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venerdì, 29 Marzo, 2024

MUORE IN AFGHANISTAN LA FOTOREPORTER DI NASSIRIYA. Il suo scatto rimarrà immortale, come il suo ricordo

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Anja Niedringhaus ha documentato 25 anni di storia con le sue fotografie, dalla caduta del muro di Berlino alla guerra in Iraq, per la quale ha anche vinto il premio Pulitzer del 2005. Anja Niedringhaus è morta mentre cercava di riportare al mondo cosa sta succedendo in Afghanistan in questi giorni di elezioni delicatissime. Mentre era in macchina gli si è affiancato un motorino: “Allah Akbahr”, parte la raffica di kalashnikov e Anja Niedringhaus muore sul colpo.

 

Merita un ricordo particolare per la foto storica con la quale la fotografa ha catturato il senso di una strage, come nessun discorso è riuscito a fare. La strage di Nassirya, dove 25 italiani persero la vita a seguito di un attentato. Evento miliare per la nostra storia, dopo quelle bare di soldati e civili tornati in patria all’improvviso la guerra non è stata più solo una cosa lontana, “degli americani”, ma anche nostra. La battaglia per la libertà di un popolo è entrata nella quotidianità del nostro.

La sua carriera è iniziata presto con grandi successi. Anja Niedringhaus era una delle fotografe più apprezzate e stimate della sua generazione. Ha vinto nel 2005 il premio Pulitzer per i suoi lavori sulla guerra in Iraq. Aveva iniziato a lavorare come fotografa a 17 anni, aveva coperto la caduta del muro di Berlino. Nel 1990 diventa fotoreporter a tempo pieno ed entra nella European Pressphoto Agency di Francoforte. Poi per dieci anni lavora sul conflitto in Yugoslavia. Nel 2001 va in Afghanistan dove passa tre mesi per raccontare la caduta dei talebani e cinque anni dopo ottiene il prestigioso Nieman Fellowship ad Harvard. Con Associeted Press inizia a lavorare nel 2002.

Vogliamo ricordare la fotografa che cantò quel nostro momento di lutto e di unione. Con questa foto ha raccontato al mondo la nostra tragedia, il dolore per quei 25 ragazzi morti per difendere la libertà di un popolo, al servizio della nostra nazione. Vogliamo ricordare le famiglie loro, di Anja Niedringhaus, e di tutte le vittime di queste guerre per la democrazia. Nella semplicità del fotoreporter puro, ha insegnato come catturare l’immagine di una nazione in una fotografia su una pellicola qualsiasi. Per decenni ci ricorderemo di quella strage, ci ricorderemo dei nostri eroi morti in Iraq. Per decenni ci ricorderemo di Anja Niedringhaus.

Gabriele Legramandi

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