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venerdì, 19 Aprile, 2024

MARO', FACEBOOK, STATO, PATRIA. La vergogna è social, l'Italia non esiste, le tasse però sono reali

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Il fuciliere di marina Massimiliano Latorre ieri ha avuto un malore ed è stato immediatamente ricoverato. All’inizio si è parlato di Ischemia, più tardi il fratello ha rivelato che in realtà si è trattato di Ictus “in una zona profonda del cervello”. Il ministro della Difesa Roberta Pinotti è subito volata in India, a New Dehli, dove è ricoverato il militare. Sempre ieri ha avuto una larga risonanza mediatica lo sfogo della figlia di Massimiliano Latorre, Giulia, che su Facebook non ha trattenuto la sua esasperazione: “Si è vero mio padre sta in ospedale xk nn sta bene ed ha avuto una mancanza. Ma voi Italia, fateli restare li un altro po’ ! Vi preoccupare di portare qui gli immigrati che bucano le ruote xk vogliono soldi e nn vi preoccupare dei vostri fratelli che combattono per voi, e alcuni perdono la vita. Complimenti Italia, ci state portando alla morte per tante cose!”.

In quelle abbreviazioni e in quegli errori da sistema di scrittura T9, scopriamo la dimensione privata di una vicenda paradossale per tutta la nostra nazione. Una figlia preoccupata per la sorte di suo padre deve prendersela, a ragione, con le istituzioni perchè in 4 anni non sono mai riuscite a proteggere i propri militari. E così da 4 anni due fucilieri della marina, mandati dall’Italia a proteggere la flotta navale mercantile, sono sequestrati da un paese che ha violato ogni norma di diritto internazionale, nonchè di non considerare l’Italia uno Stato di diritto.

Emblematico come l’inconsistenza di uno Stato venga tradotta da uno sfogo naturale e spontaneo di una figlia, tra “xk”, “nn” ecc. Emblematico, perchè dà un’idea del fondo del barile che stiamo raschiando da ormai più di qualche anno. Completamente piegati a logiche di politiche estere di altri stati, al traino di tutti padroni di niente, non riusciamo a portare a casa due nostri militari, uno peraltro ora in cattive condizioni di salute. Come può uno stato che non riesce a proteggere chi ha giurato di servirlo, come può riuscire a prendersi cura dei propri cittadini?

Queste sono le naturali conseguenze di questa assurda vicenda, che tra una slide e l’altra, tra una leopolda e un big bang non riusciamo più a discernere. La storia repubblicana è iniziata con un grande italiano che andò a Parigi a battere i pugni sul tavolo di fronte a paesi che fino un giorno prima erano suoi nemici in guerra, e difese la sua patria in riunioni dove l’Italia non avrebbe dovuto neanche presentarsi. Oggi la potenza mediatica di un post su Facebook scritto con la spontaneità di una figlia riesce a mettere a nudo l’inconcludenza di politici e istituzioni di uno Stato evanescente. Reale e concreto solo quando si parla di tasse.

Gabriele Legramandi

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