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venerdì, 29 Marzo, 2024

PARTITA LA CORSA ALLE EUROPEE. A Milano i big di FI incoronano Toti capolista, corrono anche Comi, Ronzulli e Iva Zanicchi

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Sala strapiena sabato 5 aprile in via Corridoni a Milano: più di 1.000 persone assiepate nell’auditorium della Provincia di Milano, esauriti anche i posti in piedi. Così è partita la campagna elettorale di Forza Italia per le amministrative e le Europee. A fare gli onori di casa sul palco Giulio Gallera e Mariastella Gelmini, rispettivamente coordinatore cittadino di Milano e coordinatrice regionale in Lombardia di Forza Italia.

È stato soprattutto il giorno dell’incoronazione di Giovanni Toti da parte dei big del partito lombardo: il consigliere di Berlusconi sarà capolista nella sezione Nordovest. Lui sfodera ottimismo sui risultati del partito: «Vogliamo trasformare il 25 maggio 2014 nella replica del 27 marzo 1994. Abbiamo concluso i primi 20 anni e ne iniziano altri venti. Siamo stati troppo timidi con l’Europa e con i nostri alleati. Penso a certi cespuglietti che si limitano a dire euro sì o euro no». Ma il problema è più complesso: «Chi decide le politiche della Banca centrale? Chi decide se aiutare con un po’ di inflazione i Paesi del Mediterraneo?».

Non è mancato l’accenno alla famiglia dell’ex premier, Marina, Piersilvio o Barbara Berlusconi, come eurocandidati. Toti però ha escluso: «Non credo. L’ha smentito il presidente, l’ha smentito la famiglia. Darei il capitolo decisamente per chiuso». C’è stato lo spazio anche per una gag con Mario Mantovani, attualmente vicepresidente della Regione Lombardia: «Toti, tu sai che ho l’ordine di votarti e per questo sarai il primo nel Nordovest». Toti sta al gioco: «Speravo lo facessi convintamente». E Mantovani: «Più convinto di così…». Risate generali.

È poi lo stesso Mantovani a chiudere definitivamente la possibilità di una sua vociferata candidatura alle europee: «Anche se mi avete messo a parlare tra i candidati alle Europee, non ho nessuna intenzione di candidarmi né di rubare il posto a qualcuno. Sto bene dove sto». Ovvero a Palazzo Lombardia. Rilancia la richiesta della Regione, sostenuto da tutto il centrodestra, di trasformare la Lombardia in regione a statuto speciale: «Non siamo indipendentisti come i veneti, ma l’autonomismo di cui parla il capogruppo Pedrazzini è importante». Poi fa la sua dichiarazione di voto per Licia Ronzulli e – semmai – anche per Lara Comi.

Poi è venuto il turno di Licia Ronzulli, che ha difeso «la famiglia che è mamma e papà e non genitore uno e due». Ma soprattutto chiede «un’Europa più solidale e che non ci lasci da soli con i barconi al primo flusso migratorio». Lara Comi invece dichiara fedeltà a Berlusconi «nella buona e nella cattiva sorte». Tra i sindaci presenti si fanno notare Alessandro Cattaneo, Pavia, il più amato dai cittadini, e Franco Tentorio, da Bergamo. Per entrambi i complimenti telefonici di Silvio Berlusconi.

Questa la partenza ufficiale della campagna elettorale per le europee di Forza Italia, una sfida difficile per il partito in questo momento, dopo la scissione e una difficile posizione a livello nazionale. Sfida ancora più importante nel Nordest, dove il delfino di Silvio Berlusconi affronta la prima prova elettorale, occasione per misurare il consenso che un partito orfano del suo leader riuscirà a trovare nell’area più popolosa del paese.

Gabriele Legramandi

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