10.5 C
Milano
sabato, 20 Aprile, 2024

A. BERNAUDO: LO STATO ITALIANO CONTINUA A ESSERE IN GUERRA CON I CONTRIBUENTI PRODUTTIVI….

- Advertisement -spot_imgspot_img
Annunci sponsorizzatispot_imgspot_img

Domanda: Andrea Bernaudo, cosa pensa della nuova Legge di stabilità? Il Governo dice di aver fatto un’ottima legge con innovazioni per le partite IVA. Si parla di abolizione dell’Irap, agevolazioni con la fatturazione elettronica, abolizione degli studi di settore e aiuti per i giovani sotto i 35 anni, cosa ne pensa ?
Bernaudo A.: Punto primo: L’IRAP l’ha abolita l’autorità giudiziaria con numerose sentenze che l’hanno già esclusa per le partite IVA/ professionisti privi di una propria organizzazione, il governo è stato costretto solo ad adeguarsi. L’IRAP andrebbe abolita del tutto, invece il Governo Renzi ha aumentato le deduzioni per talune categorie di attività produttive. Per quanto riguarda la fatturazione elettronica e i nuovi adempimenti fiscali, qui hanno invece complicato ulteriormente la vita e le incombenze a chi lavora, mettendo in agitazione perfino i commercialisti ed i fiscalisti italiani che dovranno chiedere più soldi ai contribuenti. Gli studi di settore li hanno sostituiti con un’altra corbelleria similare. Io voglio un paese dove pago le tasse a fine anno, magari con una corporate tax massimo al 15/20%, senza anticipi fiscali. Dopodiché lo stato ha 60 giorni di tempo per chiedere chiarimenti, superato questo termine devo avere il diritto di sentirmi a posto e pensare a lavorare e produrre. Invece Renzi ha aumentato il tempo per l’Agenzia delle Entrate per controllare le dichiarazioni dei redditi e mandare i famosi accertamenti da 4 a 5 anni, cosicché i contribuenti sono sempre più prostrati e costretti a conservare gli scontrini e i pezzi di carta per anni e anni, una barbarie che continua. Ma questo l’ex premier non lo è andato a dire né in Tv né alla Leopolda. L’unica nota positiva sembrava l’introduzione dell’IRI al 24%, ma molti consulenti ancora oggi non sono in grado di capire a chi conviene e a chi no, perché – al solito – questa sorta di “corporate tax” è condizionata ad altri fattori che ne rendono l’utilizzo arzigogolato. Quanto agli “aiuti”, siamo stanchi di essere “aiutati” a suon di mitragliate di accertamenti immediatamente esecutivi e anche stanchi di questo paternalismo peloso e d’accatto che ci sta portando alla rovina. Comunque gli italiani alla manovra di Renzi hanno risposto a tono con il NO al referendum e lo hanno mandato a casa. Perché quel NO è indirizzato a lui e all’operato del suo governo. Peccato che i suoi stiano ancora tutti lì, abbarbicati alle poltrone. In quanto ai risultati della politica economica le do solo un dato, altrimenti questa intervista diventa un lazzaretto: l’Italia è in deflazione e non succedeva dal 1959. Il motivo è semplice: lo stato italiano continua ad essere in guerra con i contribuenti produttivi, perché gli servono soldi per mantenere il suo apparato che a sua volta lavora incessantemente per mettere i bastoni tra le ruote a chi produce. Siamo in guerra, da un lato i parassiti, ben organizzati e potenti e dall’altro i produttori, ridotti a sudditi e presunti evasori.
Domanda: Quali rimangono i problemi maggiori delle partite Iva che in Italia rappresentano uno dei tessuti socio economici più importanti, soprattutto al Nord ?
Bernaudo A: Tutti quelli di prima.
Domanda: Il 2016 è ormai passato. Un bilancio di SOS Partita IVA ?
Bernaudo A: Abbiamo costretto la politica a mettere in agenda l’emergenza delle partite IVA. Lo abbiamo fatto con la forza della determinazione e dell’impegno. Ma non basta, dobbiamo esser noi direttamente ad occuparci di questi problemi. La stragrande maggioranza dei politici attuali non sarebbero in grado di tenere aperto un negozio nemmeno una settimana, gente che non sa nemmeno cosa vuol dire far quadrare i conti di un’impresa. Ma li ha visti i curricula di alcuni presunti “leader” politici? Buoni solo a chiacchierare. Dobbiamo avere la forza di impegnarci ancora di più e dedicare la nostra esperienza, maturata in trincea, nell’impresa e nelle professioni, per risolvere i problemi direttamente e senza delegare. Servono scelte impopolari, tagli drastici, privatizzazioni feroci per abbattere il debito, la sola misura per ottenerlo senza massacrare il ceto medio con patrimoniali distruttive. Serve coraggio e nessuna collusione con le clientele che incrostano e bloccano questo paese.
