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sabato, 20 Aprile, 2024

BERLUSCONI ASSOLTO: ORA CHE SUCCEDERA'? L'esigenza di rinnovamento non può più essere ignorata

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Tralascerò il fatto che per l’ennesima volta nella storia di questa Repubblica i fatti politici più notevoli sono le sentenze della magistratura. Tralascerò anche il masochismo della nostra politica, che per anni si è impegnata a disegnare all’estero Berlusconi, premier della Repubblica Italiana, come il peggior criminale pappone e ninfomane. Parlerò di politica, di ciò che succederà.

Nota era l’apprensione e la tensione angosciosa di Berlusconi negli ultimi mesi, dopo l’assegnazione ai servizi sociali e l’attesa di questa sentenza d’appello, che poteva rendere anche solo gli arresti domiciliari un miraggio lontano. Una tensione e una debolezza che inevitabilmente è ricaduta a pioggia su tutto il partito e sul centrodestra intero. È stato chiaro che con Berlusconi debole tutto il centrodestra, e in primis Forza Italia, non solo non vince ma rischia di scomparire.

La sentenza, ora, ci fa riflettere sul passato, a tutti gli eventi politici drammatici avvenuti dopo il 2010, quando iniziò lo scandalo di Karima El Marough, di mestiere Ruby Rubacuori. Nel maggio 2011 il centrodestra perde a Milano, con una campagna fortemente incentrata sulle vicende del leader scosso appunto da un mare di inchieste e processi della magistratura.

Poi si prosegue, tra i risolini del duo Sarkozy-Merkel, con la regia di Giorgio Napolitano, cade il governo Berlusconi, e al suo posto arriva Mario Monti, l’uomo della provvidenza durato giusto il tempo di un IMU. Ancora elezioni, nel 2013, dove Berlusconi risorge, rischiando di vincere. Poi è un’altra sentenza che segna la svolta, quella per frode fiscale: Berlusconi sembra uscito di scena e naturale è il divorzio in casa in PDL, con intere correnti del partito che si costruiscono una nuova casa vicina al moderatissimo e cattolicissimo Enrico Letta, tenendo in piedi il suo precario Governo.

Poi la paura: Berlusconi si sente isolato, teme le decisioni della magistratura, cerca alleati, e “abbraccia” Matteo Renzi, diventando il suo maggiore e imbarazzante sponsor. Tanto da provocare la valanga del PD alle elezioni europee: un 40% storico, che solo la DC aveva raggiunto. Intanto i magistrati hanno concesso a Berlusconi i servizi sociali, ma pende la sentenza Ruby, che può far tornare Berlusconi in carcere. Ora è arrivata: assolto.

Il procsso ha cambiato l’Italia in pochi anni, ora c’è la conferma che era una grossa bufala. La politica non può non prenderne atto. In particolare Forza Italia: da più parti, dalla base fino alla punta, si chiede da tempo un avvicendamento ai vertici, soprattutto dopo scelte maldigerite come l’avvicinamento inedito alle lobby gay. Ora che ne sarà del rinnovamento? Ci sarà o ci potrà essere?

Evidente è che Berlusconi rimarrà ancora sulla scena, e dopo questa sentenza sarà anche piuttosto libero di pensare con meno angoscia al partito. Se può essere un bene nell’immediato a livello di sondaggi e di voti, non è così per il futuro. Torna infatti un tappo non indifferente al ricambio e a una visione che non si limiti a gestire l’esistente ma che crei qualcosa in grado di andare avanti.

Quello che ora serve al partito e a Forza Italia è superare la leadership di Berlusconi, e questo forse è solo Berlusconi che può farlo senza traumi. Un cambio però serio e vincente, non un giornalista pacioccone come Toti, né un carrierista professionista come Alfano. Una guida carismatica che possa riportare gli Italiani a votare, e a votare per il vero centrodestra, non più per quello camuffato e cialtrone di Renzi.

È il momento di lavorare per riunire davvero i moderati, con una proposta politica chiara, un progetto che duri nel futuro, alternativo a Renzi e che non lo insegua, attraverso una leadership nuova e vincente. Questo è ciò che nel centrodestra si chiede da tempo, ma i progetti  tentati da fuori sono falliti prima ancora di iniziare, come il Nuovo Centrodestra. Da dentro invece la scalata di Fitto suona di assalto alla diligenza più che di rinnovamento.

È possibile tutto questo con Berlusconi ora saldamente al suo posto di leader? È difficile, ma è l’unica strada che resta al centrodestra se vuole sopravvivere. Berlusconi seppur assolto veleggia comunque verso gli ottant’anni, e non è più in grado di incarnare le esigenze di riforme e rinnovamento del paese, soprattutto dopo una rivoluzione liberale lasciata incompiuta.

Posso concludere così: questa sentenza ha restituito onore a Silvio Berlusconi e quindi a tutta l’immagine del partito. Ma ancora lontana è la strada che porta a un centrodestra serio, vincente, proiettato al futuro. Ci auguriamo che Berlusconi, meno angustiato ora dai suoi problemi personali, si dedichi a questo rilancio, e al rinnovamento dal merito e dal territorio della dirigenza del suo partito.

Gabriele Legramandi

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