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mercoledì, 24 Aprile, 2024

Tiffany aumenta le vendite, LVMH tampona le perdite con la moda

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di Stefano Sannino

Se ne era parlato subito dopo l’estate, il 9 settembre è saltato l’accordo fra il gruppo LVMH e Tiffany&Co, il gigante del lusso francese si è ritirato dall’ambizioso piano di acquisizione di Tiffany (16 miliardi di dollari) a causa dello scenario di incertezze causato dalla pandemia.

Da quel momento è stata guerra aperta fra il marchio americano e il gruppo parigino. Ora arriva un piccola rivincita per Tiffany&Co che, in seguito alla pubblicazione dei dati sul proprio fatturato di questo ultimo trimestre, ha potuto finalmente mettere a tacere le dicerie diffuse da LVMH su una possibile crisi economica che avrebbe reso poco proficua l’acquisizione in programma per il 24 novembre e spostata poi a gennaio 2021.

In seguito alla scissione dell’accordo da parte di LVMH – ed a anche a diverse battaglie legali – l’idea che Tiffany&Co. fosse un marchio destinato al fallimento, si era diffusa velocemente danneggiando sostanzialmente anche l’immagine stessa del brand. Ed invece, contro ogni previsione, sebbene il trimestre primaverile abbia in effetti segnato un notevole calo, nei mesi di agosto, settembre ed ottobre, Tiffany&Co. ha registrato un incremento nelle vendite costante arrivando ad aumento dell’utile operativo al 25% in un anno.

Certo è che, il volume di affari registrato del 2020 è inferiore al 2019 ed anche nei prossimi mesi la stessa azienda statunitense prevede un nuovo piccolo calo del 5%, almeno fino a gennaio quando terminerà il suo quarto – ed ultimo – trimestre fiscale.

Dall’altro lato c’è invece il gruppo del lusso LVMH, con un fatturato registrato di circa 11,955 miliardi di dollari, che mostra di aver subito un calo nelle vendite di circa 10,22% rispetto allo scorso anno. C’è anche da specificare che la voce più significativa nel fatturato di LVMH, sia quella di moda e pelletteria che – più di ogni altro settore – ha saputo adattarsi alla crisi e trovare nuove strategie di vendita.

Nonostante questo duro colpo ricevuto dalla pandemia però, Bernard Arnault, amministratore delegato del gruppo francese, dichiara di essere ottimista sui dati di ripresa dei prossimi mesi, incassando però – intanto – un piccolo smacco inflitto dalla ormai ex-consorte Tiffany&Co.

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