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giovedì, 28 Marzo, 2024

LA RIVOLUZIONE DELLA MODA DI TIMOTHÉE CHALAMET

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di Stefano Sannino

Innalzato all’Olimpo Holliwoodiano dalla sua interpretazione in “Chiamami col tuo nome” Timothée Chalamet è, ad oggi, uno dei giovani attori più seguiti e mormorati sia nel mondo della recitazione, che nel mondo della moda, per la sua presenza efebica sui red carpet.
Timothée è l’esemplificazione di una tendenza recente, di annichilamento dei classici standard mascolini di bellezza, in favore di un’apparenza più femminea, efebica e decisamente meno tradizionale.
Questo tipo di bellezza, completamente rivoluzionaria nel mondo dello show-business e della recitazione, non può che esemplificarsi con le scelte stilistiche, che il giovane attore fa per i suoi red carpet.
1,72 m di altezza, capelli castani mossi ed indomiti e molto giovane (appena 23 anni), Timothée è l’ambasciatore di una rivoluzione che sta colpendo tutti.


Egli – ha affermato – non collabora mai con uno stylist personale, ma preferisce instaurare direttamente un dialogo con gli stilisti per creare degli outfit che suscitino emozione e travolgimento nel pubblico. Per la cerimonia dei Golden Globe, ad esempio, non ha indossato il classico smoking maschile, ma ha scelto una pettorina di Vuitton impreziosita da punti luce.

Anche per la presentazione del suo nuovo film targato Netflix “The King”, il giovane Chalamet ha scelto un outfit targato Vuitton: una preziosissima felpa composta di 3000 cristalli Swarovski e 15,000 paiettes. Un capo, che per essere realizzato ha richiesto circa 15 ore di lavoro.
Alta moda quindi, sì, ma sempre informale; come nel caso del completo firmato Sarah Burton x McQueen che ha indossato per la première londinese di “Beautiful Boy.”

Mentre quindi fino a qualche anno fa, la tendenza degli attori holliwoodiani è stata quella di puntare sulla propria mascolinità, accentuando caratteri fisici quali muscolatura e fisico, Timothée si sta ritirando in un ritorno ad un concetto di bellezza più classico, quasi ellenico. Le forme maschili vengono soppiantate dalla scelta artistica dei copioni, per evitare di scadere in scelte che potrebbero minare la serietà della carriera, mentre la classica scelta dello smoking viene investita dalle forme efebiche degli abiti dei red carpet.

Queste scelte, che potrebbero apparire banali ad un occhio poco attento, esemplificano invece alla perfezione una tendenza contemporanea che è proprio quella della non identificazione binaria tra maschile e femminile, quanto piuttosto nel riconoscimento dell’importanza dell’individuo e della sua interiorità. Timothée, che si definisce eterosessuale, si è fatto ambasciatore di una battaglia che riguarda tutta l’umanità e che può essere combattuta anche attraverso una scelt “banale” come quella di un abito.

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