8.5 C
Milano
giovedì, 28 Marzo, 2024

GALAN ARRESTATO. La vittoria dei Mediocri sulla Giustizia

- Advertisement -spot_imgspot_img
Annunci sponsorizzatispot_imgspot_img

Oggi l’Italia è un paese un po’ peggiore. Non che da ieri sia sostanzialmente cambiato nulla, siamo sempre un paese di pavidi frustrati animosi che del merito se ne frega e dell’apparenza fa una bandiera. In questo paese i Governatori delle tre Regioni più ricche nei passati dieci anni sono, a vario titolo, sotto inchiesta, sotto processo o in arresto. Le accuse sono di aver insozzato il candore virginale dello Stato. Per converso gli ex Governatori delle Regioni con i record peggiori in ambito economico non hanno un solo grattacapo giudiziario. Perchè non è la sostanza a contare. Solo la forma. Se fai bene devi aver barato. E devi essere punito.

Questa è storia, questa è la nostra storia. Un popolo di mediocri in cui nessuna eccellenza resta impunita. Oggi la forca quotidiana è toccata all’ex Doge Veneto Galan. Piccolo inciso personale: io contro Galan ho sempre combattuto. Il mio primo patrono politico era un suo nemico personale ed io ho mantenuto le tradizioni. In particolare per me incarnava quel liberalismo ateo militante che mi è sempre parso una delle sventure più grandi della destra Italiana. Eppure, nonostante tutto, dei meriti li ha avuti. Meriti che lo hanno portato in contatto anche con brutta gente. Nulla di nuovo, nulla di mai visto. Il problema si è verificato dopo. Il problema è che l’hanno arrestato perchè cinque persone che avevano tutte le ragioni al mondo per mentire lo hanno accusato. Il problema è che non si capisce a cosa serva quella custodia preventiva. Scappare non può scappare, reiterare il reato nemmeno, non è più governatore. Commetterne altri di pari o maggiore gravità è improbabile. E le prove ormai le han tutte in mano.

Il problema non era cosa avrebbe potuto fare Galan. Il problema è cosa rappresenta. Galan non è un imputato qualunque. Lo fosse stato non avrebbe mai visto l’interno di una cella. Galan è oggi il mostro. Il caporale di giornata da accusare per la sconfitta dell’esercito. Il capro espiatorio per tutta la comunità dei puri in Parlamento. Sia detto subito, se questi sono i puri, ridateci Previti e Dell’Utri. Questi vigliacchi che non hanno concesso nemmeno la difesa ad un uomo gravemente malato, queste iene analfabete di diritto, prive di pietà e sprovviste di qualsiasi dignità hanno contribuito a scrivere una delle più nere pagine di vergogna. Non ricordiamo più l’onorevole Papa? Eppure da innocente fece decine di giorni di carcere. Qualcuno ricorda la vicenda Mastella? Ma come, si domanderà qualcuno, cosa c’entrano loro con me? Io mica faccio nulla di male. Sapete che c’è? Nemmeno loro.

L’innocenza non prova nulla. La pietà non ostacola più la mano del boia. La malattia non giustifica più l’assenza. Non c’è giustizia, solo spettacolo per i vili e delizia per gli invidiosi. I vostri vicini di casa, i vostri amici, la massa amorfa di falliti in un paese fallito che trae sollievo dalla propria mediocrità solo nel vedere i migliori infangati. Non è una novità nemmeno questa. Eppure ogni volta che questo triste rito si compie, tutti diventiamo più poveri. Tutti tranne i pezzenti immorali che ora festeggiano. Quelli non sanno cosa sia la dignità. Quelli non sanno cosa sia la democrazia. Quelli non sanno cosa sia la grandezza d’animo. Quelli sono ancora, oggi come sempre, dei poveri comunisti.

Luca Rampazzo

- Advertisement -spot_imgspot_img

Ultime notizie

- Advertisement -spot_img

Notizie correlate

- Advertisement -spot_img