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venerdì, 19 Aprile, 2024

Qual è il senso della moda

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di Stefano Sannino

“La moda evolve sotto l’impulso di un desiderio e cambia per effetto di una ripulsa. La saturazione porta la moda a buttare alle ortiche quello che fino a poco tempo prima adorava. Poiché la sua ragione profonda è il desiderio di piacere e di attirare, la sua attrattiva non può certo venire dall’uniformità, che è la madre della noia.”

Così si esprimeva Christian Dior, mentre cercava di descrivere cosa realmente fosse la moda. Molti la ritengono una cosa frivola, molti altri – al contrario – la ritengono essere la ragione della loro vita, in cui un outfit sbagliato può provocare isterie e crisi di nervi. Ma cos’è realmente la moda?

La moda è da sempre considerata un’arte minore, mai al pari di pittura, scultura, architettura. Eppure, per qualche ragione, al giorno d’oggi la moda è arrivata ad incorporare ogni altra arte, divenendo insieme pittura, scultura ed architettura. Le trame dei tessuti vengono dipinte da artisti esperti per creare disegni esclusivi ed unici su ogni abito; i vestiti vengono letteralmente scolpiti per creare effetti marmorei impressionanti; le sfilate riescono ad unire spesso antico e nuovo in location spettacolari e con effetti speciali unici al mondo: la moda non possiede artisticamente l’autonomia di nessuna delle arti maggiori dunque, ma in qualche modo è riuscita a fagocitarle tutte, asservendole a sé.

Il motivo della riuscita della moda è semplice: il denaro.

Se infatti non ci fosse un mercato così prospero su cui darsi battaglia, probabilmente la moda non sarebbe mai riuscita ad incorporare le altre arti, rimanendo relegata al suo piccolo ambito di influenza artistica e senza esplorare nuovi confini creativi. Fortunatamente però, essendoci un mercato sempre in espansione, non solo il fashion system sta riuscendo a fagocitare sempre nuove forme artistiche, ma anche a produrre nuovi brand, marchi e design, per rinnovarsi sempre di più e per non richiudersi mai su se stessa.

Ed è forse proprio questo continuo cambiamento che piace tanto ai clienti, purché sia un cambiamento fatto con raziocinio e responsabilità, senza sprechi e con il minor impatto ambientale possibile. La moda oggi deve tornare a quel senso artistico della piccola bottega, del piacere del sartoriale, del “fatto a mano”. Se non si ritornerà sui propri passi in questo senso, tutto il sistema moda sarà destinato ad implodere per la troppa produttività, il troppo inquinamento, le troppe collezioni invendute.
Arte, prima che mercato; sartoriale, prima che linea di produzione. Questo è il senso che la moda deve ritrovare.

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