Alle 11.55 dell’8 novembre, in piazza Duca d’Aosta, erano in corso le riprese per la trasmissione di Dritto e Rovescio, in onda su Rete 4. I due giornalisti, operatore e presentatore, stavano intervistando un sindacalista di Regione Lombardia. Avevano appena finito quando sono stati aggrediti da un tunisino di 32 anni che si è detto infastidito dalla presenza delle telecamere.
Il tunisino ha aggredito soprattutto l’operatore Luca Maran e ha tentato di danneggiare la telecamera. A quel punto sono intervenuti gli uomini dell’esercito, presente in piazza Duca d’Aosta con un presidio fisso. Quindi la centrale operativa del 112 ha inviato gli agenti della polizia di Stato per eseguire l’arresto, il tunisino ha però afferrato un tubo di ferro grigio, probabilmente il sostegno di un cartello stradale, e con quello ha minacciato i poliziotti. Infine il tunisino è stato bloccato e arrestato. E’ accusato di aggressione aggravata e di resistenza a pubblico ufficiale.
Minacciata la libertà di informazione
La maggiore gravità di questo fatto rispetto ai tanti simili che si verificano quotidianamente in piazza Duca d’Aosta, sta nel fatto che il 32enne tunisino, minacciando i giornalisti e tentando di colpirli, ha minacciato anche una delle libertà fondamentali della costituzione: la libertà di informazione. Ha anche dimostrato quanto grande l’arroganza dei nordafricani che bivaccano in piazza Duca D’Aosta. A quanto pare la presenza di giornalisti che raccontino il modo in cui vivono dà loro molto fastidio.