? Insensibilità?

Abbiamo la possibilità di lasciarci mettere in crisi e interrogarci circa il nostro rapporto\reazione con le ricchezze, le povertà, la ricchezza e la povertà, i ricchi e i poveri, noi quando ricchi e noi quando poveri. Buona domenica. 

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