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sabato, 20 Aprile, 2024

Le difficoltà nelle scelte

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In Italia, seppur alcuni investitori se la cavino ottimamente in fatto di decisioni e scelte finanziarie, la media di “alfabetismo finanziario” non è alta e spesso l’investitore non ne è consapevole. Un comportamento simile potrebbe causare al portafoglio delle perdite tali che ci vorrebbero anni per recuperarle.

Questa situazione, compresa la fretta e l’ansia di recupero, porta l’investitore ad accrescere il rischio e, a volte peggiorare la situazione ed entrare in una spirale nella quale non si vede la via d’uscita.

E’ come il malato che pensa di curarsi da solo senza sentire il parere o farsi visitare dal proprio medico.
Possiamo distinguere diversi tipi di imperizia. Per esempio la maggior parte degli investitori non è in possesso di tutte le informazioni sullo strumento od il sottostante e magari conosce solamente la storia recente dei rendimenti, oppure si basa solo sulla performance più recente senza pensare che i rendimenti passati (che non sono garanzia
di rendimenti futuri), servono però a farsi un’idea del rendimento e del rischio dell’investimento stesso.
Altro esempio; succede spesso che non si sappiano alcune nozioni basilari come la diversificazione e che un fondo comune è molto più diversificato di un’azione od una obbligazione oppure non si vada più a fondo nel valutare attentamente strumenti che offrono la garanzia del capitale od un minimo di rendimento garantito.
Oggi più che mai è fondamentale potersi affidare a professionisti seri che pianificano e curano in modo corretto e senza conflitti di interesse il patrimonio dei loro clienti. Tali figure andrebbero viste alla pari di altre categorie quali l’avvocato, il notaio od il commercialista.

Antonio Fabbrocino
Giornalista

Antonio Fabbrocino
Giornalista

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