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sabato, 20 Aprile, 2024

DELIBERA REGOLARIZZAZIONE LEONCAVALLO. A De Corato i conti non tornano

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Dopo che il ritardo nel riceverla lo aveva indotto ha dichiarare:  “Viene il sospetto che non vogliano farmi vedere la delibera sulla regolarizzazione del Leoncavallo”  a Riccardo De  Corato (FdI), vice-presidente del Consiglio Comunale, è stata finalmente recapitata una copia di quanto richiesto.

Rimangono comunque molti dubbi sul perché,  un documento così delicato, che dovrà essere approvato dal Consiglio non sia stato mandato subito ai consiglieri. Come aveva precisato De Corato: “Non è una questione di regolamento, bensì di opportunità politica. Se c’è in ballo un discorso così serio, chiedo rispetto per l’opposizione che ha diritto di essere informata”. Vediamo quali considerazioni ne ha tratto avendola finalmente fra le sue mani.

De Corato esordisce con una lamentela: “Alle 17,30 dell’8 agosto è arrivata la mail dal presidente Rizzo, senza però gli allegati. Allegati che sono fondamentali per avere un quadro preciso della permuta e della questione economica”. Poi spiega: “Nella nuda delibera infatti sono riportate le cifre sui diversi immobili in questione, senza ulteriori specifiche. Appena avremo tutti i documenti li invieremo alla Corte dei Conti perché controlli che neanche un euro sia stato speso dai contribuenti per questo colpo di mano del Comune”.

L’ex vice sindaco, pur non avendo a sua disposizione tutto il materiale necessario, riesce comunque ad individuare dei punti controversi:  “Nell’ultimo punto si legge: Restano a carico dell’Amministrazione comunale solo le spese, imposte e tasse connesse alla propria acquisizioni. Fermi tutti! Non doveva essere un’operazione a costo zero? A quanto ammontano queste spese? I milanesi pagheranno le tasse di un gruppo di abusivi fuorilegge che non paga tasse da quasi mezzo secolo?”

Nella delibera continua De Corato – il Comune scrive che vuole investire sugli spazi per la creatività, per la cultura e per le espressioni artistiche dei milanesi a partire dai più giovani. Devo essermi perso il bando pubblico – ironizza De Corato – in cui tutte le realtà giovanili e culturali della città possono partecipare per entrare nello spazio di via Watteau. Se il Comune vuole dare immobili ai giovani, a noi sta benissimo, purché siano innanzitutto non persone che calpestano le leggi da decenni e poi che siano scelti tra tutte le piccole realtà giovanili che animano Milano e che hanno l’unica pecca del farlo con discrezione e seguendo le regole”.

De Corato continua l’analisi senza risparmiare rilievi e critiche: “Poi il Comune parla di immobili oggi di difficile gestione sociale. Ah, ecco come si gestisce una metropoli: se uno crea problemi e perpetra decenni di violenze, come dimostrerò col mio dossier appena la delibera arriverà in Consiglio, gli si stendono tappeti rossi purché smetta di dare noie. Grande prova di polso del Comune! Invece di premiare i cittadini onesti, china la testa di fronte a quelli disonesti perché non è in grado di imporsi”.

De Corato è comunque soddisfatto di quanto letto perché gli permetterà di dare battaglia come promesso: “Devo ammettere che c’era una ragione perché si voleva tardare l’arrivo di questa delibera nelle mani dell’opposizione: ci sono talmente tante falle – conclude – che non vedo l’ora arrivi in Consiglio”.

La Critica

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