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venerdì, 29 Marzo, 2024

#conosciiltuosguardo. Il nostro Goel (pt.II)

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di Angelo Portale

[…] prosegue dall’articolo precedente

Nel Vangelo, un sublime versetto afferma: «Ci sarà più gioia in cielo per un peccatore che si converte che per 99 giusti che – pensano – di non avere bisogno di conversione». Gesù usa il termine “giusto” perché altrove aveva affermato, con tono molto assertivo, ad uno che si era avvicinato chiamandolo con questo appellativo, «Perché mi chiami giusto? Uno solo è giusto». Non si riferiva a se stesso, e non perché non fosse giusto, ma per qualche misteriosa rivelazione sul Padre, che in quel momento, a proposito di giustizia, ha voluto fare. Dio solo è giusto. Perché Dio è giusto? Cos’è la giustizia per Dio? Che giustizia applica Dio? è insondabile la giustizia di Dio, fortunatamente arbitraria ma mai ingiusta né pericolosa. È una giustizia che si lega misteriosamente, meravigliosamente, con l’Amore, senza dimenticarsi della Verità, né della verità soggettiva e nascosta del cuore, nel cuore, di ciascuno di noi, che solo Lui conosce.

«Un peccatore che si converte» è una persona che inizia a camminare la sua vita con più gioia, con maggiore serenità, con più fiducia.

“Peccato”, dal lat. “peccus” è composto da “ped-cus” e vuol dire: “col piede difettoso, con un piede monco”. Camminare col piede difettoso vuol dire farsi continuamente male. La vita costringe a camminare, sempre, in ogni istante. Vivere la vita da monchi vuol dire, metaforicamente, farsi male in ogni istante. Ecco perché Gesù vuole guarirci, altro significato di salvare, perché possiamo camminare in modo decente, senza aggiungere sofferenze a sofferenze.

«In cielo c’è gioia per ogni peccatore che si converte». In Dio c’è gioia perché la gioia di Dio è l’uomo sano, salvato, vivo, vivente, che vive camminando bene, che non è un peso per sé stesso, che cammina senza sentire in continuazione dolore.

I 99 giusti non esistono, perché uno solo è Giusto, abbiamo detto. Il termine “conversione”, come sapete, viene dal greco “metanoein”, tradotto in italiano “metanoia”, composto da “meta” e “nous” ovvero “oltre” e “mente”. La “metanoia”, conversione, è la trasformazione del modo di pensare, di valutare, di agire, come quando si fa una inversione ad U e si cambia totalmente e radicalmente direzione. Vuol dire avere nuovi paradigmi di pensiero, nuovi criteri di scelta.

Gesù è venuto a dirci che nulla è perduto ed è venuto a dirlo soprattutto a coloro che si sentono persi, che non hanno più speranza. È venuto a dirci che ci sarà sempre una possibilità. È venuto a darci l’ennesima possibilità. È venuto a dirci «Non abbiate paura». È venuto a detronizzare dal nostro cuore, l’Accusatore, l’Avversario (Satan), colui che costantemente ci accusa e invade i nostri pensieri usando la paura.

Gesù sa che l’umanità non ha bisogno di essere condannata né giudicata ma salvata e rincuorata, consolata, incoraggiata, guarita, aiutata, amata, sostenuta, difesa.

Cristo è venuto a difendere l’uomo dall’uomo e dal diavolo. È venuto a parlarci bene di Dio, ché il diavolo ci ha ingannati su di Lui. Noi spesso siamo infingardi con Dio, malfidati, sospettosi. Per questo Gesù Cristo si è fatto nostro Goel, l’eroe sacrificale che paga il riscatto per tutti.

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