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sabato, 20 Aprile, 2024

Tasse più che triplicate tra il 1995 e il 2015

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Nel periodo preso in considerazione, tra il 1995 e il 2015, chiunque, prima di salire al governo, promette puntualmente l’abbassamento delle tasse. E invece le tasse aumentano, non solo ma quando salgono al potere, si è soliti dire “Noi le abbiamo diminuite veramente”, dando la colpa ai governi precedenti.
Ma, dati alla mano, le tasse non fanno altro che aumentare e in questi venti anni sono aumentate complessivamente del 92,4%.
In venti anni, dal 1995 al 2015, le tasse locali sono aumentate del 248% circa, passando da 30 miliardi a 103 miliardi di euro; le tasse centrali invece, sempre nel periodo 1995-2015 sono aumentate da 228 miliardi a 393 miliardi di euro: un aumento del 72%.
Ci ritroviamo quindi ad essere, noi cittadini italiani, ancora una volta tra i più tartassati in materia fiscale. Lo studio condotto nel rapporto “Finanza pubblica e tasse locali” del Centro studi di Confcommercio, conferma il fatto secondo il quale il taglio apportato agli enti locali si sia riflesso poi sui cittadini.
Il rapporto evidenzia che nel periodo compreso tra il 2011 e il 2015 ci sia stata un’impennata dell’aumento delle imposte sugli immobili, passando da 9,8 miliardi a 23,9 miliardi di euro conoscendo una crescita del 143%. Nello stesso arco di tempo la tassa dei rifiuti vede un aumento del 50%.
Di fronte a questi dati, Carlo Sangalli presidente di Confcommercio indica una possibile soluzione: “E’ necessario un maggior coordinamento tra i vari livelli di governo per ridurre le tasse a imprese e famiglie e la spesa pubblica.”
Sangalli va avanti denunciando le diverse discrepanze territoriali: “Un imprenditore con un imponibile Irap pari a 50 mila euro e imponibile Irpef pari a 50 mila euro è costretto a pagare 2.255 euro se vive a Roma e zero se vive a Trento. È una situazione iniqua. Non si può pagare per le inefficienze della pubblica amministrazione”.
Nonostante la futura diminuzione grazie alla tassa sulla prima casa, Confcommercio stima che nel 2016 imposte su immobili e sui rifiuti aumenteranno dell’80% rispetto al 2011: passeranno quindi da 15,4 miliardi a 27,8 miliardi di euro.
E le città più care, tra le 21 prese in esame, ci saranno Roma, Campobasso e Napoli; tra le meno care vedremo Trento, Bolzano e Cagliari.
AUGUSTA DI FUSCO

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