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venerdì, 19 Aprile, 2024

#conosciiltuosguardo. GLI INVITATI NON ERANO DEGNI

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di Angelo Portale

Matteo 22:1-10

1 Gesù riprese a parlar loro in parabole e disse: 2 «Il regno dei cieli è simile a un re che fece un banchetto di nozze per suo figlio. 3 Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non vollero venire. 4 Di nuovo mandò altri servi a dire: Ecco ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e i miei animali ingrassati sono già macellati e tutto è pronto; venite alle nozze. 5 Ma costoro non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari6 altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. 7 Allora il re si indignò e, mandate le sue truppe, uccise quegli assassini e diede alle fiamme la loro città8 Poi disse ai suoi servi: Il banchetto nuziale è pronto, ma gli invitati non ne erano degni9 andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze. 10 Usciti nelle strade, quei servi raccolsero quanti ne trovarono, buoni e cattivi, e la sala si riempì di commensali.

*********

Da questa settimana, ogni sabato, avrete modo di leggere il mio commento ad una lettura della domenica. Non avendo tante battute a disposizione, di volta in volta prenderò in esame solo qualche versetto o parola e cercherò di darvi spunti di riflessione\flash che mi hanno colpito. Ogni parola è pesata.

*********

Gli invitati non sono andati perché non erano degni, dice il re. Dire “essere degni di qualcosa” può voler significare “esserne all’altezza”; in questo caso, essere all’altezza di partecipare ad un banchetto di nozze. Il banchetto di nozze è un momento in cui regnano l’allegria, la festa, la condivisione della gioia. Dio, rappresentato dal re, gradisce donare gioia e vuole che gli invitati gioiscano della Sua gioia.

In un banchetto di nozze si mangia bene e tanto, e non può mancare il vino, vero simbolo di letizia, spensieratezza, leggerezza. È anche cosa normalissima, non scandalizziamoci, alzare un po’ il gomito in questi momenti. Forse Gesù non lo sapeva? Eppure ciò malgrado usa questo paragone e, uno dei suoi miracoli più importanti, fu proprio quello di trasformare l’acqua in vino durante un matrimonio. A Gesù piace buttarla un po’ in caciara, in senso spassoso del termine. Forse potrebbe anche essere uno di quelli che, durante una cena con gli amici, direbbe volentieri: “oste portace n’antro litro”. Perché? Perché a Gesù piace che i suoi amici stiano bene con lui.

Gli invitati hanno preferito altro. Si sono accontentati di continuare a tenere sotto controllo i propri affari. Anche noi siamo così. Malgrado ci lamentiamo spesso, di fatto non vogliamo gioire, non sappiamo gioire. Al massimo vogliamo divertirci, alienarci, stordirci, dimenticare per qualche ora le pressioni che sentiamo addosso.

Gioire è altro. Per gioire occorrono gli attributi, perché gioire non è accontentarsi. Gioire è saper perdere il controllo, farsi guidare. Gioire è un atto di fiducia radicale. Noi, che ansiosi viviamo sempre nel sospetto e sul chi va là, stiamo sempre con il freno a mano tirato. Per gioire bisogna considerarsi un po’ “caciottari”, essere in grado di non prendersi troppo sul serio.

In fondo in fondo noi non vogliamo la gioia, dovremmo metterci troppo in discussione. La gioia infatti è figlia di una profonda umiltà. La gioia non può prorompere dove ci sono troppi idoli, dove non c’è autentica libertà. La gioia vera genera vertigine e noi ne abbiamo paura, per questo preferiamo le nostre maschere, i nostri ruoli, i nostri affari. Lì almeno abbiamo l’illusione di avere tutto sotto controllo.

C’è una mano increata nell’universo, che tutto spinge amorevolmente verso la trasfigurazione. Vorrebbe agguantarci per liberarci. Non fa discriminazioni tra buoni e cattivi, ha fiducia e ci dà tempo.

Potremmo scegliere di afferrarla …

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18 COMMENTS

  1. Grazie Angelo, induci a momenti di riflessione sempre, bella questa idea del sabato, ci voleva, ciao

    • Ottima esegesi Angelo,direi un faro da seguire nel fine settimana.Lodevole idea soprattutto perché la tua preparazione ci stimola al confronto sul tema della fede,questione spinosa quanto attuale.

    • Grazie Angelo, con i tuoi articoli continuamente mi offri spunti di riflessione personali e concreti.
      In particolare questo,in cui ti soffermi sulla Gioia, è proprio nella mia vita di questo periodo.
      Comprendo, perché creduto e vissuto, quanto esprimi nelle conclusioni.
      <>
      Questa mano l’ho afferrata, un tempo, ed ho sperimentato la Gioia. Avevo avuto l’umiltà di credere e sperare in una Parola, al di là dell’inverosimile. Ero assidua nella preghiera personale.
      Mi consola, oggi, in un tempo di stanchezza, la fiducia ed il tempo che il Signore ci dona per poter riafferrare quella Mano.

