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giovedì, 28 Marzo, 2024

MILANO IN DEFLAZIONE, DOPO 50 ANNI. Il centrodestra attacca Pisapia

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Milano e’ quinta fra le grandi citta’ italiane con la maggiore flessione dei prezzi al consumo registrata ad agosto rispetto allo stesso mese del 2013. In base ai dati comunicati da Istat che registrano un Paese in deflazione per la prima volta dopo oltre 50 anni, Milano si colloca quinta, con una variazione tendenziale di -0,3%, nella “classifica” dei 15 capoluoghi con piu’ di 150mila abitanti che registrano la riduzione su base annua dei prezzi al consumo: la precedono nell’ordine Venezia (-0,8 %), Verona, Torino e Livorno, mentre Roma la segue con -0,2%. Con lo stesso tasso di Milano sono Bari, Firenze e Trieste. Per quanto riguarda invece la variazione dei prezzi ad agosto rispetto al mese di luglio, a Milano si registra un incremento dello 0,1%, fra i piu’ bassi fra le grandi citta’ (le variazioni sono fra lo 0,8% di Ravenna e il -0,3% di Bologna). Su base regionale, il tasso tendenziale Lombardia rispetto ad agosto 2013 e’ pari a -0,2%.ù

Tra i commenti della politica locale Mariastella Gelmini parla per Forza Italia:”Tra le città in deflazione c’è anche Milano. La notizia è tremenda: che il capoluogo lombardo abbia raggiunto questo livello di crisi è deprimente per tutto il Paese, anche simbolicamente, poiché Milano è la locomotiva nazionale e se si ferma è l’Italia intera a regredire. Milano paga una crisi generale aggravata da un’amministrazione cittadina senza alcun senso della realtà, che si balocca con iniziative lunari, del tutto ornamentali. Un’amministrazione che non solo non fa nulla per creare lavoro e sviluppo (compito non certo nelle corde della sinistra) ma che addirittura pone ostacoli sul cammino della ripresa”. L’onorevole azzurra, coordinatrice regionale del partito, previene le critiche: “Non ci si venga a dire che la Giunta Pisapia non c’entra con il crollo di Milano. C’entra eccome: le tasse e i continui rincari, le briglie normative del regolamento edilizio, le norme restrittive sul commercio, i continui ‘no’ agli investitori attraverso bandi che vanno regolarmente deserti, il degrado e l’insicurezza in cui ha gettato interi quartieri e che ne deprimono la vivacità, uno per tutti, corso Buenos Aires e Porta Venezia. Questa è la campana che suona per Pisapia. I milanesi sono sempre più poveri”. Poi la proposta: “Attualmente è in discussione il bilancio: benissimo, si spostino subito risorse ingenti sulle leve che possono favorire lo sviluppo. Basta con le ridicolaggini arancioni, dai mercatini etnici davanti al Castello ai centri sociali. Basta con le ideone come quella della Fiera di Sinigaglia vicino a corso Vercelli, nel cuore dello shopping milanese”. Così conclude Mariastella Gelmini.

Critiche a Pisapia su questo dato arrivano anche da Riccardo De Corato, Fratelli d’Italia:“Da motore dell’economia a città in deflazione: ecco la triste parabola di Milano. Se la deflazione non viene combattuta rischia di innescare una spirale pericolosissima che aggraverebbe ancora di più la recessione. E’ chiaro che è un problema nazionale, ma cosa sta facendo il Comune di Milano? Raddoppia le tasse, soffoca il commercio, non risolve i problemi di sicurezza e di degrado dilagante… Con queste premesse dell’abbinata Renzi-Pisapia la brutta notizia che è arrivata oggi non è purtroppo inaspettata”. È amara la conclusione dell’ex vicesindaco: “Anche la locomotiva d’Italia china la testa sull’economia. Però è campione di accoglienza immigrati. Che soddisfazione”.

La Critica

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