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giovedì, 25 Aprile, 2024

LA MEMORIA ED IL PERDONO. Noi non sappiamo dimenticare

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Il ravvedimento può avere un valore assoluto? I persecutori possono sedere nella memoria a fianco alle proprie vittime? Questa la riflessione dell’esponente di Fratelli d’Italia Riccardo Decorato:

“Dopo Azzolini assunto in Comune, adesso abbiamo pure Morandini candidato per l’Ambrogino: poi non chiediamoci perché l’Associazione europea vittime terrorismo scrive una lettera a Pisapia. Siamo indignati. Ci piacerebbe essere anche sorpresi ma queste scelte dal nostro sindaco non ci stupiscono.
L’Asevit ricorda che Morando Morandini fu uno dei firmatari negli anni settanta “del famigerato articolo contro il commissario Luigi Calabresi” ed è “il padre dell’ex terrorista Paolo Morandini, coinvolto nell’assassinio di Walter Tobagi”. Dobbiamo dargli la massima onorificenza della città? Questi sono i cittadini illustri per Pisapia?
D’altra parte il Comune di Milano sotto la giunta arancione ha assunto Maurizio Azzolini, ripreso in una foto con una pistola in mano durante una manifestazione in piazza Vetra. Non uccise nessuno ma in quel drammatico giorno venne ammazzato a colpi di arma da fuoco l’agente Antonio Custrà, che lasciò una moglie incinta all’ottavo mese.
Io, da milanese, mi vergogno”

Continua poi De Corato:

“Quindi Pisapia conosce personalmente tutti gli uomini e le donne che hanno ricevuto l’Ambrogino? Quindi chiunque io proponga per l’onorificenza lui lo accetterà perché, non conoscendolo, non potrà dire che lo trova non degno del titolo? Il sindaco deve aver capito di aver sbagliato, perché raramente ho sentito una motivazione tanto debole per respingere un’accusa.

Il fatto poi che Morandini si sia pentito della lettera contro Calabresi lo può sollevare dalla colpa di crederci ancora ma non dal gravissimo atto e dalle sue conseguenze: non continuiamo ad accusarlo semmai, ma non diamogli neanche l’Ambrogino. Un po’ di rispetto per chi ha pagato con la vita o con la perdita dei suoi cari gli anni del terrorismo! Più che rispondere a me il sindaco “di tutti” risponda alla lettera di Giovanni Berardi, figlio del maresciallo ucciso dalla Brigate Rosse nel 1978 e presidente dell’Asevit (Associazione europea vittime terrorismo), che gli aveva chiesto di rinunciare all’onorificenza a Morandini”.

La domanda iniziale è ancora valida. Io credo che la risposta migliore l’abbia data Ratzinger a chi negava l’esistenza dell’Inferno: no, la Giustizia di Dio ci assicura che le vittime non siederanno a fianco ai loro carnefici nel Regno dei Cieli. E’ vero, siamo sulla terra. Ed a Milano, quindi per definizione più vicini all’Inferno che al Paradiso. Ma per una volta Pisapia potrebbe prendere spunto…

Luca Rampazzo

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