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martedì, 23 Aprile, 2024

LOMBARDIA, MILANO CAPITALE DELLE TASSE, FORSE È ORA DI DIRE BASTA…

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Non sono notizie nuove quello che commentiamo, infatti sono dati resi pubblici già nel 2016 e che si riferiscono al periodo fiscale del 2015 e riguardano quanto versano le città e le regioni in Italia. Con il 2017 non ci si aspetta niente di nuovo anzi la situazione fiscale ed economica del paese non sembra promettere niente di buono, con un governo fantoccio che serve solo per mantenere in vita interessi romani che non hanno nulla anche vedere con il paese. Un governo non eletto ed espressione per l’ennesima volta dei salotti e lobby politiche.
Con la scusa della crisi, della crisi istituzionale, del fatto di dover dipendere per qualsiasi cosa da Bruxelles si mantiene sotto schiavitù fiscale e burocratica gran parte del paese, soprattutto quello che produce.
Sembra quasi che con questa storia della crisi e dei bilanci europei si sia trovato il modo per creare un clima negativo e giustificare il non fare nulla e lasciare tutto com’è per continuare a depredare il paese!
Certo perché se andiamo a vedere alcuni dei dati economici dei soldi che le regioni e le città versano a Roma o meglio allo Stato Italiano ci accorgiamo che qualcosa non torna.
Prendiamo ad esempio la Lombardia che da sola registra un residuo fiscale annuo positivo pari a 53,9 miliardi di euro, che in valore pro-capite per cittadino è pari a 5.511 euro. Questo vuol dire che ogni cittadino lombardo (neonati e ultracentenari compresi) dà in più o in solidarietà al resto del Paese oltre 5.500 euro all’anno. Se andiamo a vedere il Veneto ha un saldo positivo pari a 18,2 miliardi di euro che si traduce in 3.733 euro che ogni cittadino veneto versa in più allo Stato Italiano senza che torni indietro nulla.
Non solo la Lombardia si trova in questa situazione negativa tra dare e avere ma anche regioni come l’Emilia Romagna, che ha un residuo fiscale di 17,8 miliardi di euro, regala ben 4.076 euro per ciascun abitante. il Piemonte, invece ha un residuo fiscale di 10,5 miliardi di euro, che per cittadino piemontese si traduce 2.418 euro all’anno.
Ma torniamo in Lombardia e a Milano, qui le cose sono d’avvero fuori dal normale perché il versato allo Stato Italiano è enorme e ai cittadini lombardi e milanesi non torna indietro nulla, né in termini di denaro né in termini di servizi.
Lo Stato Italiano in 5 anni ha tagliato di oltre l’80% i trasferimenti ai comuni lombardi infatti dal 2010 al 2015 i comuni della Lombardia hanno subito dal governo centrale tagli sui trasferimenti anche di oltre l’80%. Tra i primi 10 capoluoghi di provincia con più tagli, ben 7 sono lombardi.
Nel solo 2015 per finanziare i famosi 80€ di Renzi, ai Comuni Lombardi sono stati tagliati 106.627.709,23 €. (Fonte: Il Sole 24 Ore)
A tutto ciò se vogliamo poi entrare nel dettaglio dei contributi dell’area metropolitana milanese è la città che in Italia versa di più come contributi in tasse e balzelli vari per quanto riguarda l’Irpef che è di 8 miliardi seguita dall’Ires stimata in circa 4,35 miliardi. La parte dell’Iva è enorme rispetto ad altre città cioè 3,5 miliardi dei quali 2,5 provenienti dai milanesi stessi e 1 miliardo dai forestieri che consumano a Milano (per esempio i tanti pendolari). Un miliardo proviene da altre tasse indirette come bolli, tabacchi, giochi d’azzardo. 1 altro miliardo viene dalle accise. Briciole, infine, da altre tasse dirette oltre all’Irpef, per esempio dai redditi da attività finanziarie, 0,5 miliardi e dall’Imu sui beni strumentali che va direttamente allo Stato, 0,25 miliardi. Il totale della città di Milano è di 18,6 miliardi di euro.
Milano come area metropolitana secondo una ricerca economica di PopulationData.net che si basa sui dati Eurostat ha un PIL di 184,72 miliardi di euro, e si batte coi PIL delle grandi aree europee. Berlino viene battuta (146,19), Barcellona anche (145,5). Solo Parigi, Londra e Madrid gli stanno dietro, è la 6° in Europa per reddito pro-capite.
Ora la domanda è molto semplice, per quanto tempo le regioni del nord, la Lombardia, la città di Milano potranno andare avanti in queste condizioni?
La Lega, Forza Italia e tutte quelle forze liberali e progressiste che rappresentano la tradizione politica di Milano sapranno restringere il perimetro dello Stato Italiano e riuscire a creare più autonomia fiscale e amministrativa?
Sicuramente sarà difficile che ciò avvenga grazie ai partiti o movimenti di destra oggi presenti perché hanno una cultura economica e sociale di orientamento socialista e statalista, ci vorrebbe in questo caso una destra liberale ma all’orizzonte non si vede niente di nuovo.
Per adesso possiamo solo dire come disse Amatore Sciesa “ Tiremm Innanz” ( patriota milanese che nel 1851 mentre soldati austriaci lo conducevano alla forca perché legato ai comitati clandestini repubblicani milanesi, passando sotto casa con la speranza che avrebbe fatto i nomi dei compagni disse solo “tiremm innanz”)
Max Buonocore
>Chi daComuni tasse

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