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sabato, 20 Aprile, 2024

#conosciiltuosguardo. DANZALA LA VITA TUA

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di Angelo Portale

Ore 12.35. Mi trovo sulla strada che da Vercelli porta a Crescentino. Alle 13.30 ho un Collegio docenti. Il percorso è gradevolissimo. Lunghi rettilinei leggermente curvati attraversano colorate risaie. Il cielo è fumoso ma i colori dei campi mi ispirano belle sensazioni e il desiderio di ascoltare il violino e le parole di Branduardi. Accosto, apro Spotify, collego l’i-phone al cavetto della macchina, digito il suo nome e riparto. Il primo pezzo che mi viene offerto è Cogli la prima mela. L’ascolto devoto. L’orecchio e il pensiero rimangono catturati da un verso: «Danzala la vita tua». Lo estrapolo dal contesto e ci indugio su mentre la canzone va avanti. Bellissima espressione! Armonicissima, per dire: “Sii te stesso”. Mi regala entusiasmo, bellezza, positività, voglia di fare, creatività.

Mi viene in mente La danza di Matisse, l’armonia dinamica e ricca di vita che sprigiona. Danzare è volteggiare, cioè volgersi, orientarsi, dipanarsi, spiegarsi seguendo un ritmo che sa di leggerezza ordinata, orientata. È una chiamata allo spirito di finesse pascaliano.

«Danzala la vita tua». Lo ricevo come un invito gentile e mi chiedo: “Sto danzando la mia vita?”. “Sto danzando nella mia vita?” o forse sto solo marciando, costretto a fare ciò che non voglio, appesantito dagli scarponi e da una strettissima divisa che sono le pretese degli altri e le mie errate convinzioni?

Danzare vuol dire essere sé stessi, uscire dagli schemi quando serve, creare curve, armonie. Fregarsene degli angoli retti se è necessario. Non però per narcisismo egoico. Solo per mettersi nei propri panni: per fedeltà a chi si è. Bisogna imparare a mettersi nei propri panni: ad ascoltarsi di più. Imparare a farlo, per ascoltare meglio gli altri, per comprenderli, per amarli. Il fine è sempre altruistico. Lo scopo è sempre l’amore. È l’amore la danza più bella. Danza veramente solo chi sa donarsi.

La danza richiede coraggio, leggerezza, fiducia in sé stessi, umiltà per non vergognarsi di essere autentici, disponibilità a correre il rischio di sbagliare e poter causare anche risate e critiche. E non è questo, forse, ciò che chiede la vita? Sorridere il più possibile di noi, non con sarcasmo però, bensì con simpatia ed eleganza. Sì, simpatia ed eleganza, due cose graziose che esprime una vita che danza.

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72 COMMENTS

  1. Prof l’articolo mi piace moltissimo! Per di più a scuola abbiamo analizzato le differenze del concetto di “cogliere la rosa” in contrapposizione al testo di Branduardi, ed è un piacere ritornare a riflettere sulle sue parole, che a me rimandano al detto ”carpe diem”. L’articolo nella sua “brevità” è pieno d’arte, bellissimo l’accostamento con Matisse, mi ha dato la possibilità di osservare quell’opera con occhio diverso aggiungendole la colonna sonora, complimenti.

    • Le parole del professore, nonché amico, sono musica per le mie orecchie… la danza non è solo armonia.. leggerezza.. bellezza.. è la massima espressione di comunicazione, ritmo e vita.. impariamo quindi è cerchiamo di vivere al meglio la nostra vita.. mettendosi in gioco e trovando “il nostro passo”.. perché solo così sarà possibile avere il giusto ritmo che ci indurrà verso la felicità..

  2. Prof l’articolo mi piace moltissimo! Per di più a scuola abbiamo analizzato le differenze del concetto di “cogliere la rosa” in contrapposizione al testo di Branduardi, ed è un piacere ritornare a riflettere sulle sue parole, che a me rimandano al detto ”carpe diem”. L’articolo nella sua “brevità” è pieno d’arte, bellissimo l’accostamento con Matisse, mi ha dato la possibilità di osservare quell’opera con occhio diverso aggiungendole la colonna sonora, complimenti.

