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giovedì, 28 Marzo, 2024

GLI HIGHLANDER. Storia di una democrazia

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 “Alla fine ne resterà solo uno”, si diceva nel famoso cult-movie. “No, almeno due”, risponderemmo volentieri a questa affermazione. Se non vogliamo rinunciare alla democrazia, sempre minimo 2 devono essere gli Highlander! Non pensiate che anche qualora riuscissimo a fare i conti una volta per tutte con il socialismo reale imperante rappresentato dal PD e dalla sinistra italiana in genere smetteranno di esistere coloro che pensano di sapere cosa sia meglio per gli altri, senza che gli altri glielo abbiano richiesto.

Ci metteremmo comunque la firma, se dovessimo vedercela con i costruttivisti nuovamente in fasce, piuttosto che con l’attuale metastasi che impedisce al paese di respirare e di risollevarsi. Vi saranno sempre epigoni di Jacques Fresco pronti a vaticinare di società delle risorse disponibili, di società guidate da illuminati scienziati, è nella natura umana.

Ma quale democratico vero, a qualunque dei 2 schieramenti appartenga, non vorrebbe che, a contrapporsi a lui nell’arena democratica futura, fossero dei soggetti con i quali, comunque, fosse possibile condividere, non solo a parole, una concezione della politica di puro servizio, una concezione della responsabilità individuale e del merito che non siano solo degli opzional momentanei da sbandierare in prossimità di un’elezione, ma degli imperativi categorici ed, infine, un habitat della civile convivenza depurato da tutto il malaffare al quale siamo stati condannati da più di 50anni di consociativismo prodotto a colpi di intermediazione ai fini del consenso elettorale di gran parte della vita economico-politica e culturale di un’intera società?

Io penso che nessun abitante onesto intellettualmente potrebbe aspirare, in questo momento, a nulla di meglio.

Il primo passo in questa direzione consapevole, da parte di questi 2 soggetti politici del nuovo, può senz’altro essere quello di capire come un nemico in comune ce l’hanno ben davanti agli occhi e che di nessuna alternanza reale si potrà parlare in questo paese senza averlo prima buttato fuori dal Parlamento e dalle amministrazioni locali: il PD.

Mettere sotto la soglia del 50% questo asset centrale del sistema consociativo in essere è la condizione pre-essenziale per poter ambire ad un nuovo e reale sistema dell’alternanza fra coloro che pensano sia l’individuo, la proprietà privata e la sua difesa il metro di paragone per la bontà di ogni habitat civile e chi pensa, invece, che le società hanno un’anima superiore ai singoli individui che la compongono.

Non è la prima volta nella storia che due forze alternative, non solo ad un vecchio sistema, ma anche fra di loro, trovano, nel fare fronte ad un nemico politico comune, anche le cosiddette ‘scelte fondamentali’ per porre le basi di un nuovo, e più adatto ai tempi, positivismo giuridico e costituzionale.

Liberal-conservatori, libertarian vs new socialism, ma per Togliatti ed i grassi parassiti del PD non c’è per il futuro più alcun posto nella storia di questo paese.

Cristiano Mario Sabbatini

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