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giovedì, 28 Marzo, 2024

LA NUOVA OFFENSIVA ISLAMICA. A favorirla Barack Obama

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Tra due anni gli Stati Uniti saranno chiamati al voto per eleggere il nuovo Presidente ed Obama, ora, ha un’ultima missione da compiere: dare il colpo di grazia al Paese che, teoricamente,  rappresenta ma che,  in pratica,  sta distruggendo,  soprattutto nel campo della politica estera. È ovvio, ormai,  che gli U.S.A., con l’amministrazione Obama,  hanno perso quello status di superpotenza e l’area di influenza americana si è molto ristretta a beneficio di Russia e Cina.  Persino i suoi storici alleati,  come Israele, Egitto,  Arabia Saudita,  stanno cercando, ed allacciando, nuove alleanze militari al fine di contrastare i pericoli creati dai nuovi “amici” del presidente americano. 

La “primavera araba” non è stato che l’inizio di una strategia volta a gettare nel mondo arabo laico il germe dei regimi teocratici che avrebbero portato,  in un secondo momento,  al successo del piano politico dei Fratelli Musulmani: il califfato.

Fallito il piano in nord Africa,  il progetto si è esteso senza successo anche in Siria ed ora, causa un governo debole,  è penetrato anche in Iraq col braccio armato dei fratelli musulmani: l’ISIS.

Quest’ultima formazione terroristica è impegnata nel teatro siriano col nome di “ribelli siriani” ma sono a tutti gli effetti una diretta emanazione della fratellanza musulmana. Il loro scopo principale è combattere gli infedeli in nome di Allah e portare avanti un vero e proprio genocidio sia di sciiti che di cristiani. L’ISIS è quella organizzazione paramilitare terrorista sannita che ha decimato la più antica comunità cristiana del Medio Oriente: quella siriana.

Vi ricordate le foto dei cristiani uccisi e crocefissi nelle pubbliche piazze che fecero inorridire (solo a parole) persino il Pontefice? Era opera loro e, giusto per non smentirsi, in Iraq,  a Mosul per l’esattezza,  l’ISIS ha dato ordine di distruggere tutte le chiese e luoghi di culto cristiani. 

L’offensiva islamica sunnita è chiaramente atta ad eliminare ogni forma di credo diverso da quello musulmano ed è partita con maggior veemenza in Iraq,  in Kenya,  in Nigeria,  in Somalia e presto si estenderà in Yemen e, viste le ultime notizie,  anche in territorio europeo e soprattutto italiano.

Non voglio fare l’uccello del malaugurio ma recentemente al porto di La Spezia è stato intercettato, e quindi sequestrato, un carico di acciaio speciale per impiego militare. La merce, caricata in nove container e trasportata da una nave cargo cinese,  era destinata ad un’inesistente azienda libanese. Gli accertamenti dell’ufficio della dogana,  hanno permesso di stabilire che il materiale sequestrato era destinato allo sviluppo di armi di distruzione di massa o comunque alla fabbricazione di missili e di armamenti pesanti.

Un fatto simile riporta alla memoria ciò che avvenne in Italia tra il 1979 ed il 1980: i servizi segreti italiani intercettarono un carico di armi che portarono all’arresto, e successiva condanna,  di Abu Anzeh Saleh, un terrorista di stanza a Roma del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina ma anche legato al gruppo “Separat” di Ilich Ramirez Sanchez detto Carlos. A seguito di quella operazione dei nostri servizi segreti,  il FPLP invio’ un telegramma al nostro governo,  un telegramma che, con tono di chi si sente offeso,  si contestava il sequestro dei missili,  se ne richiedeva l’immediata restituzione e si denunciava una violazione di un accordo precedentemente stipulato (lodo Moro).

Il 2 agosto 1980, pochi mesi dopo, l’ala ovest della stazione di Bologna crollava a seguito dell’esplosione di una bomba potenziata,  e con essa si interrompeva la vita di 85 persone. 

Gian Giacomo William Faillace 

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