  2. Grazie Angelo, induci a momenti di riflessione sempre, bella questa idea del sabato, ci voleva, ciao

    • Ottima esegesi Angelo,direi un faro da seguire nel fine settimana.Lodevole idea soprattutto perché la tua preparazione ci stimola al confronto sul tema della fede,questione spinosa quanto attuale.

    • Grazie Angelo, con i tuoi articoli continuamente mi offri spunti di riflessione personali e concreti.
      In particolare questo,in cui ti soffermi sulla Gioia, è proprio nella mia vita di questo periodo.
      Comprendo, perché creduto e vissuto, quanto esprimi nelle conclusioni.
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      Questa mano l’ho afferrata, un tempo, ed ho sperimentato la Gioia. Avevo avuto l’umiltà di credere e sperare in una Parola, al di là dell’inverosimile. Ero assidua nella preghiera personale.
      Mi consola, oggi, in un tempo di stanchezza, la fiducia ed il tempo che il Signore ci dona per poter riafferrare quella Mano.

  3. Grazie Angelo, induci a momenti di riflessione sempre, bella questa idea del sabato, ci voleva, ciao

    • Ottima esegesi Angelo,direi un faro da seguire nel fine settimana.Lodevole idea soprattutto perché la tua preparazione ci stimola al confronto sul tema della fede,questione spinosa quanto attuale.

    • Grazie Angelo, con i tuoi articoli continuamente mi offri spunti di riflessione personali e concreti.
      In particolare questo,in cui ti soffermi sulla Gioia, è proprio nella mia vita di questo periodo.
      Comprendo, perché creduto e vissuto, quanto esprimi nelle conclusioni.
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      Questa mano l’ho afferrata, un tempo, ed ho sperimentato la Gioia. Avevo avuto l’umiltà di credere e sperare in una Parola, al di là dell’inverosimile. Ero assidua nella preghiera personale.
      Mi consola, oggi, in un tempo di stanchezza, la fiducia ed il tempo che il Signore ci dona per poter riafferrare quella Mano.

  4. ” La gioia è figlia di una profonda umiltà “. Questa riflessione mi fa sobbalzare e mi fa capire che anch’ io sono in questa condizione. Come dice Angelo, spesso non abbiamo “gli attributi” per concederci questo e preferiamo stare nel nostro angolino. La frase che ho riportano mi ha risvegliato. A voi ?

    • Grazie Angelo, con i tuoi articoli continuamente mi offri spunti di riflessione personali e concreti.
      In particolare questo,in cui ti soffermi sulla Gioia, è proprio nella mia vita di questo periodo.
      Comprendo, perché creduto e vissuto, quanto esprimi nelle conclusioni.
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      Questa mano l’ho afferrata, un tempo, ed ho sperimentato la Gioia. Avevo avuto l’umiltà di credere e sperare in una Parola, al di là dell’inverosimile. Ero assidua nella preghiera personale.
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  5. ” La gioia è figlia di una profonda umiltà “. Questa riflessione mi fa sobbalzare e mi fa capire che anch’ io sono in questa condizione. Come dice Angelo, spesso non abbiamo “gli attributi” per concederci questo e preferiamo stare nel nostro angolino. La frase che ho riportano mi ha risvegliato. A voi ?

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      In particolare questo,in cui ti soffermi sulla Gioia, è proprio nella mia vita di questo periodo.
      Comprendo, perché creduto e vissuto, quanto esprimi nelle conclusioni.
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      Mi consola, oggi, in un tempo di stanchezza, la fiducia ed il tempo che il Signore ci dona per poter riafferrare quella Mano.

  6. ” La gioia è figlia di una profonda umiltà “. Questa riflessione mi fa sobbalzare e mi fa capire che anch’ io sono in questa condizione. Come dice Angelo, spesso non abbiamo “gli attributi” per concederci questo e preferiamo stare nel nostro angolino. La frase che ho riportano mi ha risvegliato. A voi ?

    • Grazie Angelo, con i tuoi articoli continuamente mi offri spunti di riflessione personali e concreti.
      In particolare questo,in cui ti soffermi sulla Gioia, è proprio nella mia vita di questo periodo.
      Comprendo, perché creduto e vissuto, quanto esprimi nelle conclusioni.
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      Questa mano l’ho afferrata, un tempo, ed ho sperimentato la Gioia. Avevo avuto l’umiltà di credere e sperare in una Parola, al di là dell’inverosimile. Ero assidua nella preghiera personale.
      Mi consola, oggi, in un tempo di stanchezza, la fiducia ed il tempo che il Signore ci dona per poter riafferrare quella Mano.

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