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giovedì, 28 Marzo, 2024

MILANO, RAFFICA DI NOMINE IN PROVINCIA. Polemiche trasversali, anche da Forza Italia

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Continuano a far discutere le nomine di Guido Podestà, presidente della Provincia di Milano fino a dicembre di quest’anno. La Repubblica le ha riportate tutte fedelmente in un articolo, che non ha causato indignazione solo a sinistra, ma anche nei “cugini” di Forza Italia.

Diversi sono i nomi usciti da quello che viene definito il “cerchio magico” di Podestà, gli uomini (e le donne) a lui più vicini negli anni. Tra di loro Marcovalerio Bove, consigliere comunale per Ncd, ex consigliere di Zona 5, che dal 1° luglio ricopre un incarico da impiegato in Pedemontana, a tempo indeterminato.

A tempo indeterminato è anche il contratto in Serravalle di Silvia Sardone, consigliere di Zona 2 per Forza Italia, ex presiente di Afol, l’ente per la formazione e l’orientamento al lavoro della Provincia di Milano. Insieme a loro Marzio Ferrario, consigliere politico di Podestà, è stato nominato assessore alle partecipate, incarico che però non prevede alcun emolumento e durerà solo 6 mesi.

Poi ancora nomi noti e meno noti di consiglieri provinciali con contratti di diverso tipo: Leone Talia, Paolo Gatti, Gianbattista Fratus, Maria Maddalena Scognamiglio. Tutti i “nominati” si sono difesi affermando di essere stati assunti attraverso processi di selezione pubblica regolari.

Come dicevamo in apertura, le critiche sono arrivate anche dal centrodestra, dagli ex colleghi di Forza Italia. Tra di essi netta è l’accusa di Alessandro De Chirico, membro del coordinamento cittadino di Milano, che non esita ad attaccare: “Auspichiamo che la Corte dei Conti apra un fascicolo per verificare se nell’assegnazione dei posti di lavoro in Serravalle e Pedemontana sono state commesse delle irregolarità”. Questa la richiesta di Forza Italia.

“Se le indiscrezioni venissero confermate- continua De Chirico – verrebbe alla luce l’ennesimo “cerchio magico” di alcuni politici che pensano la cosa pubblica come strumento per “sistemare” gli amici, il solito vecchio metodo clientelare di far politica. Le vicende romane e governative hanno già smascherato il modo di far politica di alcuni componenti del Nuovo Centro Destra attaccati alla poltrona piuttosto che all’ideale liberale per cui furono eletti nel Popolo della Libertà”.

In chiusura un attacco più mirato: “Sorprende che tra i nomi elencati nell’articolo ci siano anche giovani che in televisione dichiarano di far politica per passione, ma che nei fatti pensano ad altro, sventolando il proprio curriculum anche se gli incarichi non c’entrano nulla con il proprio percorso professionale. Auspico che il mio partito, Forza Italia, faccia luce sulle posizioni dei propri tesserati eventualmente coinvolti. Se vogliamo inaugurare un nuovo corso ne va della nostra credibilità”. Così Alessandro De Chirico, membro del coordinamento cittadino di Forza Italia e consigliere di Zona 7.

Assunzioni quindi che fanno discutere, e sollevano polemiche trasversali. La Provincia di Milano cessa di esistere accompagnata fino in fondo dalle polemiche politiche. Un triste finale.

Gabriele Legramandi

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