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sabato, 20 Aprile, 2024

CRISI DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA. Pronto il nuovo movimento: Forza Dudu

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Visto che nessuno ormai si interessa più al problema, riepiloghiamo il destino di Forza Italia. State sereni, la situazione è grave, ma non è seria. Primo argomento all’ordine del giorno. Pare, e dico pare, che ci siamo liberati della Pascale. Sul perchè della rottura girano le voci più incredibili: 1= secondo alcuni la lite finale sarebbe stata sul cerone. Lei lo voleva tagliare nella spending review casalinga, lui sosteneva che si potesse comprare a credito e che gli venisse impedito dai cattivi tedeschi. 2) Duduina non sopportava la concorrenza e Silvio è sempre più protezionista. Quindi via la Pascale e monopolio femminile a Duduina. 3) “Io non sono Peron, tu non Evita. Quindi evita”. Notate, vi prego, che una di queste motivazioni gira sui maggiori quotidiani Italiani. Tanto per capirci su quanto male siamo messi.

Secondo punto all’ordine del giorno. No, in verità è finita qui. La gloriosa storia della rivoluzione liberale si incarna e riassume in questo. Una corte di senza talento che vive della luce riflessa di un uomo che ormai non li sopporta. Il guaio è che sono stato scelti perchè immagini e riflessi del capo. Abbiamo quindi un capo che corona come suo successore il suo nemico. Che di liberale, manco a dirlo, ha solo gli slogan. Di statalista tutto il resto. E’ di oggi l’espressione attonita di Franceschini che scopre che la tassa sugli I phone, quella che serve a pagare una massa di guitti senza talento per capirci, colpirà i consumatori. Abituiamoci signori, ormai l’opposizione al governo Renzi sarà fatta con un occhio di riguardo ai listini di Mediaset ed uno al calendario delle corti Italiane. Due cose sommamente distanti e distinte. Pare che verrà ingaggiato Sechi per seguirle entrambe.

Il problema è che da questo si esce solo con il parricidio e per quanto vecchio ed indebolito Silvio porta con sé un bacino da dieci milioni di voti. Per cui il partito sente l’immane tensione e rischia di spezzarsi, metà con Salvini metà con Alfini. No, non è un refuso. Perché l’omicidio del padre politico lascia solo due categorie di persone, gli eroi e i giuda. L’appartenenza all’una o all’altra categoria è decisa unicamente dalla salute del predetto padre alla fine dello scontro. E siccome Silvio sta benissimo, tutti gli altri sono giuda. Non è necessariamente giusto, ma è così che va. Quindi dispiace dirlo, ma mezze figure come Fitto, per quanto eccezionali politici e trascinatori regionali, non hanno futuro. O si trova qualcuno che dica una cosa diversa o la ricerca del leader è tempo sprecato.

Ad oggi, in ogni caso, il problema non è nemmeno questo. No, il problema è che non gliene frega più niente a nessuno. Ormai la luce è su Renzi e sui suoi nemici. Essere i suoi utili idioti non porta alcuno spazio. Qualcuno lo aveva, in effetti detto. Minzolini. ad esempio. No, capiamoci, MINZOLINI. Ma vi rendete conto? Uno che sta alla politica come la Pascale sta alla Lopez (non me ne voglia il coordinatore Milanese Gallera, capisco l’impegno nelle dichiarazioni, ma ci va più vicino Apicella che la Pascale.. e questo dovrebbe dire tutto) aveva capito questo. Ma il cerchio magico no. Loro vanno avanti imperterriti. Silvio per questo ha l’alibi di Mediaset, ma gli altri? Gli altri come giustificano il tradimento del voto popolare? Mistero. Siamo nelle mani di Minzolini, Brunetta e Capezzone. Valorosi caporali di giornata, ma qui ci vuole un generale.

Non ci resta che Dudù, l’unico leader che i nostri nemici non possono demonizzare, insultare o minacciare di squartare. Non possono rinfacciargli una carriera di fallimenti. Non riuscirà a reggere troppo da diventare un problema. Per quante cagne monti, nessuno protesterà. Persino la Chiesa non avrà problemi, Papa Francesco parlerà con lui come San Francesco parlò al Lupo. Sì, Dodù non c’entra nulla con il pensiero liberale o di destra. Ma siamo onesti, si può dire lo stesso per Razzi e Scilipoti. Niente Dudù è la chiave per il successo. Vai, nostro leader, e monta le gamba di tutti quei cattivi oppressori del nostro popolo. Che con i cani ha così tanti punti comuni.

Luca Rampazzo

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