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giovedì, 18 Aprile, 2024

ALFANO: GRAVI GLI APPLAUSI AGLI AGENTI CONDANNATI.Revocato l'incontro con il SIAP

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“Revoco l’appuntamento che avevo dato al Sap (Sindacato autonomo di polizia) al Viminale”. Lo annuncia al Gr1 il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, dopo le polemiche per gli applausi dei delegati al congresso del Sap agli agenti condannati per la morte di Federico Aldrovandi. “E’ stato un gesto gravissimo e inaccettabile”, aggiunge il ministro. Ma il sindacato rilancia: “Errore giudiziario”, dichiara il segretario Gianni Tonelli.

“Uomini e donne in divisa non possono applaudire contro una sentenza passata in giudicato: questa è la nostra parola definitiva”. Il leader del Nuovo Centrodestra condanna quanto accaduto a Rimini martedì. “Quegli applausi hanno fatto gran danno alla polizia che è un corpo sano e la cui immagine vogliamo difendere anche da comportamenti che possono venire dal suo interno”. 

Il Sap non arretra e il suo segretario, Gianni Tonelli, getta benzina sul fuoco: “Le cause della morte di Aldrovandi sono ben altre. Non è il fermo di polizia la causa e i colleghi li ho applauditi, sì. Non mi nascondo dietro un dito. Considero i colleghi condannati per errore giudiziario e cerchiamo una revisione del processo”. 

Tonelli risponde poi ad Alfano: “E’ vittima di una informazione completamente errata. Se Alfano e il viceministro Bubbico daranno mandato ai loro uffici legali di analizzare gli atti processuali, siamo pronti a un confronto. E sono certo che siccome sono persone intellettualmente oneste non potranno che concordare con le nostre tesi. 

Anche la Consap, Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia, difende gli agenti che hanno applaudito ai poliziotti condannati per la morte di Federico Aldrovandi e attaccano duramente il capo della polizia, Alessandro Pansa: “Ci chiediamo come si possa definire comportamento vergognoso applaudire tre colleghi ad un congresso di un sindacato di polizia, operatori che per altro hanno pagato i loro errori, diversamente da chi, come il nostro capo, attende ancora l’esito del suo rinvio a giudizio per la ‘monnezza’ di Napoli”.

La Critica

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