5.5 C
Milano
venerdì, 19 Aprile, 2024

MILANO, KLIMT ALLE ORIGINI DEL MITO. Grande successo a Palazzo Reale per il decadentismo del pittore viennese

- Advertisement -spot_imgspot_img
Annunci sponsorizzatispot_imgspot_img

“Klimt alle origini del mito” è il titolo dell’esposizione che Palazzo Reale accoglie fino al 13 luglio, realizzata in collaborazione con il Museo Belvedere di Vienna, promossa dal Comune di Milano-Cultura e prodotta da Palazzo Reale, 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e Arthemisia Group. E’ interamente curata da Alfred Weidinger, affermato studioso di Klimt e vice direttore del Belvedere, e si avvale della collaborazione per l’Italia della studiosa klimtiana Eva di Stefano. Quattro mesi in cui si potrà ammirare il pittore viennese protagonista della Seccesione, che definiva l’opera d’arte “un ‘avventura della mente”.

La mostra ha aperto i battenti mercoledì scorso e sta già riscuotendo un vasto consenso (con tanto di coda davanti a Palazzo Reale durante161205500-103f4502-3852-4aa8-8ffd-9e3fae8f64a8-th il weekend). Sono una ventina in tutto i dipinti ad olio di Gustav Klimt che il pubblico potrà ammirare, accompagnati da disegni, stampe e molti altri documenti; una raccolta  straordinaria se si pensa che sono circa 100 al mondo i dipinti e gli  affreschi del maestro di cui si ha notizia e che il Museo  Belvedere, in occasione del 150° anniversario della nascita di  Klimt, ha esposto. Straordinaria occasione per una esperienza immersiva è poi la riproduzione del “Fregio di Beethoven” – esposto  nel 1902 a Vienna all’interno del Palazzo della Secessione costruito nel 1897  – che ruba lo spazio di un’intera sala.  Quindi, si entra in un “opera d’arte totale”, massima  aspirazione degli artisti della Secessione Viennese, sulle note  della Nona sinfonia di Beethoven.

Il percorso creato dà la possibilità al pubblico di indagare i rapporti familiari e affettivi  di Klimt, esplorando gli inizi della sua carriera alla Scuola di  Arti Applicate di Vienna e la sua grande passione per il teatro e  la musica, offre poi una panoramica completa attraverso opere provenienti anche da  altri importanti musei, tra cui diversi capolavori come Adamo ed  Eva, il Girasole e Acqua in movimento.  

milano_klimtLa Salomè del 1909, che conclude il periodo dello stile aureo del maestro iniziato con un dipinto dello stesso soggetto datato 1901, è l’immagine simbolo dell’esposizione milanese. Moderna eva che seduce con il corpo è un ritratto di Alma Mahler, all’epoca del loro incontro, prima che conquistasse con il suo fascino in successione, Mahler, Gropius, Kokoschka e Werfel. Alma aveva solo diciassette anni, mentre Klimt, che l’amò perdutamente, ne aveva trentacinque.  L’ambiguità avvolge questa dipinto, a partire dal titolo: “Giuditta/Salomè”, nuova è anche l’iconografia, oscillante tra i vari tipi di pittura, perciò l’incertezza nel titolo è tipicamente klimtiana e qui emerge una donna moderna, sensuale e tragica, abbigliata nel gusto Secessione con arabeschi e innesti geometrici, impreziosita dalle crisografie.

Sono molti gli elementi che creano un clima di fastosità orientale nell’opera di Klimt, tra intrecci di linee curve si affacciano volti umani, segnati da violente passioni, corpi stilizzati e caratterizzati si muovono su un palcoscenico che ha scelto la decorazione come elemento unificante il tutto; dettagli espressionisti esaltano i sentimenti, cari alla letteratura e alla poesia contemporanea. Il decadentismo con Klimt si celebra in modo sublime.

Due sale saranno dedicate al ritratto e al paesaggio, generi prediletti da Klimt dalla fondazione della Secessione. Tre importanti ritratti femminili – Signora davanti al caminetto e i due Ritratto femminile – eseguiti da Gustav Klimt tra il 1894 e il 1898, approfondiscono il primo tema, illustrando, al tempo stesso, il particolare rapporto dell’artista col genere femminile. In esposizione anche alcune lettere d’amore scritte a Emilie Flöge, scoperte in tempi recenti, che gettano luce sull’intimità della sua vita amorosa. Nella sala dei paesaggi, oltre a due importanti dipinti di Klimt – Dopo la pioggia e Mucche nella stalla – è offerta una panoramica sul paesaggismo austriaco del tempo, dalle prime tendenze impressionistiche di fine Ottocento ai dipinti secessionisti di Carl Moll e di Koloman Moser. 

Simona Belluccio

- Advertisement -spot_imgspot_img

Ultime notizie

- Advertisement -spot_img

Notizie correlate

- Advertisement -spot_img