Domanda: Cosa pensa dell’attuale situazione politica oggi in Italia soprattutto dopo la sconfitta di Renzi per il Referendum?
Bernaudo A: Uno stato che stringe il cappio al collo di chi produce ma salva il Monte Paschi di Siena ed i suoi amministratori, mentre fa in modo che il sistema bancario neghi un prestito ad un giovane che ha un’idea o a un imprenditore che vuole ampliare la sua azienda o ad una coppia di partite IVA per prendere un mutuo e comprarsi una casa, penso che uno stato così sia uno stato canaglia. E i risultati si vedono: debito pubblico monstre, deflazione, zero crescita, zero tutto. Corruzione galoppante, clientelismo e capitalismo di relazione. Siamo un paese marcio. Ci reggiamo in piedi grazie a qualche milione di eroi che, nonostante tutto, ancora hanno voglia di restare e di produrre.
Domanda: Abbiamo visto che ha scelto di entrare a far parte del partito liberale italiano, come mai questa scelta?
Bernaudo A: Perché sono un liberale che è stanco di farsi prendere in giro da chi dice di esser liberale e poi manda al Ministero dell’Economia un socialista. Il 21 gennaio ci vedremo a Roma per dire forte e chiaro che il Campidoglio deve uscire dalle società partecipate e che la gestione di tutti i servizi principali, a cominciare dalla raccolta dei rifiuti e ai trasporti deve essere appannaggio delle eccellenze del privato attraverso gare e best practices internazionali. Sarebbe incredibile che non lo si capisca proprio adesso, viste le rivelazioni del Corriere della Sera, edizione Roma, 4 gennaio 2017, in merito a un’inchiesta – si tratta di un’inchiesta, ma con documentazione, sbalorditiva fino a prova contraria, di registrazioni in chiavetta usb effettuate da persona partecipante alle ‘trattative’ – dalla quale risulterebbe che all’Ama di Roma le assunzioni, i posti di lavoro si comprano, letteralmente. Ecco, la nostra è l’unica proposta utile per Roma ed è una proposta che solo il Partito Liberale Italiano può fare per far fronte ad un degrado non più tollerabile.
Domanda: Pensate quindi di presentarvi ad elezioni sia amministrative che politiche?
Bernaudo A: Lo spero, ma non dipende solo da me, ma da quanti avranno il coraggio di impegnarsi pancia a terra. Io di sicuro farò la mia parte, come ho sempre fatto.
Domanda: Vede dei possibili partiti o movimenti politici con cui si sente più vicino o poter fare delle alleanze in vista di eventuali elezioni amministrative o politiche?
Bernaudo A: Di sicuro per i liberali veri c’è più possibilità di incidere nel campo del centrodestra. Ma anche qui bisogna farla finita con gli “unti dal signore”, servono processi democratici ed il ritorno della Politica. Credo anche il centrodestra debba compattarsi e il Partito Liberale deve conquistarsi un suo spazio in questo schieramento. La destra sociale e/o lepenista non basta e non è in grado di essere alternativa al blocco di potere dominante rappresentato dal PD. Il Movimento 5 Stelle non è una forza in grado di cambiare questo paese, non tanto per l’inadeguatezza dei suoi esponenti, pur lampante, quanto per la linea di politica economica farneticante di Grillo, sempre legata al concetto che “pubblico è bello”. E per quanto riguarda Forza Italia deve trovare presto una linea. Un certo atteggiamento ondivago non paga, e i sondaggi parlano chiaro.
Domanda: Il movimento SOS Partita Iva andrà avanti comunque?
Bernaudo A: Non si è mai fermato, è il motore ed il cuore della mia e della nostra azione politica.
Max Buonocore

- Advertisement -spot_imgspot_img

Ultime notizie

- Advertisement -spot_img

Notizie correlate

- Advertisement -spot_img