7.9 C
Milano
giovedì, 28 Marzo, 2024

#CONOSCIILTUOSGUARDO. FATTI UN REGALO: REGALATI A DIO!

- Advertisement -spot_imgspot_img
Annunci sponsorizzatispot_imgspot_img

di Angelo Portale

Matteo 22,15-21

15 Allora i farisei, ritiratisi, tennero consiglio per vedere di coglierlo in fallo nei suoi discorsi. 16 Mandarono dunque a lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità e non hai soggezione di nessuno perché non guardi in faccia ad alcuno. 17 Dicci dunque il tuo parere: È lecito o no pagare il tributo a Cesare?». 18 Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché mi tentate? 19 Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. 20 Egli domandò loro: «Di chi è questa immagine e l’iscrizione?»21 Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».

*********

L’iscrizione e l’immagine sulla moneta si riferiscono a Cesare. Bisogna quindi dargli quello che gli appartiene. In una prima interpretazione, il testo invita i cristiani a non dimenticarsi del fatto di vivere in questo mondo rispettando le leggi. Lungi quindi da Gesù voler istigare all’opposizione contro il potere costituito per tutto ciò che riguarda l’essere cittadini responsabili.

Io però voglio concentrarmi sulla seconda parte dell’espressione: rendere a Dio quel che è di Dio e non per non dare a Cesare quel che è di Cesare, ma per fare ciò che più ci conviene.

A mio avviso gli atei non esistono. Ognuno infatti a modo suo ha il suo dio. Ogni uomo è un fabbricante di idoli. Nessuno escluso.

Ogni uomo ha necessità di avere qualcosa di assoluto e, se non è Dio, lo sarà qualcos’altro: la conoscenza, il lavoro, i soldi, il parere degli altri, il successo, e una miriade di altre cose buone in sé ma che noi trasformiamo in idoli.

Ogni assoluto che non è Dio sembra promettere chissà cosa ma si trasforma in un dittatore opprimente.

In questo imperativo di Gesù non ci vedo tanto un ordine da “bacchettone” ma un invito molto fermo a fare una cosa che ci conviene! Conviene a noi dare a Dio quel che è di Dio, non a Lui!

Dio non è uno strozzino ma una cassaforte che ridà con gli interessi del centuplo.

A Dio appartiene l’uomo. L’uomo senza Dio diventa vittima e carnefice di se stesso e degli altri. Ne stiamo vedendo i frutti. Noi, senza Dio, svaniamo. Oppressi tra preoccupazioni, impegni, paure, idoli. Ridarci a Dio significa salvare noi stessi. Se vuoi salvarti devi darti a Dio.

A chi stai dando la parte più importante di te stesso? Se ti dai a Dio hai solo da guadagnarci. Se ti dai a Dio diventi libero. Se ti dai a Dio non sarai più oppresso dal non senso. Se ti senti oppresso è perché ti sei sottomesso o ti sei lasciato sottomettere da qualcosa che consideri assoluto e ti sta ciucciando la vita.

Cosa va dato innanzitutto a Dio? Secondo me la fiducia. La tua fiducia! Dio ti sta richiedendo fiducia. Se tu hai fiducia in Lui, Lui può mostrarti quanto può essere onnipotente nella tua vita. Altrimenti non può fare nulla perché dovrebbe andare contro il tuo volere.

Vuoi farti il regalo più azzeccato? Regalati a Dio. Consegnandoti a Lui riceverai sia la parte migliore di te sia Lui stesso!

- Advertisement -spot_imgspot_img

Ultime notizie

- Advertisement -spot_img

Notizie correlate

- Advertisement -spot_img

24 COMMENTS

  1. Buonasera prof, come dice lei, anche se mi definisco atea, ho un idolo pure io. Per me tutto, dalla terra ai nostri stessi corpi, è mosso da differenti forme di energia, la quale non può né essere distrutta né creata. Cambia semplicemente forma o si sposta in qualche altro posto, come il calore. Mi piace pensare che l’energia vitale di un corpo un giorno vada ad animarne un altro. Il messaggio che lei intende dare è un bel messaggio, aggiungerei che per salvarci dovremmo prima di tutto contare su noi stessi e sulle nostre forze, senza adagiarci al pensiero che ci sia qualcuno a vegliare su di noi.
    Detto ciò, concordo sull’importanza della fiducia, la quale può essere riposta in Dio, o in se stessi e nell’energia, o negli altri; l’importante è aggrapparsi ad un pensiero positivo che ci possa sempre rassicurare 🙂

  2. Buonasera prof, come dice lei, anche se mi definisco atea, ho un idolo pure io. Per me tutto, dalla terra ai nostri stessi corpi, è mosso da differenti forme di energia, la quale non può né essere distrutta né creata. Cambia semplicemente forma o si sposta in qualche altro posto, come il calore. Mi piace pensare che l’energia vitale di un corpo un giorno vada ad animarne un altro. Il messaggio che lei intende dare è un bel messaggio, aggiungerei che per salvarci dovremmo prima di tutto contare su noi stessi e sulle nostre forze, senza adagiarci al pensiero che ci sia qualcuno a vegliare su di noi.
    Detto ciò, concordo sull’importanza della fiducia, la quale può essere riposta in Dio, o in se stessi e nell’energia, o negli altri; l’importante è aggrapparsi ad un pensiero positivo che ci possa sempre rassicurare 🙂

