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martedì, 23 Aprile, 2024

FORZA ITALIA, APPELLO AL PRESIDENTE. Alessandro De Chirico scrive a Silvio Berlusconi

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Riceviamo e pubblichiamo il bel appello che, Alessandro De Chirico, membro del coordinamento cittadino di Forza Italia e consigliere di zona 7, ha rivolto a Silvio Berlusconi:

Caro presidente Berlusconi,

dopo le ultime elezioni si fa un gran parlare del futuro di Forza Italia. È iniziato un poco appassionante dibattito in merito alle primarie e, come sempre, l’analisi del voto è criptica. Noi dobbiamo parlare chiaramente ai nostri elettori e riconoscere la sconfitta. Purtroppo la tua consueta presenza in prima linea al nostro fianco ti è stata impedita e, questa volta, le tue apparizioni televisive non ci hanno permesso di vincere. Non eri candidato, è vero, ma io credo che abbiamo perso tanti consensi per la nostra posizione contraddittoria: all’opposizione in Parlamento, ma artefici del patto del Nazareno. I nostri elettori, che guardano con interesse la figura di Renzi, hanno pensato che tanto valesse dare il proprio voto al PD. Sai bene che gli italiani sono per l’alternanza, caratteristica insita in un popolo che si definisce moderato.

Come pensiamo di tornare a governare parlando di temi che non sono prioritari quali ad esempio dentiere e animali domestici? Abbiamo perso quasi completamente l’elettorato degli under 40 e delle partite IVA. I giovani stanno subendo la crisi economica e con una disoccupazione al 46% non sono ottimisti per il futuro. Chi può scappa dall’Italia. Dobbiamo aggiornare la nostra agenda politica, riappropriandoci di temi che Renzi ci sta scopiazzando. Competitività, investimenti internazionali, abbattimento delle tasse, sburocratizzazione dello Stato, lavoro, cultura, turismo, casa, famiglia, Sud. Solo proponendo la nostra visione di rilancio del Paese possiamo convincere l’elettorato.

Non dobbiamo più rincorrere, ma farci inseguire come ai tempi del contratto con gli italiani o delle “3 I: inglese, internet, impresa”. Noi dobbiamo pensare a politiche per migliorare il nostro paese sempre più vecchio. Venendo a Forza Italia, non credo che il tesseramento in previsione di congressi sia la soluzione migliore. Quante volte abbiamo visto la corsa dei signori delle tessere per “impadronirsi” delle varie segreterie? Ciò che conta adesso è fare quadrato e un po’ di pulizia. O pensi di riciclare i soloni artefici delle ultime disfatte? Chi ha perso deve stare fermo un giro. Se possibile, risparmiamo al centrodestra di cercare un leader attraverso i reality show perché abbiamo visto che andare in TV non serve a nulla, a meno che non ci si chiami Silvio Berlusconi, ovvio.

Inutili sono i selfie o gli happy hour, alcuni dirigenti di partito non hanno ancora capito che non servono a portare un solo voto in più. Possibile che nessuno abbia il coraggio di criticare? I club non devono essere paralleli al partito, ma aiutarci nelle attività pubbliche. Cattaneo, da mesi, ha l’affascinante compito d’individuare facce nuove per Forza Italia, nonostante ci siano tanti validi militanti che ti seguono dal 1994. L’ex-sindaco più amato d’Italia si dovrebbe dedicare al rilancio del partito e non a cercare una nuova poltrona su cui accomodarsi. Perderebbe di credibilità, già scricchiolante dopo l’epoca in cui era il leader dei formattatori del PDL e dopo la sconfitta nella sua Pavia. Come potrebbe far bene da assessore regionale e da dirigente di partito?

Non ho ancora ricevuto sue comunicazioni, ma sono certo che presto contatterà tutti gli amministratori locali in gamba – ci sono anche tanti personaggi che andrebbero interdetti – che s’impegnano con passione tra i banchi di Forza Italia, in maggioranza o in opposizione, mettendoci la faccia nonostante gli scandali che hanno coinvolto tanti esponenti azzurri. È difficile scendere in piazza prendendo gli insulti che non ti meriti. Quelli che ti vogliono bene sono quelli che di notte vanno in giro ad attaccare i manifesti del partito o che passano le nottate ai seggi elettorali a difendere i nostri voti fino a quando non viene sigillata l’ultima busta per la Prefettura, mentre altri sono già a nanna o nella sede di partito a lustrare le scarpe di qualcuno. Siamo quelli che fanno tante rinunce e sacrifici. La nuova classe dirigente ce l’hai già in casa. La ricetta giusta per rilanciare Forza Italia è una sola: umiltà, militanza, ascolto del territorio. Questa è la nostra ultima occasione.

La Critica

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