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giovedì, 28 Marzo, 2024

INNOVAZIONE AMMINISTRATIVA NELLE CITTA' Una possibile Rivoluzione Copernicana

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I nostri circa novant’anni di politica fondamentalmente socialista, impediscono a moltissimi nostri concittadini di immaginare soluzioni diverse da quelle esistenti e quindi di individuare un approccio differente ai problemi, poiché danno per scontato diverse cose che invece potrebbero essere messe in discussione e trovare risultati innovativi.

Pensiamo alle nostre città, governate per lo più tutte con il medesimo criterio, con costi rilevanti e con esisti più o meno soddisfacenti. Tendiamo a scommettere che i più giudichino il governo della loro città più vicina al secondo caso, piuttosto che al primo.

Parlando di Milano e di servizi, pochi sanno, per esempio, che A.T.M., come atre aziende anche private di trasporto, agisce in regime di concessione e che, a quanto ci risulta, in teoria dovrebbe essere rinnovata a scadenza. Eppure, tutti invece danno per scontato che a Milano i trasporti collettivi di persone siano affidati alla Azienda Trasporti Milanesi e nessuno si interroga se non ci potrebbe essere un approccio differente alla questione.

Il risultato è sotto l’occhio di tutti: servizi scadenti, costi, in rapporto a quanto offerto, elevati, il Comune che se ne avvantaggia prelevando soldi dall’azienda in virtù degli aumenti decisi perché l’azienda è sua, a scapito dei cittadini.

La domanda di fondo dovrebbe essere: questo servizio deve essere per forza offerto da una Amministrazione o da una azienda municipalizzata e/o partecipata oppure i soggetti privati possono sostituirsi a queste in maniera più efficiente e possibilmente più economica?

Nel mondo ci sono diversi esempi che rispondono a questo interrogativo scegliendo i privati, anzi, creando intere città private. Per esempio, negli Stati Uniti già 40 milioni di Americani vivono in città private. Vengono chiamate anche “charter city” e l’economista Paul Romer  teorizza la creazione di queste, particolarmente nei Paesi in via di sviluppo.

Se ci guardiamo intorno, abbiamo esempi anche nel passato di città abbastanza assimilabili all’idea di città private o quasi. Pensiamo per esempio a quelle della Lega Anseatica che divenne una rete sempre più estesa, che assunse un grosso peso commerciale nell’economia dell’epoca e quindi politica – fu anche dichiarata una guerra contro la Danimarca che questa perse – e che finì per coinvolgere diverse città tedesche, in parte ora in Polonia, come pure Scandinave, Belghe, Russe, Lettoni, Estoni, Lituane o, addirittura, per un certo periodo, anche città come Londra e Napoli.

Uno dei migliori esempi è Lübeck (Lubecca), come pure Bremen (Brema) ed Hamburg (Amburgo) che tutt’ora conservano nella targa automobilistica questo retaggio essendo l’iniziale del nome della città preceduto da una “H”. (Quindi: HL Hansestadt Lübeck, HB Hansestadt Bremen, HH Hansestadt Hamburg). Ancora oggi, nell’ordinamento della Germania Federale, queste città conservano lo status di Città-Stato.

Abbiamo esempi anche in altri Pesi oppure situazioni curiose, come a Bergen in Norvegia, dove esiste, almeno dal punto di vista architettonico, il ricordo del fondaco di Bryggen, per il quale la città è famosa nel mondo e che ai tempi della Lega era governato in maniera autonoma dai tedeschi che vi abitavano e che erano fisicamente separati dal resto della città da un muro di cinta, non essendo loro consentito normalmente avere contatti con il resto della popolazione.

Tornando ai giorni nostri, esistono esempi di città private che arrivano addirittura a non avere uffici per i dipendenti comunali o per le società parastatali e senza neppure un Municipio. Negli Stati Uniti un esempio paradigmatico è Sandy Springs in Georgia, nei pressi di Atalanta.

Lì i costi della Pubblica Amministrazione sono praticamente pari a zero. Questa cittadina di 49mila anime, grosso modo come Rho, ha iniziato ad operare massicce privatizzazioni per una precisa scelta politica nel 2005. Così mano a mano i servizi sono passati in mano a società private esterne e del tutto indipendenti dalla Pubblica Amministrazione.

Così ora accade che la spazzatura è raccolta dalla URS Corporation di San Francisco ed ad essa ci si deve rivolgere per dei reclami. La Jacob Engineering Group di Pasadena si occupa di gestire il lavoro amministrativo e la sicurezza è affidata, sempre chiamando il 911, alla iXp situata nel New Jersey. Se un residente vuole aprire una attività, lo può fare telefonando ad un numero verde di una società di Coventry. (Avete in mente le file, il tempo perso qui da noi in Camera di Commercio ed uffici affini?) Addirittura, anche servizi come il tribunale, l’ufficio esattoriale ed i vigili del fuoco non sfuggono a questa logica. Il Giudice si occupa quasi esclusivamente di pratiche private al costo di $/h. 100,00.

Agli inizi, per più di cinque anni, un’unica società aveva gestito tutti i servizi, permettendo a Sandy Springs di risparmiare milioni di dollari. Dopo di che il Sindaco (quello c’è ancora assieme ad altri sei dipendenti pubblici) decise di affidarsi ad una pluralità di aziende per coprire i servizi ottenendo così risparmi per altri 7 milioni di dollari. Sandy Springs ora ha i conti del bilancio in ordine, cosa che in Italia per le nostre città ci sogniamo ed anche i sondaggi di ordine qualitativo condotti tra la popolazione hanno riportato dei risultati che evidenziano l’entusiasmo dei cittadini.

Attenzione, però! Le tasse si pagano ancora, in quanto Sandy Springs contribuisce ai conti della Contea di Fulton con 190 milioni di dollari, per circa la metà destinati alle scuole, nonché a quelli federali. In città ci sono tanti centri commerciali, catene di ristoranti, e supermercato H. 24/24 e non vi è una vera strada centrale, un centro, insomma.

Un altro esempio, sempre negli Stati Uniti è la cittadina di Maywood in California che per mettere in ordine i conti h percorso la medesima strada ed ora ha un solo dipendente pubblico, stipendiato dallo Stato.

Sandy Springs non è la prima città americana a introdurre questi criteri di gestione. Maywood, in California, per esempio, vanta un unico dipendente stipendiato dallo Stato, il sindaco, contro i sette di Sandy Springs. La differenza tra le due è che la prima fu costretta all’outsourcing per salvarsi dal fallimento, la seconda incarna un nitido progetto politico: privata per scelta.

Queste città private sono amministrate da un loro regolamento interno, sottoscritto dai cittadini al momento dell’acquisto dell’abitazione e quindi questo crea in seguito meno problemi, in quanto è una libera scelta dei singoli aderire a quel modello. Tutto è ben spiegato e regolato ed alcuni di questi, che di fatto sono contratti, stabiliscono persino il colore che devono avere le abitazioni.

Le motivazioni che spingono queste persone a trasferirsi in città come Sandy Springs, sono in primo luogo la sicurezza che offrono visto che le strade sono costantemente pattugliate, la qualità dei servizi e la qualità della vita.

Nella nostra Italia socialista, questa soluzione sarebbe una rivoluzione copernicana, che richiederebbe molto impegno, molti sforzi, molte lotte per essere attuate, ma che darebbe, alla fine, ne siamo convinti, una città migliore ad un minor costo ai suoi abitanti. Agli antipodi, per esempio, con l’Amministrazione di Pisapia.

Fabio Ronchi

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