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martedì, 19 Marzo, 2024

Star Wars: il risveglio della Forza

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Il Primo Ordine, un’organizzazione potente e tirannica, nata dalle ceneri dell’impero e dal lato oscuro della Forza, cerca di riappropriarsi del potere assoluto sulla galassia. La libertà è difesa dalla resistenza e dalla Repubblica, che sembrano non riuscire a fermare i piani del Primo Ordine. Nel frattempo, tutti cercano di ritrovare Luke Skywalker, l’ultimo Jedi, nonché ultima speranza di fermare l’avanzata del lato oscuro, che è ormai da tempo scomparso.

star-wars-episode-vii-the-force-awakens-e1422294808515Così si apre il nuovo film della saga di Guerre Stellari: “Il risveglio della forza”, settimo capitolo di una saga che a detta di molti sta esaurendo la sua verve narrativa. Molte sono state le critiche e le aspettative sorte nei giorni precedenti l’uscita del film. Le posizioni oscillavano tra quelle di alcuni fan sfegatati, che non vedevano l’ora di potersi godere un nuovo capitolo, e quelle più critiche di chi non ama la tendenza, tutta consumistica e commerciale, a trascinare un’idea troppo a lungo, col rischio di renderla noiosa e stantia.

E forse questi ultimi non hanno tutti i torti.

La saga di Star Wars inizia nel 1977 con l’uscita del film “Guerre stellari”, rinominato poi nel 1999 “Star Wars: una nuova speranza”. Inizia così la trilogia classica della saga composta dagli episodi IV, V e VI, che vedrà narrate le avventure del giovane Luke Skywalker alla scoperta del suo destino e del suo potere. Passando tra mille difficoltà, Luke riuscirà a trovare la propria strada e a sconfiggere l’Impero, sorretto da un perfido ed oscuro signore. È in questi film che personaggi divenuti leggendari per i cultori del fantasy e della fantascienza vengono presentati e introdotti: Obi-Wan Kenobi, vecchio cavaliere Jedi e primo maestro di Luke, il Maestro Yoda, potente e saggio e il famigerato Darth Vader (Dart Fener nell’adattamento italiano), il padre di Luke, che ha abbandonato i Jedi per abbracciare il lato oscuro della Forza.

La trilogia classica ebbe un successo notevole e, dobbiamo dirlo, meritato. E come tutti i grandi classici, eguagliarne la qualità risulta ben difficile. Già la seconda trilogia, il cui primo capitolo, “La minaccia fantasma” uscì nel 1999, e che narra i fatti precedenti la trilogia classica, ricevette diverse critiche. Alcune delle idee introdotte non piacquero per nulla ai fan. Una di queste è l’introduzione dei midi-chlorians, microorganismi che, vivendo in simbiosi con alcune persone, rendono possibile la percezione e l’uso della Forza. Un concetto, questo, che forse cercava di ricondurre la saga su un binario scientificamente più credibile, non riuscendoci. Non basta certo introdurre questi microorganismi per rendere scientificamente accettabile il concetto della “Forza” che è, piuttosto, appartenente alla categoria mistico o del magico. Ed è proprio questo, in realtà, a rendere la saga unica nel suo genere. Star Wars non si può, infatti, definire come vera e propria fantascienza, ma, piuttosto, come un tecno-fantasy.

Nonostante le critiche e gli scivoloni della produzione, i tre episodi della seconda saga sono film apprezzabili e di buona qualità. Le trame politiche eStar-Wars-7 militari di una Repubblica decadente e corrotta, i piani malefici di oscuri signori, duelli e battaglie spettacolari fanno da sfondo alla vicenda personale di Anakin Skywalker, giovane Jedi che scivolerà lentamente nel male abbracciando il lato oscuro e divenendo Darth Vader.

Con i tre episodi della seconda saga si pensava che la storia di Star Wars fosse finita. I sei capitoli (le due trilogie) costituiscono una storia completa e, in qualche modo, chiusa. Negli episodi I, II e III la galassia cade nel caos e finisce per divenire un tirannico Impero asservito al male. Nei capitoli IV, V e VI, il bene risorge e l’Impero viene distrutto. Allo stesso modo le vicende personali dei protagonisti formano una sorta di cerchio che va a chiudersi. Anakin si fa corrompere e passa al lato oscuro, e suo figlio, Luke, pone rimedio alla cosa e riporta il padre nella luce. Un settimo capitolo era quindi difficile da immaginare. Eppure…

Eppure, forse spinti dalla voglia di continuare il business legato alla saga, i produttori hanno deciso di tentare ancora la sorte. E, questa volta, non è andata loro molto bene.

star-wars-il-risveglio-della-forza-trailer2-480x306La trama del settimo episodio è piuttosto sconclusionata, molto meno articolata e ricca di quella dei film precedenti. Molti sono, inoltre, i richiami agli elementi delle pellicole delle due trilogie. Nel IV episodio compare la Morte Nera, una base spaziale delle dimensioni e della forma di una luna, dotata di un cannone tanto potente da distruggere un intero pianeta in un sol colpo. Nel nuovo film troviamo la base Starkiller, un pianeta trasformato in base spaziale. E non basta farla diventare più grande e più potente della Morte Nera per rendere la trovata originale! E non è l’unico elemento noiosamente trito e ritrito. L’antagonista, Kylo Ren, è, nel suo aspetto, molto simile a Darth Vader, con il suo mantello nero e la maschera a coprire il volto. Ma se per Darth Vader la cosa era giustificata dall’essere il suo corpo in buona parte robotico, per Kylo Ren la maschera non ha alcun senso se non il voler sfruttare il gradimento che il pubblico ebbe per il personaggio dei vecchi film. E questi non sono gli unici elementi del film ad essere noiosamente ripetitivi. Ci chiediamo, ad esempio, se Han Solo e Cheewbecca dovessero per forza tornare a essere contrabbandieri dopo aver combattuto con la resistenza e aver sconfitto l’Impero! Non sarebbe stato meglio far evolvere un po’ i personaggi? Vedere un vecchio Han Solo (interpretato da Harrison Ford) comportarsi come un giovane contrabbandiere dopo aver passato tutte le vicende che i fan ben conoscono è, sincerante, un po’ patetico.

Infine, la storia della protagonista non è granché. Vedere una ragazza spaurita che non vuole abbandonare il suo pianeta perché attende il ritorno di non si sa bene chi diventare improvvisamente e senza nessun addestramento tanto potente da tener testa all’antagonista sia nell’uso della Forza che della spada laser è cosa assai poco credibile.

Insomma, il settimo episodio è più che altro un’accozzaglia di elementi vecchi rimaneggiati e ricucinati nel tentativo di creare un buon piatto, tentativo fallito visto che si capisce al volo che non di alta cucina si tratta, ma di avanzi riscaldati.

Concludo con la speranza che Lucas si faccia perdonare questa défaillance con i prossimi episodi, visto che il finale fa comprendere chiaramente che si tratta solo dell’inizio di una nuova serie (un’altra trilogia forse?) e non di un film solo. Speriamo che i prossimi film prendano una strada loro, con personaggi e storie originali e non diventino solamente la riscrittura stanca e senza fantasia dei film precedenti.

Enrico Proserpio

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