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venerdì, 26 Aprile, 2024

#conosciiltuosguardo. TERRORISTI + CHARLIE HEBDO = “FANATISMO” AL QUADRATO (Parte 1)

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di Angelo Portale

Charlie Hebdo ripubblica le caricature su Maometto; nei pressi della vecchia sede del giornale è di nuovo violenza. Stavolta, per fortuna, solo feriti, ma due sono comunque gravi.

Condanno in modo categorico tale atto. Con determinazione però asserisco:

  1. l’irriverenza non è libertà di espressione ma mancanza di rispetto;
  2. ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria (in questo caso purtroppo);
  3. l’ostinazione su strade sbagliate è fanatismo;
  4. la violenza non fa giustizia al sacro ormai oltraggiato.

1. Charlie si definisce giornale satirico. La satira, di per sé, nel suo modo di esprimersi, si serve di strumenti letterari e grafici (caricature) che in un certo qual modo hanno l’intento di colpire e ridicolizzare costumi, concezioni, passioni, credenze.

Io però penso: «Tutto quello che offende il mio prossimo, chiamiamola satira o come vogliamo, non ha diritto di essere, altrimenti chiunque si sentirebbe libero di “satirizzare” su tutto e tutti, ed ognuno poi si sentirebbe libero di difendersi come meglio crede».

Parentesi. Molti modi di esprimersi dei giornali passano come nulla fosse, da un politicamente corretto ipocrita e falso a forme mistificatorie e offensive. In nome della ragione e della libertà, si giustificano pensieri che di ragionevole non hanno assolutamente nulla, che confondono la libertà con l’arbitrarismo, cioè con il capriccioso, l’unilateralità, l’irrispettoso, la sfacciataggine, la strafottenza, la maleducazione, la menzogna, la violenza.

Se la mia parola oltraggia un mio fratello, io non ho nessun diritto di pronunciarla. È giusto denunciare il fanatismo religioso, è doveroso combattere la violenza, condanniamo a voce alta il terrorismo, ma è forse legittimo molestare in nome della laicità la fede dell’altro, qualunque sia? Chiusa parentesi.

Charlie ha forme di espressione, è un dato di fatto, che a volte scadono nello scherno e nella derisione. Charlie non poche volte ha scherzato sulle sciagure degli altri. Ci siamo dimenticati, noi italiani, le vignette sul terremoto di Amatrice o sul ponte di Genova?

L’irriverenza non è libertà di espressione ma mancanza di rispetto; e anche di responsabilità, perché c’è chi quando viene denigrato si lascia offendere e chi risponde in modo pacifico, ma c’è anche chi, invece e purtroppo, dichiara guerra. Poiché c’è questa possibilità, bisogna essere molto prudenti. Triste verità, tangibile realtà.

2. Ora facciamo un ragionamento che non fa una grinza. Se un giornalista dicesse: «Ho il diritto di esprimere liberamente il mio pensiero con la scrittura, per cui sono giustificato a farlo come ritengo più opportuno», il terrorista potrebbe benissimo rispondergli: «Ho il diritto di esprimere la mia credenza/ideologia come meglio credo e, poiché sono convinto che nessuno debba denigrarla, sono giustificato a fare tutto quello che ritengo opportuno per non permetterlo».

Puro fanatismo, senza ombra di dubbio, ma possibile reazione uguale e contraria.

Per i prossimi due punti, vi rimando a sabato!

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6 COMMENTS

  1. Caro Angelo,non sono pienamente d’accordo,la satira è democratica non si tocca!Non è negoziabile è un linguaggio universale.Ideologie fanatiche vorrebbero fare passare come alibi crimini efferati in nome di sacrosanta difesa!Cosa dovremmo dire noi cristiani a difesa delle numerose vignette sul papa,sul Vaticano? La nostra risposta non è la legge del taglione ma un certosino e sano equilibrio mentale.

    • Caro Ezio, grazie del tuo parere. Per quanto riguarda le vignette su papa e cristianesimo io direi la stessa cosa che ho detto qui. La satira non si tocca, ok. Ma la satira non può varcare alcuni limiti che riguardano il rispetto delle fedi e sopratutto quelli della prudenza, come nel caso del terrorismo islamico contro cui protesto ma che purtroppo meglio non aggiungere benzina al fuoco. A che serve? (Sempre secondo il mio parere).
      Grazie caro. Il tuo punti di vista comunque mi arricchisce. Un abbraccio!

  2. Caro Angelo,non sono pienamente d’accordo,la satira è democratica non si tocca!Non è negoziabile è un linguaggio universale.Ideologie fanatiche vorrebbero fare passare come alibi crimini efferati in nome di sacrosanta difesa!Cosa dovremmo dire noi cristiani a difesa delle numerose vignette sul papa,sul Vaticano? La nostra risposta non è la legge del taglione ma un certosino e sano equilibrio mentale.

    • Caro Ezio, grazie del tuo parere. Per quanto riguarda le vignette su papa e cristianesimo io direi la stessa cosa che ho detto qui. La satira non si tocca, ok. Ma la satira non può varcare alcuni limiti che riguardano il rispetto delle fedi e sopratutto quelli della prudenza, come nel caso del terrorismo islamico contro cui protesto ma che purtroppo meglio non aggiungere benzina al fuoco. A che serve? (Sempre secondo il mio parere).
      Grazie caro. Il tuo punti di vista comunque mi arricchisce. Un abbraccio!

  3. Caro Angelo,non sono pienamente d’accordo,la satira è democratica non si tocca!Non è negoziabile è un linguaggio universale.Ideologie fanatiche vorrebbero fare passare come alibi crimini efferati in nome di sacrosanta difesa!Cosa dovremmo dire noi cristiani a difesa delle numerose vignette sul papa,sul Vaticano? La nostra risposta non è la legge del taglione ma un certosino e sano equilibrio mentale.

    • Caro Ezio, grazie del tuo parere. Per quanto riguarda le vignette su papa e cristianesimo io direi la stessa cosa che ho detto qui. La satira non si tocca, ok. Ma la satira non può varcare alcuni limiti che riguardano il rispetto delle fedi e sopratutto quelli della prudenza, come nel caso del terrorismo islamico contro cui protesto ma che purtroppo meglio non aggiungere benzina al fuoco. A che serve? (Sempre secondo il mio parere).
      Grazie caro. Il tuo punti di vista comunque mi arricchisce. Un abbraccio!

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