    • Le parole del professore, nonché amico, sono musica per le mie orecchie… la danza non è solo armonia.. leggerezza.. bellezza.. è la massima espressione di comunicazione, ritmo e vita.. impariamo quindi è cerchiamo di vivere al meglio la nostra vita.. mettendosi in gioco e trovando “il nostro passo”.. perché solo così sarà possibile avere il giusto ritmo che ci indurrà verso la felicità..

  3. Prof l’articolo mi piace moltissimo! Per di più a scuola abbiamo analizzato le differenze del concetto di “cogliere la rosa” in contrapposizione al testo di Branduardi, ed è un piacere ritornare a riflettere sulle sue parole, che a me rimandano al detto ”carpe diem”. L’articolo nella sua “brevità” è pieno d’arte, bellissimo l’accostamento con Matisse, mi ha dato la possibilità di osservare quell’opera con occhio diverso aggiungendole la colonna sonora, complimenti.

    • Le parole del professore, nonché amico, sono musica per le mie orecchie… la danza non è solo armonia.. leggerezza.. bellezza.. è la massima espressione di comunicazione, ritmo e vita.. impariamo quindi è cerchiamo di vivere al meglio la nostra vita.. mettendosi in gioco e trovando “il nostro passo”.. perché solo così sarà possibile avere il giusto ritmo che ci indurrà verso la felicità..

  4. L’articolo è suggestivo e consente riflessioni. Le espressioni dell’autore evocano immagini iniziali rassicuranti: un paesaggio colorato sembra accompagnare e rendere gradevole il viaggio solitario, che diviene occasione per rimanere assorto nei propri pensieri. Tale quadro suscita distensione, calma, mentre il richiamo del testo – bellissimo tra l’altro – di Branduardi evoca il ritmo incalzante della melodia, che invita a danzare. Ricordo, quando ho partecipato a laboratori di danzaterapia, di aver vissuto l’esperienza liberatoria della danza. Per me essa, come l’arte, consente di mettersi in contatto con la nostra parte istintuale reconditi. L’accostamento però tra danza e autenticità mi sembra un’iperbole… Accattivante e meraviglioso è l’invito dell’autore ad essere se stessi che ho colto, così come quello di indossare i propri panni, uscire da schemi imposti ssa altro… Ciò di cui tutti abbiamo bisogno…. Il brano però mi suggerisce più che altro di vivere la vita come meglio posso, in un ritmo di un tempo che va, che rocede. Vivere al meglio dunque, con quegli strumenti che si hanno, anche quando non si ha la fortuna sempre di sperimentare la propria ed altrui autenticità.
    Il richiamo finale dell’Autore all’amore come dono di sé è sublime, così come il suggerimento di ironizzare su se stessi… E allora più che danzare o contemplare il ritratto della danza di Matisse (il secondo è per me inquietante, il primo almeno era più tenue), mi va di brindare sia all’autore, che ha permesso le mie riflessioni, sia a chi si da una pacca sulla spalla e si dice:coraggio, vai avanti bella tua vita….. Nonostante…
    Un saluto ad Angelo da Gabriella De Donato

    • Grazie Gabriella, il tuo feedback molto generoso mi aiuta a essere ancora più consapevole su quello che ho scritto. Su ciò che vedi diversamente, a posteriori sono d’accordo anche io, ora lo vedo, grazie alla tua riflessione. In effetti, non potrà esserci mai una modalità puramente idealista. Quello è solo il sogno, un puntare altissimo per arrivare almeno da qualche parte per cui ognuno fa quello che può e quando non può molto è giusto darsi e dare una pacca sulle spalle e dirsi\dire: coraggio rialzati e va avanti.

  5. L’articolo è suggestivo e consente riflessioni. Le espressioni dell’autore evocano immagini iniziali rassicuranti: un paesaggio colorato sembra accompagnare e rendere gradevole il viaggio solitario, che diviene occasione per rimanere assorto nei propri pensieri. Tale quadro suscita distensione, calma, mentre il richiamo del testo – bellissimo tra l’altro – di Branduardi evoca il ritmo incalzante della melodia, che invita a danzare. Ricordo, quando ho partecipato a laboratori di danzaterapia, di aver vissuto l’esperienza liberatoria della danza. Per me essa, come l’arte, consente di mettersi in contatto con la nostra parte istintuale reconditi. L’accostamento però tra danza e autenticità mi sembra un’iperbole… Accattivante e meraviglioso è l’invito dell’autore ad essere se stessi che ho colto, così come quello di indossare i propri panni, uscire da schemi imposti ssa altro… Ciò di cui tutti abbiamo bisogno…. Il brano però mi suggerisce più che altro di vivere la vita come meglio posso, in un ritmo di un tempo che va, che rocede. Vivere al meglio dunque, con quegli strumenti che si hanno, anche quando non si ha la fortuna sempre di sperimentare la propria ed altrui autenticità.
    Il richiamo finale dell’Autore all’amore come dono di sé è sublime, così come il suggerimento di ironizzare su se stessi… E allora più che danzare o contemplare il ritratto della danza di Matisse (il secondo è per me inquietante, il primo almeno era più tenue), mi va di brindare sia all’autore, che ha permesso le mie riflessioni, sia a chi si da una pacca sulla spalla e si dice:coraggio, vai avanti bella tua vita….. Nonostante…
    Un saluto ad Angelo da Gabriella De Donato

