2 GIUGNO vs CENTENARIO DEL MILITE IGNOTO

di Abbatino
C’è la festa della repubblica e c’è la nazione, la patria, la terra dei padri. Nel 2021, si celebra il centenario del milite ignoto e, come ogni anno, il 2 giugno, tutti i capi di stato e di governo si recano all’altare della patria a rendere omaggio al milite ignoto: ignoto militi, reca la scritta sotto l’altare sovrastato dalla dea Roma. Non solo una ricorrenza vuota, quella del milite ignoto. La nazione italiana esisteva da millenni quando arrivò anche L’Unità politica nazionale e il compimento del cammino risorgimentale, conclusosi con la grande guerra del 1915-1918. Anche se non c’è la monarchia che fece dell’Italia una sola patria, la repubblica ha continuato a celebrare il due giugno, festa della repubblica, come facevano i re d’Italia per le massime ricorrenze di stato. Sempre nello stesso modo. Un caso? No. Un riconoscimento, quello doveroso, alla nazione. La nazione prescinde dalla forma di stato o di governo. Prescinde da tutto, prescinde da una monarchia che ha compiuto L’Unità nazionale, ma anche dalla repubblica parlamentare, che sembra ancora più vetusta. La nazione è la nazione. “La nazione è una grande solidarietà, un plebiscito che si rinnova ogni giorno e che si fonda sulla dimensione dei sacrifici compiuti e di quelli che ancora siamo disposti a compiere”, questo sosteneva Renan.
<span;>È di buon auspicio per chi verrà dopo di noi, riconoscersi in quelli che prima di noi hanno vissuto e combattuto per un ideale di patria, che non è morto affatto. Vive ancora nelle forme e nei contenuti, a prescindere dai governanti. Può sembrare retorico ma è sempre meglio un pizzico di retorica che il nulla, proprio in un momento storico nel quale c’è bisogno di grande solidarietà nazionale per affrontare la pandemia. Un sogno per alcuni, un incubo per altri, ma la nazione continua.