di Abbattino
Dopo vari paesi europei, arriva anche in Italia la manifestazione negazionista del Covid 19. Quindi, dopo Pappalardo, fantomatico personaggio dalla giacca e cravatta arancione, senza mascherina e senza distanziamento, scendono in piazza i negazionisti del Covid a Roma; non ha avuto il successo di altre piazze, ma un minimo di seguito c’è stato.
Talvolta importare proteste dall’estero non va sempre bene, come in questo caso, così come negare che ci sia in atto una pandemia forse è un po’ azzardato. È certo che i numeri attuali portano ad un ottimismo, poiché era comprensibile l’aumento dei contagi nel momento più bello dell’anno: le sacre ferie di Agosto. Quando c’è più promiscuità, c’è più scambio anche di coronavirus.
Gli italiani in questo sono stati piuttosto rispettosi e il virus circola con meno vitalità rispetto a qualche mese fa; dire però che il virus non esiste è davvero fuori luogo. Magari si può parlare di esagerazione di alcuni aspetti delle attuali normative, ma non azzarderemmo improbabili giudizi sull’esistenza o meno del virus.
Non siamo ad una psicosi di massa ma di fronte ad un contagio planetario come ve ne sono stati in altri tempi. La peste non era forse così virale nei secoli passati? Con la differenza che la medicina ha fatto passi da gigante al contrario della politica attuale, perché è proprio questo il problema: non confondere la malattia con il malato. Il virus, seppure indebolito, con numeri variabili a seconda delle convenienze, esiste eccome. La politica però non può strumentalizzarlo per imporre regole e privazioni ai cittadini esagerate, bloccando la vita quotidiana in maniera illogica, perché sarebbe altrettanto illogico seguire prescrizioni non giustificate dalla scienza medica.