    • Grazie Gabriella, il tuo feedback molto generoso mi aiuta a essere ancora più consapevole su quello che ho scritto. Su ciò che vedi diversamente, a posteriori sono d’accordo anche io, ora lo vedo, grazie alla tua riflessione. In effetti, non potrà esserci mai una modalità puramente idealista. Quello è solo il sogno, un puntare altissimo per arrivare almeno da qualche parte per cui ognuno fa quello che può e quando non può molto è giusto darsi e dare una pacca sulle spalle e dirsi\dire: coraggio rialzati e va avanti.

  6. L’articolo è suggestivo e consente riflessioni. Le espressioni dell’autore evocano immagini iniziali rassicuranti: un paesaggio colorato sembra accompagnare e rendere gradevole il viaggio solitario, che diviene occasione per rimanere assorto nei propri pensieri. Tale quadro suscita distensione, calma, mentre il richiamo del testo – bellissimo tra l’altro – di Branduardi evoca il ritmo incalzante della melodia, che invita a danzare. Ricordo, quando ho partecipato a laboratori di danzaterapia, di aver vissuto l’esperienza liberatoria della danza. Per me essa, come l’arte, consente di mettersi in contatto con la nostra parte istintuale reconditi. L’accostamento però tra danza e autenticità mi sembra un’iperbole… Accattivante e meraviglioso è l’invito dell’autore ad essere se stessi che ho colto, così come quello di indossare i propri panni, uscire da schemi imposti ssa altro… Ciò di cui tutti abbiamo bisogno…. Il brano però mi suggerisce più che altro di vivere la vita come meglio posso, in un ritmo di un tempo che va, che rocede. Vivere al meglio dunque, con quegli strumenti che si hanno, anche quando non si ha la fortuna sempre di sperimentare la propria ed altrui autenticità.
    Il richiamo finale dell’Autore all’amore come dono di sé è sublime, così come il suggerimento di ironizzare su se stessi… E allora più che danzare o contemplare il ritratto della danza di Matisse (il secondo è per me inquietante, il primo almeno era più tenue), mi va di brindare sia all’autore, che ha permesso le mie riflessioni, sia a chi si da una pacca sulla spalla e si dice:coraggio, vai avanti bella tua vita….. Nonostante…
    Un saluto ad Angelo da Gabriella De Donato

    • Grazie Gabriella, il tuo feedback molto generoso mi aiuta a essere ancora più consapevole su quello che ho scritto. Su ciò che vedi diversamente, a posteriori sono d’accordo anche io, ora lo vedo, grazie alla tua riflessione. In effetti, non potrà esserci mai una modalità puramente idealista. Quello è solo il sogno, un puntare altissimo per arrivare almeno da qualche parte per cui ognuno fa quello che può e quando non può molto è giusto darsi e dare una pacca sulle spalle e dirsi\dire: coraggio rialzati e va avanti.

  7. Caro Angelo grazie per avermi inserito nella tua rubrica!!Ci conosciamo abbastanza per condividere tutto ciò scrivi!!ciao

  8. Caro Angelo grazie per avermi inserito nella tua rubrica!!Ci conosciamo abbastanza per condividere tutto ciò scrivi!!ciao

  9. Caro Angelo grazie per avermi inserito nella tua rubrica!!Ci conosciamo abbastanza per condividere tutto ciò scrivi!!ciao

  10. Angelo,questo tuo scritto fa sognare,quasi ti rapisce e immaginare paesaggi di rara bellezza.Colgo lo spunto perché ogniuno di noi si chieda se nella vita sta facendo la cosa giusta ho ha imboccato una strada disarmonica lasciando la porta aperta a rimpianto e sensi di colpa.