  3. Buonasera prof, come dice lei, anche se mi definisco atea, ho un idolo pure io. Per me tutto, dalla terra ai nostri stessi corpi, è mosso da differenti forme di energia, la quale non può né essere distrutta né creata. Cambia semplicemente forma o si sposta in qualche altro posto, come il calore. Mi piace pensare che l’energia vitale di un corpo un giorno vada ad animarne un altro. Il messaggio che lei intende dare è un bel messaggio, aggiungerei che per salvarci dovremmo prima di tutto contare su noi stessi e sulle nostre forze, senza adagiarci al pensiero che ci sia qualcuno a vegliare su di noi.
    Detto ciò, concordo sull’importanza della fiducia, la quale può essere riposta in Dio, o in se stessi e nell’energia, o negli altri; l’importante è aggrapparsi ad un pensiero positivo che ci possa sempre rassicurare 🙂

  4. Buongiorno Angelo, regalarci a Dio e’ indubbiamente il regalo più bello che possiamo fare proprio a noi stessi, in fondo é a lui che apparteniamo. Uno degli amici che ho nel gruppo cattolico dell’amore misericordioso della beata Madre Speranza, alla fine di qualsiasi cosa si parli o si discute, ama sempre dire che x fortuna ci sta Lui ed e’ solo a Lui che dobbiamo guardare. Ciao

  5. Buongiorno Angelo, regalarci a Dio e’ indubbiamente il regalo più bello che possiamo fare proprio a noi stessi, in fondo é a lui che apparteniamo. Uno degli amici che ho nel gruppo cattolico dell’amore misericordioso della beata Madre Speranza, alla fine di qualsiasi cosa si parli o si discute, ama sempre dire che x fortuna ci sta Lui ed e’ solo a Lui che dobbiamo guardare. Ciao

  6. Buongiorno Angelo, regalarci a Dio e’ indubbiamente il regalo più bello che possiamo fare proprio a noi stessi, in fondo é a lui che apparteniamo. Uno degli amici che ho nel gruppo cattolico dell’amore misericordioso della beata Madre Speranza, alla fine di qualsiasi cosa si parli o si discute, ama sempre dire che x fortuna ci sta Lui ed e’ solo a Lui che dobbiamo guardare. Ciao

  7. Caro Angelo, Gesu’giustamente ci ricorda che cio’ che non è nostro,in questo caso il tributo di Cesare, va reso al leggittimo proprietario.Ma il messaggio che Gesu’ vuole darci e’ molto piu’pregnante,ovvero che il nostro destino è nelle mani di Dio (vedi quel che appartiene a Dio…).Purtroppo siamo proprio noi cristiani o pseudo cristiani a non crederci fino in fondo.Siamo abituati culturalmente a dare alla parola “destino” un significato nefasto.Dobbiamo maturare l’esperienza di fidarci anche quando le cose non vanno per il giusto verso ricordandoci che il destino della nostra storia lo fa Dio,e se Dio è amore scrivera’ sempre dritto nella nostra vita anche quando sembra che tutto vada storto e non comprendiamo.

  8. Caro Angelo, Gesu’giustamente ci ricorda che cio’ che non è nostro,in questo caso il tributo di Cesare, va reso al leggittimo proprietario.Ma il messaggio che Gesu’ vuole darci e’ molto piu’pregnante,ovvero che il nostro destino è nelle mani di Dio (vedi quel che appartiene a Dio…).Purtroppo siamo proprio noi cristiani o pseudo cristiani a non crederci fino in fondo.Siamo abituati culturalmente a dare alla parola “destino” un significato nefasto.Dobbiamo maturare l’esperienza di fidarci anche quando le cose non vanno per il giusto verso ricordandoci che il destino della nostra storia lo fa Dio,e se Dio è amore scrivera’ sempre dritto nella nostra vita anche quando sembra che tutto vada storto e non comprendiamo.

  9. Caro Angelo, Gesu’giustamente ci ricorda che cio’ che non è nostro,in questo caso il tributo di Cesare, va reso al leggittimo proprietario.Ma il messaggio che Gesu’ vuole darci e’ molto piu’pregnante,ovvero che il nostro destino è nelle mani di Dio (vedi quel che appartiene a Dio…).Purtroppo siamo proprio noi cristiani o pseudo cristiani a non crederci fino in fondo.Siamo abituati culturalmente a dare alla parola “destino” un significato nefasto.Dobbiamo maturare l’esperienza di fidarci anche quando le cose non vanno per il giusto verso ricordandoci che il destino della nostra storia lo fa Dio,e se Dio è amore scrivera’ sempre dritto nella nostra vita anche quando sembra che tutto vada storto e non comprendiamo.

Comments are closed.