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venerdì, 19 Aprile, 2024

Il sistema Italia. Una partita difficile da giocare

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Analisi di un ambiente di gioco non-cooperativo (significa che gli attori dell’habitat per migliorare o mantenere la loro posizione sociale possono farlo solo a scapito di alcuni o tutti gli altri).*

Il Sistema-Italia, come tutti i sistemi irriformabili dall’interno, è assimilabile ad un habitat di gioco cosiddetto non-cooperativo o a somma zero.

Le regole del gioco sono dettate in questo caso da quello che è il sistema di voto e dall’ordinamento politico-istituzionale che le soggiace.

Quindi tutto quello che seguirà è funzionale esclusivamente a chiarire come condurre una competizione che possa provare a vincere, vincolata unicamente al rispetto di queste regole del gioco.

Ovviamente faremo la parte di quelli che il Sistema lo ritengono irriformabile e lo vogliono sostituire del tutto, rispetto agli Elementi che lo compongono e ne permettono la auto-conservazione.

In questo tipo di imprese, quello che occorre tenere sempre presente, è che le regole del gioco sono sempre a favore dello status quo, se così non fosse non ci troveremmo ne di fronte ad un Sistema irriformabile, ne di fronte ad una impalcatura politico-istituzionale che ne è gioco-forza il prodromo di tale Sistema.

Tutte condizioni che calzano a pennello all’anamnesi del Sistema-Italia. Abbiamo, infatti, una parte di elettorato rigido e non contendibile in quanto veicolato al consenso in favore dello status quo dall’intermediazione a questo fine di 2/3 del PIL del paese, abbiamo una rigidità dell’apparato costituzionale in senso lato che non permette di fatto un cambiamento dello stato di cose esistenti, se non attraverso una mobilitazione di consenso quasi sempre fuori dalla portata di chi non intermedia la spesa pubblica.

C’è, infine, un altro aspetto che rende l’habitat estremamente ostile in questi casi ossia la naturale superiorità tattica di chi difende rispetto a chi attacca.

E’ più facile mantenere una posizione piuttosto che conquistarla sosteneva von Klausewitz, per mantenerla spesso basta un intelligente divide et impera, per conquistarla, invece, altrettanto spesso, occorre concentrare tutte le forze sul punto più strategico dell’obiettivo che vogliamo raggiungere e non è cosa sempre alla portata concettuale ed operativa di tutti gli attori coinvolti nell’eventuale contesa, anzi.

Sembrerebbe quasi un impresa disperata performare con successo un ambiente ostile del genere, tutto sembra lavorare all’unisono contro chi volesse voltare pagina, se ne è avuta una esplicazione lungo tutta l’ultima campagna elettorale per le europee.

Come possiamo risolvere la cosa? Abbiamo detto che il gioco non è cooperativo, che chi difende è avvantaggiato rispetto a chi attacca, il quale, per di più, deve liberarsi da un giogo vessatorio, pur rispettando le regole della contesa date: come possiamo fare per avere una possibilità reale di successo?

Ora che abbiamo sinteticamente caratterizzato i punti di forza del Sistema in essere, vediamo i suoi punti deboli.

Ogni Sistema dato, quando va sotto pressione, tende a polarizzare la sua forza in quelli che sono gli Elementi centrali e strategici che ne garantiscono il funzionamento.

Più è forte la pressione più questa tendenza è evidente.

Il Signore del Castello assediato tanto più il nemico si fa sentire. tanto più si arrocca, non più entro le mura cittadine, ma in quelle della Corte, lasciando la pressione a gravare sul resto degli Elementi che costituiscono il Sistema, che da quel momento in poi pagheranno il prezzo più salato della pressione in atto.

Proprio quello che è avvenuto alle ultime Europee, la ‘gioiosa macchina da guerra’ del PD di Renzi è la Corte del Sistema, più forte che mai, il vecchio centro-destra l’Elemento di Sistema che rappresenta le mura cittadine del Castello che hanno subito i maggiori danni dall’assedio in corso, danni ancora non del tutto calcolabili, al punto che possono mettere addirittura in discussione le ‘relazioni sussistenti e consolidate’ che lo vedevano sodale con la Corte della gioiosa macchina da guerra.

Non si può vincere questa battaglia, con queste regole del gioco, nemmeno a livello puramente teorico, senza sfruttare questa debolezza del nemico.

Saranno così bravi gli assedianti a saperla sfruttare?

Non ci sono più 25 milioni di italiani a sorreggere il Sistema, ve ne sono soltanto 11, forse qualche milione di più, ma sono più forti che mai asserragliati nelle mura strette ed apparentemente invalicabili della Corte di questo Sistema.

Avranno sempre vita facile fino a che potranno contare su tutti gli altri 35 milioni di aventi diritto al voto che si divideranno tra astenuti, assedianti, attaccanti vari e macerie spaesate del vecchio Sistema.

Se non si riesce a mettere tutti quanti, in un modo o nell’altro, contro la ‘gioiosa macchina da guerra’ tanto vale pensare ad altre regole del gioco al fine di poter vincere la partita.

Da qui alle prossime elezioni politiche capiremo quanto siamo stati buoni o cattivi giocatori della partita in corso.

Non è di quelle facilissime da giocare con queste regole.

* Questa definizione di non cooperatività dell’habitat, non deve far pensare a macellerie sociali, ma solo ed esclusivamente al fatto che ogni guadagno o mantenimento di posizione può essere perseguito solo a partire da qualcun altro che ne paga o ne continua a pagare il conto. Sarebbe pure marketing politico affermare il contrario in una situazione strutturale come quella italiana.

Cristiano Mario Sabbatini

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