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venerdì, 19 Aprile, 2024

ANCORA TENSIONI IN REGIONE LOMBARDIA. Sullo Statuto Speciale Ncd prima latita, poi vota con la maggioranza

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Che la maggioranza in Regione Lombardia viva momenti di tensione, è cosa ormai nota. Le richieste di rimpasto avanzate da Ncd sono fonte di continui più o meno gravi attacchi verso FI e Lega, ma soprattutto verso i padani. L’ultimo episodio di questa serie si è svolto mercoledì in Consiglio Regionale, quando i consiglieri di Ncd hanno fatto mancare per 3 volte il numero legale e la seduta è stata rinviata.

Oggetto del contendere, questa volta, è la proposta di inserimento del riconoscimento di Regione Autonoma a Statuo Speciale alla Lombardia all’interno delle riforme costituzionali del governo Renzi. Tema molto caro alla Lega, proposto dal gruppo della Lista Maroni. Atteggiamento giustificato oggi dal capogruppo Ncd Mauro Parolini come dovuto alla “l’assenza occasionale di alcuni consiglieri di tutti i partiti di maggioranza”. Da alcuni invece è stato riportato come un ammutinamento contro la Giunta Maroni, con tanto di scambio di insulti, supportato dal presidente del Consiglio Regionale Raffaele Cattaneo che avrebbe proposto di spostare la discussione al 29 aprile.

Ieri mattina invece la maggioranza è rimasta compatta, e lo stesso ordine del giorno è stato votato e approvato, senza i voti del PD che è uscito dall’aula per protesta. Nel pomeriggio sempre di ieri poi una riunione di Giunta proprio sul tema del rimpasto dovrebbe definire la questione. In questo clima oggi le parole di Parolini, che ha dichiarato, riferendosi al voto di ieri mattina: “La maggioranza ha così dimostrato di saper affrontare i problemi in modo compatto. Una unità ribadita e rafforzata anche dalle dichiarazioni del Presidente Maroni, attraverso le quali ha inoltre confermato la volontà di creare da subito le condizioni migliori per rilanciare l’attività del governo regionale che certamente in questo anno ha saputo operare bene ma che deve lavorare di più e meglio nell’interesse dei lombardi. Questa è l’unica cosa che interessa al Nuovo Centrodestra: creare le condizioni migliori perché la Regione sia incisiva sui problemi e le necessità dei cittadini lombardi”.

Il presidente Maroni ha infatti preso la parola in Consiglio Regionale ieri mattina, dichiarando: “Voglio che consideriate il presidente un punto di riferimento e garantisco tutto il mio impegno per una sempre maggiore compattezza”. Il governatore ha poi attribuito le tensioni che ci sono state all’interno della coalizione “forse a una non efficace comunicazione fra i gruppi” e “forse anche alla campagna elettorale”. “Fibrillazioni – ha detto – che non riguardano direttamente l’operato della giunta”.

L’opposizione in Regione ha invece ben altra visione dei fatti: La coalizione di Maroni in Regione Lombardia si attesta su una battaglia fuori dal tempo come quella dello statuto speciale” così il capogruppo PD in Consiglio Regionale Enrico Brambilla, accusando la maggioranza di aver spezzato il fronte delle regioni che aveva già avviato una trattativa con il governo per la riforma dell’articolo 5°. “Fossero almeno stati coesi – continua Brambilla – viceversa hanno litigato a scena aperta sulle poltrone da assessore, trovando una tregua solo a mattina inoltrata, dopo un mercanteggiamento durato tutta la notte. Alla fine NCD, ieri fortemente critico, oggi ha calato le braghe: presto vedremo in cambio di quale poltrona. Altro che ideali”.

Oggi forse dovrebbe esserci una prima conclusione di questa querelle interna alla maggioranza, o forse ci sarà solo un rimando a dopo le elezioni europee, quando tutti saranno più tranquilli. Perché al di là delle dichiarazioni, sembra che sempre più provvedimenti o delibere finiscano in mezzo quasi per caso in una discussione già avviata.

Gabriele Legramandi

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