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sabato, 20 Aprile, 2024

#conosciiltuosguardo. LA GIOIA E LA CROCE

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di Angelo Portale

Abbiamo già detto che la gioia cristiana non è euforia momentanea ma uno stato interiore, un modo di essere.

Essa dà la sua originale e potente risposta solo perché si confronta in primis con il mistero del dolore. Sotto questo aspetto essa non è ottimismo ingenuo, né impassibilità stoica. La gioia cristiana di fronte al dolore non fa finta di niente. Si lascia mettere in crisi in modo serio, perché molto seria è l’esistenza umana. Non si accontenta della spensieratezza superficiale, non si aliena dietro a falsi surrogati, affronta di petto il mistero del male e della sofferenza e lo assume trovandovi un significato.

Il motivo della gioia cristiana è legato al tipo di risposta che Cristo ha dato sulla croce al dramma umano. Possiamo quindi gioire perché Dio non ci ha manipolati, non ci ha ingannati, non ci ha illusi. Lo ha dimostrato con il dono del Suo Figlio. Cristo ci ha promesso qualcosa che ha realizzato. Ci ha svelato la conoscenza più nascosta e più essenziale per l’uomo. Quale altra conoscenza è più importante del sapere chi è Dio?

Cristo ci ha svelato il mistero per eccellenza: «Dio è amore». La gioia cristiana, nei momenti in cui cadono tutti gli orpelli vani della vita, le finzioni narcisistiche, le illusorie ricchezze, può soffrire serenamente perché è appoggiata sulla certezza dell’amore di Dio. In tal senso, paradossalmente, la gioia cristiana è la ragione per non disperare nei momenti di disperazione.

Nei momenti di esultanza dovuta ad eventi belli, l’uomo non si pone la domanda sulla gioia. E forse sarebbe pure inutile perché finirebbe per distrarsi coi pensieri e non la vivrebbe pienamente. Quando c’è gioia, bisogna gioire e basta.

La domanda su di essa invece nasce quando qualcosa la minaccia. È una domanda che mette in crisi il senso della vita. Lo mette in crisi perché la vita ha bisogno di trovare un altro senso in un Orizzonte più alto. Questa vita non è capace di rispondere al dilemma di se stessa. Soprattutto quando è messa in crisi dal dolore, dal male, dalla morte. Ecco perché è il mistero della croce a fornire la chiave di lettura più corretta e realista della vita.

Cos’è allora la gioia cristiana? Per me è vivere e spiegarmi la vita alla luce di quanto ho appena affermato.

Vi lascio con questi versi stupendi tratti dal Libro delle Lamentazioni: «Sono rimasto lontano dalla pace, ho dimenticato il benessere – però – questo intendo richiamare al mio cuore e – proprio – per questo voglio riprendere speranza: le grazie del Signore non sono finite, non sono esaurite le sue misericordie […] è bene aspettare in silenzio la sua salvezza».

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