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venerdì, 19 Aprile, 2024

Basta un clic ed è arte?

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di Martina Grandori

Si può produrre arte con un telefonino? La tecnologia è in grado di produrre arte? Ecco che si accende un dibattito, anzi un gran bel dibattito dopo che dal lockdown abbiamo toccato con mano quanto con gli smartphone ci si possa avvicinare all’arte.

In tutti i sensi. Come si è evoluto il rapporto tecnologia e arte? Se prima i troppo tecnologici erano circoscritti in un ghetto per nerd, ora le cose hanno preso una strada diversa, l’arte (ovviamente quella fotografica) sembra si possa tranquillamente produrre con un click del cellulare, o sempre dal cellulare, attraverso lo schermo, fruire.

I fattori che hanno determinato questo boom di arte auto prodotta con il cellulare e di arte fruibile dal cellulare sono la pandemia – tutti a casa a digiuno da musei e mostre – e la tecnologia che sempre più fa parte della nostra vita che piaccia o meno.

Con il Covid il mondo preso nuove misure, fra queste abbassare preconcetti sulla cultura da vivere solo all’interno del museo. Lungimirante Daniel Birnbaum, ex curatore della Biennale di Venezia, guru innovatore del concetto di dei museo, direttore di Acute Art, prima piattaforma dedicata a progetti di realtà aumentata. Acute Art gratuitamente permette di esplorare il mondo dell’arte dal proprio telefono, iPad o computer, l’arte diventa a portata di tutti grazie alle nuove tecnologie. Si scommette su Ar (augmented reality) e Vr (virtual reality), la prima accessibile in maniera elementare con uno smartphone, la seconda invece necessita di occhiali speciali, oltre ad uno schermo.

Ci si abituerà a fruire l’arte ogni qual si voglia momento della giornata? Arte attraverso i social? Il rischio è che tutto si massifichi oltremodo e tutto perda buona parte del suo pathos, del significato profondo e partorito dopo tanto lavoro che ogni artista mette nelle proprie opere. Stiamo sempre parlando di arte, di quell’emozione psicofisica che si ha quando si entra nella Cappella Sistina o si visita il Louvre. Uno schermo mutila i sensi, si può considerare come canale alternativo, ma l’esperienza diretta con un’opera d’arte via web svanisce.

Altro discorso, completamente diverso il dibattito fra fotografia d’autore e fotografia prodotta da neofiti: in questi giorni si è tenuto l’iPhone Photography Awards 2020, il primo commento è che sembra impossibile che immagini così siano state scattate con un cellulare e non con una macchina fotografica. Ma è questo il punto: oggi chiunque abbia in mano un telefonino può essere artista? La mobile photography è un tema caldo da quando sono arrivati i cellulari con la fotocamera, i fotografi professionisti, gli artisti dell’immagine, i predatori del momento perfetto con il loro obiettivo da sempre sono scettici, ma di fronte ad un potere dilagante dell’immagine – Instagram docet – l’unico approccio forse costruttivo è mantenere una posizione di tolleranza, la rivoluzione del web è inarrestabile, sarebbe stupido cercare di negarla.

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