  11. Angelo,questo tuo scritto fa sognare,quasi ti rapisce e immaginare paesaggi di rara bellezza.Colgo lo spunto perché ogniuno di noi si chieda se nella vita sta facendo la cosa giusta ho ha imboccato una strada disarmonica lasciando la porta aperta a rimpianto e sensi di colpa.

  12. Angelo,questo tuo scritto fa sognare,quasi ti rapisce e immaginare paesaggi di rara bellezza.Colgo lo spunto perché ogniuno di noi si chieda se nella vita sta facendo la cosa giusta ho ha imboccato una strada disarmonica lasciando la porta aperta a rimpianto e sensi di colpa.

  13. La danza è uno sport che insegna disciplina, movimenti che rispettano linee e movimenti degli altri…quindi coordinazione e variazioni per evitare scontri col prossimo e di poter arrecargli del male. Inoltre è leggerezza, eleganza e libero sfogo della fantasia.
    Ho sempre amato la danza. . . E l’ho praticata.
    Questa frase di Branduardi colpisce anche me. È un bell’invito!
    L’articolo di Angelo Portale oltre ad essere scritto magistralmente, ha colto l’essenza di tale frase, secondo me. . . infatti l’ho decisamente gradito.
    Barbara Bonari.

  14. La danza è uno sport che insegna disciplina, movimenti che rispettano linee e movimenti degli altri…quindi coordinazione e variazioni per evitare scontri col prossimo e di poter arrecargli del male. Inoltre è leggerezza, eleganza e libero sfogo della fantasia.
    Ho sempre amato la danza. . . E l’ho praticata.
    Questa frase di Branduardi colpisce anche me. È un bell’invito!
    L’articolo di Angelo Portale oltre ad essere scritto magistralmente, ha colto l’essenza di tale frase, secondo me. . . infatti l’ho decisamente gradito.
    Barbara Bonari.

  15. La danza è uno sport che insegna disciplina, movimenti che rispettano linee e movimenti degli altri…quindi coordinazione e variazioni per evitare scontri col prossimo e di poter arrecargli del male. Inoltre è leggerezza, eleganza e libero sfogo della fantasia.
    Ho sempre amato la danza. . . E l’ho praticata.
    Questa frase di Branduardi colpisce anche me. È un bell’invito!
    L’articolo di Angelo Portale oltre ad essere scritto magistralmente, ha colto l’essenza di tale frase, secondo me. . . infatti l’ho decisamente gradito.
    Barbara Bonari.

  16. Angelo, questo tuo scritto fa sognare,quasi ti rapisce e immaginare paesaggi di rara bellezza.Colgo lo spunto per chiederci ognuno se veramente nella vita stiamo facendo la cosa giusta ho la nostra danza anziché armoniosa ha imboccato una strada senza ritorno.

  17. Angelo, questo tuo scritto fa sognare,quasi ti rapisce e immaginare paesaggi di rara bellezza.Colgo lo spunto per chiederci ognuno se veramente nella vita stiamo facendo la cosa giusta ho la nostra danza anziché armoniosa ha imboccato una strada senza ritorno.

  18. Angelo, questo tuo scritto fa sognare,quasi ti rapisce e immaginare paesaggi di rara bellezza.Colgo lo spunto per chiederci ognuno se veramente nella vita stiamo facendo la cosa giusta ho la nostra danza anziché armoniosa ha imboccato una strada senza ritorno.

  19. Come sempre,le tue descrizioni/ riflessioni.. colpiscono per la profondità’ e la sensibilita’ dell’uomo.. l’autore.., tu ., persona stimatissima ., di cultura e semplicità’.. un ricordo affettuoso.. Rita

  20. Come sempre,le tue descrizioni/ riflessioni.. colpiscono per la profondità’ e la sensibilita’ dell’uomo.. l’autore.., tu ., persona stimatissima ., di cultura e semplicità’.. un ricordo affettuoso.. Rita

  21. Come sempre,le tue descrizioni/ riflessioni.. colpiscono per la profondità’ e la sensibilita’ dell’uomo.. l’autore.., tu ., persona stimatissima ., di cultura e semplicità’.. un ricordo affettuoso.. Rita

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